Autore Redazione
lunedì
11 Giugno 2018
13:11
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Politica - Alessandria

Avanzi e Barbato: “No al campanilismo, Rettore è garante dell’Ateneo”

Domani e mercoledì si vota ad Alessandria, Novara e Vercelli per scegliere chi guiderà l’Università del Piemonte orientale
Avanzi e Barbato: “No al campanilismo, Rettore è garante dell’Ateneo”

ALESSANDRIA – Domani e mercoledì si terranno le ultime due giornate di voto per scegliere chi guiderà l’Università. Da una parte Gian Carlo Avanzi, direttore del Dipartimento di Medicina traslazionale di Novara, affiancato dal pro-rettore Roberto Barbato, professore ad Alessandria, e Salvatore Rizzello, direttore del dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali ad Alessandria, insieme al pro-rettore Luigi Portinale. In attesa dell’esito si entra nel vivo delle discussioni, anche alla luce della scorsa tornata elettorale. Di seguito infatti pubblichiamo la lettera inviata dal Professor Gian Carlo Avanzi e dal Professor Roberto Barbato:

Cortese Direttore,
a pochi giorni dalle elezioni di ballottaggio fra i due candidati a Rettore dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, tripolare, con sedi su Alessandria, Novara e Vercelli, è doveroso chiarire,
nel limite del possibile, due aspetti fondamentali rispetto all’esito della precedente tornata elettorale:
– ) in considerazione dello sdoppiamento di alcuni dei Corsi di Laurea e di Laurea Magistrale presso il polo formativo di Vercelli, che coinvolgono un certo numero di docenti del DiSIT, il voto complessivamente espresso presso la sede di Alessandria è caratterizzato da una certa complessità interpretativa e non può essere letto considerando come chiave di riferimento esclusivamente la numerosità dei docenti afferenti ai due Dipartimenti intesi come elettorato attivo;
– ) in virtù di quanto appena premesso, presso la sede alessandrina una frazione significativa di elettori ha sostenuto la candidatura del Professor Avanzi con ciò riportando ad equità una seria ed attenta lettura del risultato elettorale.
In nessun caso nel Programma del Professor Avanzi traspare l’intenzione di penalizzare Dipartimenti di estrazione umanistica ma anzi è chiaro il tentativo di sviluppare sinergie e competenze transdisciplinari volte alla crescita del sistema universitario alessandrino. Un ulteriore impulso alla crescita della sede di Alessandria avverrà sicuramente con l’attivazione del Corso di Laurea Magistrale e ciclo unico in Medicina, che coinvolgerà sicuramente entrambi i Dipartimenti alessandrini per le competenze che svilupperà, partendo da un connotato umanistico culturale trasversale rispetto alla formazione che via via dovranno avere i Corsi di Studio in generale rispetto alla realtà mondiale. Di fatto quindi il radicamento di un Corso in ambito medico può
essere solo visto come volano di sviluppo di un tessuto di ampio respiro, rispetto alle competenze che si sviluppano su più Dipartimenti per formare professionalità preparate e competitive, complete dal punto di vista della formazione, in grado di soddisfare le esigenze del mercato del lavoro e dell’occupazione.
L’approccio campanilistico rispetto alla scelta del Rettore in dipendenza della provenienza del candidato è sicuramente fallimentare in quanto il Rettore deve essere garante dell’Ateneo, in questo caso di tutte e tre le sedi che compongono l’Ateneo stesso, in egual misura. Per fare questo, è fondamentale la collaborazione costruttiva con le Istituzioni che, in questo ambito, devono quanto più mostrarsi neutre rispetto all’appartenenza ad una idea politica piuttosto che ad una opposta. In gioco vi sono le sorti di una città, soprattutto degli Studenti che giungono da più parti, ai quali è necessario riservare servizi non solo universitari ma di vita pratica, primi fra tutti campus e mense, piuttosto che luoghi di ritrovo e di vita sociale. Una città, per crescere come città universitaria, ha bisogno proprio di credibilità concreta, ciò che può essere realizzato solo con la consapevolezza di una storia che precede, evitando di ripetere tanti errori commessi, guardando avanti secondo logiche di ampio spazio che vincano l’immobilismo e l’anacronismo di modelli di Ateneo superati. Un Ateneo, rispetto ad una città, ha il dovere di porsi come fattore trainante dello sviluppo culturale e socio economico della società. 

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