Autore Redazione
lunedì
17 Luglio 2023
16:25
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Cronaca - Vivere il Pavese - Pavia

Lupi vicini ai centri abitati: una sfida tra conservazione e convivenza pacifica

Lupi vicini ai centri abitati: una sfida tra conservazione e convivenza pacifica

PROVINCIA DI PAVIA – Negli ultimi tempi la questione della presenza dei lupi nei centri abitati è diventata oggetto di dibattito e preoccupazione per molti cittadini. A tal proposito alcuni “Comitati spontanei per la tutela delle persone e degli animali dai lupi” hanno raccolto 10mila firme consegnate alla Regione Lombardia. Con un solo intento: chiedere misure decisive per allontanare i lupi dai centri abitati. Le adesioni provengono dalle zone della Valtellina, Valchiavenna e Alto Lago di Como. Nonostante sia, sulla base dei dati, l’Oltrepò Pavese l’area con la maggiore presenza di lupi, con 85 individui censiti nell’ultimo censimento.

Marco Cicolella, esperto di fototrappolaggio del lupo e naturalista dell’Oltrepò Pavese, si occupa da anni del censimento dei branchi nel nostro territorio. “Queste firme rappresentano solo una piccola parte della popolazione lombarda e non possono essere considerate come una vera e propria esigenza collettiva – tuona Cicolella – “La presenza dei lupi va sempre contestualizzata. Spesso gli attacchi agli allevamenti si verificano in zone pascolari specifiche, ma sono tante le variabili da considerare. In Oltrepò forse la popolazione si è persino ridotta, ma non si tratta di un branco stazionario; spesso questi lupi si spostano nei territori vicini, come la Val D’Aveto, Liguria”.

L’esperto ritiene che tra le persone che hanno firmato queste petizioni vi siano per lo più allevatori. “Spesso non tengono conto dei meccanismi ecologici che regolano l’equilibrio di un ecosistema. La paura del predatore è un fattore in grado di muovere un gruppo di persone a prendere decisioni senza basi, poco razionali. Sembra guidare le loro azioni. Di fronte alle perdite economiche patite sulla base degli attacchi registrati, per gli allevatori lombardi di alcune zone non c’è dialogo costruttivo che tenga”.

Un censimento ha rilevato la presenza di 85 lupi nell’Oltrepò Pavese. Nel video, un branco ripreso ad agosto 2022

Sul punto, la Regione viene chiamata a investire per l’acquisto di recinzioni, cani da guardia e sistemi di dissuasione per gestire la presenza dei lupo. Pur d’accordo sul tema, Cicolella esclude categoricamente la pericolosità del lupo per l’incolumità delle persone, soprattutto nei centri abitati. “È estremamente raro che si verifichino attacchi mortali agli esseri umani. Al contrario, i cani domestici e le mucche causano più danni alle persone rispetto ai lupi. Poi, non si può escludere la preferenza dei lupi per prede più facili da aggredire. Seguendo una semplice legge della natura, per i branchi è più facile sbranare una pecora che acciuffare un cinghiale o un capriolo”.

Dunque, quali potrebbero essere le soluzioni più efficaci per gestire la convivenza tra lupi e comunità locali, tenendo conto delle preoccupazioni delle persone e della conservazione di questa specie? “Quella ideale – secondo Cicolella – sarebbe coinvolgere le comunità locali, in particolare le comunità montane, affinché possano proporre soluzioni che rispondano alle specificità del territorio. In tal senso potrebbero essere adottati sistemi di convivenza già sperimentati in altre regioni come l’Abruzzo, dove è stato trovato un equilibrio tra la presenza del lupo e le attività umane”.

Tuttavia, l’esperto riconosce che la complessità della sfida, limitata in più occasioni da un pregiudizio di fondo alimentato nei confronti del lupo. “Bisogna promuovere un dialogo costruttivo tra le diverse parti interessate. Le presentazioni e le iniziative educative sulla convivenza tra l’uomo e il lupo potrebbero contribuire a sensibilizzare la popolazione e a far comprendere che la coesistenza pacifica senza pregiudizi è possibile”.

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