Autore Redazione
domenica
11 Novembre 2018
08:15
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Politica - Alessandria

Polemiche sulla mozione ‘pro vita’

Movimento 5 stelle e 'Non una di meno' pronti a scendere in piazza
Polemiche sulla mozione ‘pro vita’

ALESSANDRIA – Duro attacco del Movimento 5 stelle e di ‘Non una di meno’ all’indirizzo della mozione con primi firmatari Emanuele Locci e Oria Trifoglio. Si tratta del documento che vorrebbe impegnare il Comune di Alessandria nell’elargizione di finanziamenti a vantaggio di enti ‘pro vita’ e a proclamare Alessandria “città a favore della vita”.

La mozione, sottoscritta anche da esponenti di SiamoAlessandria, Forza Italia e Fratelli d’Italia è ferocemente avversata da Michelangelo Serra e Francesco Gentiluomo del Movimento 5 stelle: “Non abbiamo paura di mettere in campo azioni forti e a scendere in piazza nel caso questo scempio fosse approvato. Siamo pronti a unire le forze con le numerose associazioni, i singoli cittadini e le realtà politiche, locali e regionali, che hanno a cuore la difesa delle libertà individuali e non vogliono che la miopia di alcuni soggetti faccia sprofondare Alessandria indietro di cinquant’anni.”

Anche il movimento ‘Non una di meno‘ ha reagito con forza spiegando che l’approccio dela mozione è “falsamente positivo“, ma “in realtà si propone di attaccare la legge 194 sul diritto all’Interruzione Volontaria di Gravidanza utilizzando tutti gli strumenti di cui un Comune può dotarsi per ostacolare la libera scelta delle donne. Da un lato gli aspetti più concreti, ossia la messa a bilancio di “congrui finanziamenti” destinati ad associazioni pro-life, per capirci quelle che si appostano fuori (o dentro) dagli ospedali per “convincere” e giudicare le donne che scelgono di non avere figli e di non accettare che un incidente di percorso possa compromettere i loro progetti di vita. Dall’altro la dimensione più simbolica, la proclamazione di Alessandria come “città a favore della vita” e la promozione di interventi di “sensibilizzazione degli effetti sociali e culturali prodotti dalla legge 194/1978”. 

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