Autore Redazione
mercoledì
21 Agosto 2019
17:01
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Politica - Casale Monferrato

Casale Futura a sindaco Riboldi: “Troppa quiete dopo la tempesta”

"Lasciamo da parte i social network, smettiamo di fare campagna elettorale e mettiamoci sul serio a ragionare su cose concrete" hanno sottolineato Stefano Laugelli e Matteo Miceli
Casale Futura a sindaco Riboldi: “Troppa quiete dopo la tempesta”

CASALE – Un nuovo piano per la sicurezza degli edifici e del verde pubblico di fronte alle modificazioni climatiche ormai irreversibili. Questa la richiesta della lista civica Casale Futura, avvenuta dopo il temporale di martedì sera che ha sferzato la città monferrina.

Stefano Laugelli e Matteo Miceli hanno invocato “una ripiantumazione di essenze che abbiano un radicamento profondo e un costo basso e sostenibile, un abbattimento di tutte quelle piante che per colpa soprattutto della scarsa manutenzione sono oggi ad alto rischio, una pulizia di tutti i tombini che sono invasi dalle foglie e da altri tipi di scorie, un intervento in quelle aree della città dove vi sono edifici abbandonati che rischiano da un momento all’altro la caduta di cornicioni o di altro materiale e un nuovo progetto di manutenzione dei fossi e delle strade che oggi sono in alcuni casi al limite della percorribilità”.

Casale Futura spinge anche per un piano commerciale organico per tutto il territorio cittadino, viste le “notizie di questi giorni circa lo svuotarsi anche nelle vie più importanti della città della rete di negozi che la caratterizzavano”.

“Come sempre noi ci dichiariamo disponibili a sostenere questo sforzo nelle forme e nei modi che saranno stabiliti dall’amministrazione per la partecipazione dei cittadini, ma constatiamo per il momento che dopo il temporale si sente soltanto una profondissima e angosciosissima quiete. Stanno per scadere i cento giorni e noi stiamo lavorando su un dossier che documenti in positivo e in negativo le realizzazioni promesse dal Sindaco, ma anticipiamo che in questo momento si fa una grande fatica come cittadini a cogliere quel cambiamento promesso in campagna elettorale da chi aveva Casale in testa. Ci verrebbe da dire: lasciamo da parte i social network, smettiamo di fare campagna elettorale e finalmente mettiamoci sul serio a ragionare su delle cose concrete da fare se non nei primi cento giorni, almeno nel primo anno di legislatura”.

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