31 Dicembre 2021
12:00
La leggenda intorno al Santuario Santa Maria di Pontasso di Codevilla
CODEVILLA (PV) – Nascosto tra i boschi sui colli d’Oltrepò risiede un suggestivo santuario di notevole importanza storica: Santa Maria di Pontasso, a Codevilla.
La chiesa, già esistente nel X secolo, fu amministrata della diocesi di Tortona insieme a Sant’Antonino nel 1192 e poi aggregata alla pieve di Codevilla nel 1299. Il santuario subì, poi, diverse manomissioni nei secoli XIV e XIX. Sul santuario circolano diverse leggende, tra cui quella tramandata da fonti orali raccolte da Michele Cuzzoni nelle sue ricerche storiche.
Questa tratta le gesta del nobile guerriero longobardo Azzo, vissuto nel VI secolo alle dipendenze del signore di Mondandone. Azzo si era perso nei boschi pavesi durante una battuta di caccia; prima di perdere il senno, si imbatté in una signora vestita di grigio. La donna gli indicò la direzione per trovare la via d’uscite e chiese in cambio l’erezione di una cappella nel luogo di apparizione: proprio la cima del colle, dove ora sorge il santuario. Il nobile signore si convertì e fece edificare una piccola edicola con l’immagine dell’Annunciazione. Da allora, nel luogo dell’apparizione, non nacque più nessuna pianta ad alto fusto per un raggio di cinquanta metri e sul pianoro (detto prato lungo) fu edificato e ampliato l’edificio attuale.
Santa Maria di Pontasso a Codevilla
L’edificio attuale, di forma allungata, si presenta orientato lungo l’asse est-ovest, a una sola navata con piccolo abside quadrangolare, con tre aperture rivolte a nord. Il coro, corrispondente alla primitiva cappella, è coperto da volta a botte, termina sulla parete di fondo con una leggera arcuatura simile a un tentativo di catino absidale, appena abbozzato.
Il santuario dipendeva direttamente dalla parrocchia di Sant’Antonino Martire di Torrazza Coste pur avendo un proprio sacerdote in esso residente. Nel 1625 passò sotto la giurisdizione della parrocchia di San Carlo Borromeo di Torazze Costa. Nel 1192 subentrò la diocesi di Tortona insieme alla parrocchia di Sant’Antonino e nel 1299 viene aggregata alla pieve di Codevilla, San Martino di Luta. Il santuario era amministrato da sacerdoti secolari non sempre qui residenti. Durante questo periodo, nel 1858, il patrono Conte Negrotto-Cambiaso trasforma radicalmente il santuario, modificando pesantemente il presbiterio e la navata.
Il patronato cessò nel 1956 e tutti i beni della famiglia Giorgi-Barzizza passarono ai Sartirana il cui patronato sul santuario durerà fino al 1829. I primi feudatari del luogo ebbero diritti sull’edificio sacro e ne promossero un primo radicale intervento di restauro, ingrandimento e abbellimento, operato nel 1345. A questo periodo risalgono i restauri dei pregevoli affreschi medievali del coro.
Santa Maria di Pontasso si può raggiungere dalla strada che parte dal campo sportivo di Codevilla e percorre via Buffalora.
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