Autore Redazione
lunedì
17 Luglio 2023
09:24
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Vivere il Pavese - Pavia

Voghera, Iss: “Aumento preoccupante della depressione post partum a causa del Covid-19”

Voghera, Iss: “Aumento preoccupante della depressione post partum a causa del Covid-19”

PROVINCIA DI PAVIA  – Durante la pandemia di Covid-19, il rischio di depressione tra le donne nel periodo perinatale, che va dall’inizio della gravidanza al primo anno dopo il parto, è aumentato in modo significativo. A sostenerlo è l’Istituto superiore di sanità (Iss), secondo cui le donne a rischio di depressione sono “quasi triplicate“, passando dall’11,6% nel 2019 al 13,3% nel 2020, fino al 19,5% nel periodo tra gennaio e settembre 2021 e al 25,5% tra novembre 2021 e aprile 2022.

Anno Percentuale di donne a rischio di depressione
2019 11.6%
2020 13.3%
Gennaio-settembre 2021 19.5%
Novembre 2021-aprile 2022 25.5%

Questi dati sono emersi da un’indagine condotta su più di 14.000 donne. Infatti, i servizi pubblici territoriali che partecipano al Network italiano per la salute mentale perinatale hanno sottoposto queste donne a screening.

Un sistema coordinato dal Centro di riferimento per le scienze comportamentali e la salute mentale (Scic) dell’Iss. Lo studio ha evidenziato l’impatto negativo della pandemia sulla salute mentale delle donne durante il periodo perinatale. Questi risultati arrivano alla luce della tragica vicenda di Voghera, nel Pavese, in cui una madre apparentemente affetta da depressione post-parto, avrebbe ucciso il suo bambino di un anno. Un tragico evento che, secondo l’Iss, sottolinea quanto sia importante affrontare il problema della depressione post-parto e fornire un adeguato sostegno alle madri che ne soffrono.

L’indagine ha anche identificato alcune variabili che sono associate a un maggior rischio di depressione e ansia. Ad esempio, problemi economici, mancanza di sostegno da parte di parenti o amici e la mancata partecipazione a un corso di preparazione al parto possono aumentare il rischio di ansia. L’Iss, d’altra parte, ritiene centrale il ruolo dei  programmi di screening per identificare in modo precoce gli stati di ansia e depressione nel periodo perinatale. In questo modo sarà possibile includerle in programmi di intervento efficaci, promuovendo la relazione madre-bambino e la salute mentale a lungo termine.

Sempre secondo i dati Iss, la depressione post-parto è una condizione che colpisce circa il 10-15% delle neomamme. Se non viene adeguatamente trattata, la depressione post-parto può persistere fino a 6 mesi dopo il parto nel 50% dei casi e fino a un anno nel 20-25% dei casi.

Secondo Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria forense (Sipf), i sintomi della depressione post-parto sono generalmente più acuti al risveglio. “Si sperimenta un forte contrasto tra la negatività interiore e un nuovo giorno che inizia. È importante riconoscere i segnali di allarme della depressione post-parto, come la mancanza di progettazione nel futuro, l’incapacità di chiedere aiuto, sensi di colpa, depressione del tono dell’umore, mancanza di energie, crisi di pianto, sentimenti di disperazione, ansia e insonnia” – sostiene Zanalda – “La nascita di un figlio rappresenta un grande cambiamento e una sfida per le mamme, soprattutto se sono emotivamente fragili. Pertanto, è cruciale offrire un adeguato supporto professionale alle madri che soffrono di depressione post-parto”.

Foto di Anemone123 da Pixabay

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