Autore Redazione
mercoledì
16 Maggio 2018
07:28
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Politica - Casale Monferrato

Caso Chiesa-Comune di Casale: “Nessuna ideologia recondita”

L'assessore al Bilancio, Marco Rossi, risponde al vicario generale della Diocesi dopo le lamentele per il pagamento dell'Imu richiesto ad alcuni enti religiosi
Caso Chiesa-Comune di Casale: “Nessuna ideologia recondita”

CASALE MONFERRATO – “Nessuna ideologia recondita o volontà persecutoria ma solo la volontà di perseguire con equità e giustizia il rispetto delle leggi mantenendo un trattamento omogeneo e sempre aperto al colloquio e al confronto per ogni categoria di contribuente siano essi persone fisiche o giuridiche, enti non commerciali inclusi“. Risponde così l’assessore al Bilancio, Marco Rossi, alle dichiarazioni del Vicario Generale della Diocesi di Casale Monferrato, Giampio Devasini.

“La materia IMU/Enti non commerciali (di cui gli Enti Ecclesiastici sono solo una parte) – spiega l’assessore – risulta ben dettagliata. Con l’introduzione dell’IMU nel 2012 il legislatore ha dato ampio spazio alla regolamentazione dell’esenzione IMU per gli enti non commerciali, varando numerosi provvedimenti che hanno fornito chiari requisiti per le esenzioni.
Nel corso dell’anno 2017, l’ufficio tributi ha accertato l’IMU versata da tutti i contribuenti nel 2012 verificando le denunce e versamenti degli stessi.
In particolare per gli Enti non commerciali vigeva l’obbligo, stante la specifica disciplina normativa, di presentare apposita denuncia stesa su specifico modello ministeriale per dichiarare gli immobili totalmente o parzialmente esenti e quelli soggetti a versamento.
Dalla verifica delle dichiarazioni dei contribuenti per il 2012 è derivata una “emissione accertamenti IMU”, al netto delle rettifiche, per circa 900.000 euro, di cui solo euro 91.606 (circa il 10% del totale dell’emissione) a carico di Enti non commerciali.
La situazioni ad oggi, quindi, degli accertamenti IMU per gli Enti non commerciali risulta essere la seguente:
– accertamenti emessi per euro 91.606
– rettificati ed annullati per euro 23.127
– pagati per euro 28.477
– iscritti a ruolo di riscossione coattiva per euro 17.746
– in contenzioso per euro 22.256.
Il Comune non si è limitato semplicemente all’emissione degli accertamenti, ma ha colloquiato in maniera costante e continuativa con gli Enti non commerciali. Questo confronto ha consentito che il Comune potesse ridurre la pretesa tributaria nei confronti degli Enti non commerciali di euro 22.260, a seguito di istanze in autotutela (corredate da idonea documentazione a correzione di errori commessi dagli stessi nella presentazione della dichiarazione IMU TASI ENC) presentate, dagli stessi. In un caso l’avviso di accertamento è stato addirittura annullato dietro presentazione del F24 regolarmente pagato a suo tempo.
Ovviamente, a fronte di riduzioni e annullamenti, laddove non sia stato possibile trovare una sintesi condivisa di applicazione della legislazione (che fosse non solo di agevolazione per gli Enti non commerciali, ma anche di rispetto della cogente norma), l’unica soluzione per garantire equità e rispetto delle leggi è stata quella di ricorrere alla Commissione Tributaria che con serenità e competenza terza e di garanzia potrà dirimere le incertezze.
Non vi è quindi alcuna ideologia recondita o volontà persecutoria. Il nostro impegno è di perseguire con equità e giustizia il rispetto delle leggi mantenendo un trattamento omogeneo e sempre aperto al colloquio e al confronto per ogni categoria di contribuente siano essi persone fisiche o giuridiche, enti non commerciali inclusi.”

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