Autore Redazione
martedì
15 Maggio 2018
12:29
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Cronaca - Casale Monferrato

Casale chiede Imu alla Chiesa, Curia amara: è anticlericalismo

Per il sindaco, Titti Palazzetti, il Comune solo esattore dello Stato e massimo rispetto per la Diocesi
Casale chiede Imu alla Chiesa, Curia amara: è anticlericalismo

CASALE MONFERRATO – Anche a Casale c’è un caso imposte che vede protagonisti l’Amministrazione e la Chiesa. Il fatto è emerso questa mattina in una nota inviata dal Vicario Generale, Giampio Devasini. La questione risale a diversi mesi fa in seguito alle richieste, avanzate dal Comune, del pagamento dell’Imu a vari enti religiosi tra cui l’Istituto Manzone, il Seminario, l’Opera diocesana di assistenza. Una situazione, spiega la diocesi casalese, controversa e che non tiene conto del ruolo socio-assistenziale delle strutture. “La Chiesa – spiega il Vicario – nelle sue articolazioni non vuole in alcun modo sottrarsi al pagamento delle imposte allorché risultino inequivocabilmente dovute in base alla vigente normativa“. Tuttavia “le prassi differenziate dei Comuni e la non omogenea giurisprudenza in materia di Enti ecclesiastici e delle attività da loro svolte fanno supporre una non ufficiente chiarezza e completezza della normativa tributaria che disciplina questo settore“.

Giampio Devasini contesta l’approccio dell’Amministrazione che ha adottato un atteggiamento che, nel dubbio normativo, ha anteposto la richiesta dell’immediato pagamento prima del dialogo e della verifica delle situazioni. Uno scenario che ha portato all’amara considerazione del Vicario: “Ora, per molti – e lo dico con dispiacere – diventa sempre più difficile non vedere dietro una simile prassi – che mette a dura prova la sopravvivenza dei predetti Enti – una precisa scelta di carattere ideologico, il ritorno di un mai morto – e, se così fosse, becero e miope – anticlericalismo, il volto concreto della massima giolittiana: «Le leggi si applicano ai nemici e si interpretano per gli amici». Ricordo che i miei maestri di diritto mi hanno sempre insegnato che il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della nostra amata Costituzione è violato non solo quando vengono trattate in modo diverso situazioni uguali ma anche quando vengono trattate in modo uguale situazioni diverse“. Gli enti a cui è stato richiesto il pagamento dell’Imu nel frattempo hanno presentato ricorso e il Comune di Casale non si è opposto. Ora l’auspicio del Vicario è che “la cordialità istituzionale, il dialogo franco e la fattiva collaborazione che hanno sempre ispirato – e tutt’ora ispirano, in altri settori (penso, per esempio, a quello culturale così come a quello dell’inclusione sociale) – le relazioni Comune-Diocesi possano, anche in ambito tributario, tornare, fin da domani, ad affermarsi in pienezza per il bene dell’intera comunità“.

Per il sindaco, Titti Palazzetti, non c’è assolutamente anticlericalismo ma solo l’obbligo di rispettare la legge: “Secondo la legge dello Stato l’Imu viene richiesta se si fa una attività di tipo commerciale, anche se il reddito è minimo. L’Imu inoltre non la incassa il Comune ma lo Stato. Noi apprezziamo molto il lavoro della Diocesi per la nostra città ma purtroppo è la legge dello Stato che fa del Comune un esattore. Noi siamo anche andati alla Commissione Tributaria per vedere se fosse possibile non applicare l’Imu ma ci ha risposto che era da applicare sugli edifici di carattere commerciale. Abbiamo il massimo rispetto della Diocesi e se fossimo noi a riscuoterla faremmo in modo diverso, ma siccome agiamo per conto dello Stato non possiamo rischiare di essere denunciati per un danno erariale.” 

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