Autore Redazione
venerdì
27 Aprile 2018
05:00
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Politica - Alessandria

Chiamata a raccolta per scansare vendita del Laboratorio Sociale

I ragazzi del Laboratorio Sociale hanno organizzato una assemblea pubblica il 10 maggio alle 21 per decidere le azioni da intraprendere per scansare la possibile vendita dell'immobile in via Piave da parte della Provincia
Chiamata a raccolta per scansare vendita del Laboratorio Sociale

AGGIORNAMENTO – “La Provincia non si è mossa né in maniera ufficiale né ufficiosa” per vendere l’ex caserma dei Vigili del Fuoco in via Piave 63 ad Alessandria. Il presidente Gianfranco Baldi ha smentito l’indiscrezione raccolta dai ragazzi del Laboratorio Sociale in merito alla presenza di un soggetto interessato all’acquisto dello stabile, dal 2012 inserito nell’elenco dei beni alienabili di Palazzo Ghilini. Preoccupati dalla possibilità di perdere lo spazio, concesso in comodato d’uso gratuito, i ragazzi del Laboratorio Sociale hanno organizzato un’assemblea cittadina per il 10 maggio. L’allarme del collettivo sarebbe però infondato. La vendita dell’ex caserma dei Vigili del Fuoco, ha spiegato il Presidente Baldi, non era ai primi punti nell’agenda di Palazzo Ghilini, che non ha raccolto offerte per l’immobile in via Piave.

Di seguito l’intervista al Presidente della Provincia, Gianfranco Baldi. 

 

ALESSANDRIA – Dal 2012 è inserita nell’elenco dei beni alienabili della Provincia. Secondo le indiscrezioni raccolte circa una settimana fa da associazioni e ragazzi del Laboratorio Sociale, ora ci sarebbe però un soggetto interessato all’acquisto dell’ex caserma dei Vigili del Fuoco. Per il collettivo che dal 2010 ha in comodato d’uso l’immobile in via Piave 63 ad Alessandria, vendere lo stabile vorrebbe però dire “appiattire l’offerta sociale e culturale” della città e anche “soffocare” la voce dei più deboli.

Quello del Laboratorio Sociale è “un mondo che contiene tanti altri mondi” che vive e si alimenta grazie all’autogestione. All’interno dei colorati spazi in via Piave sono state create le aule della Scuola di italiano per migranti “Officina delle Lingue”. Corsi gratuiti che negli anni sono stati frequentati da circa mille persone, tra cui i 430 allievi riusciti a ottenere l’attestato di conoscenza della lingua italiana di livello A2 e i circa 114 studenti che hanno superato l’esame di terza media. In un’altra colorata stanza del Laboratorio Sociale è stato aperto lo sportello “Worktools“, uno spazio a disposizione delle lavoratrici e dei lavoratori precari e autonomi di Alessandria e della provincia. Altrettanto importante è l’attività dell‘Enea-Infopoint, attivo da febbraio per aiutare i migranti a destreggiarsi tra la complessa burocrazia italiana. Gli spazi in via Piave sono anche “luogo di rivendicazione sociale” con la presenza del Rete per la Casa per il diritto all’abitare, le attività dei movimenti studenteschi e di “Non una di meno” contro la violenza di genere. Sempre al Laboratorio Sociale, ha aggiunto il collettivo, sono state organizzate le manifestazioni in difesa della falda acquifera di Sezzadio o contro lo smarino del Terzo Valico che hanno portato centinaia di persone a sfilare nel cuore del capoluogo.

Basta salire una rampa di scale per raggiungere poi la “palestra popolare” dove si tengono i corsi di Thai Boxe in collaborazione con “I Mandrogni”, gruppo ultras della curva nord dell’Alessandria Calcio, e anche lezioni di Hip Hop e danze caraibiche. Il Laboratorio Sociale, ha aggiunto il collettivo, è inoltre un polo culturale che propone dibattiti, presentazione di libri ed è anche uno dei pochi spazi rimasti in città a offrire musica dal vivo. Ristrutturare quella che un tempo era l’autorimessa dei mezzi dei Vigili del Fuoco è stato “il lavoro più complesso” in anni di interventi, hanno raccontato i ragazzi, ma il risultato riempie di orgoglio perché sul quel palco sono poi saliti artisti del calibro degli Africa United, Subsonica e anche Lo Stato Sociale, secondi all’ultimo Festival di Sanremo. “La nostra visione della città non è in vendita” hanno quindi avvertito i ragazzi che hanno deciso di chiamare a raccolta i cittadini il 10 maggio alle 21 per discutere di come “difendere” gli spazi in via Piave 63.Il Laboratorio Sociale – hanno spiegato – appartiene alle persone che guardano oltre le nubi di polveri sottili che soffocano la città, a chi ama Alessandria e alle migliaia di persone che lo hanno vissuto anche solo per una notte, per un concerto, un dibattito o per la presentazione di un libro“.

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