15 Gennaio 2020
05:04
Piano Mobilità: confronto ancora aperto. Pd e M5S: “Più ztl e piazza Libertà chiusa”
ALESSANDRIA – Un accordo per arrivare ad approvare un documento nel modo più condiviso possibile. Sul piano urbano della mobilità sostenibile di Alessandria maggioranza e minoranza hanno preferito il confronto allo scontro, dopo che la Giunta era all’inizio propensa a voler accelerare i tempi e approvare il piano in Commissione già martedì mattina. Dopo la protesta di Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle che invocavano più tempo per visionare le osservazioni dei cittadini e dei portatori di interesse e presentare così i rispettivi emendamenti, Forza Italia ha proposto una mediazione: fissare una nuova seduta tra circa 20 giorni (sarà il 4 febbraio, ndr) così da consentire una discussione più organica e dettagliata sulle proposte delle opposizioni di modifica del piano.
“Vogliamo evitare lo scontro in consiglio comunale, con tanti emendamenti da discutere uno dopo l’altro. Non vogliamo alcuna bagarre, né fare ostruzionismo” hanno sottolineato i consiglieri del Partito Democratico Giorgio Abonante e Vittoria Oneto “tutt’altro: auspichiamo che si arrivi a un testo finale il più condiviso possibile”.
“Per fare questo” ha aggiunto Michelangelo Serra, capogruppo del Movimento 5 Stelle “dobbiamo però visionare i testi delle osservazioni dei cittadini e dei portatori di interesse che la giunta e la società Trt, che ha redatto il piano, hanno già analizzato e approvato o respinto. Non abbiamo avuto questa documentazione, abbiamo ricevuto solo i titoli. Come si fa a iniziare una discussione in questo modo?”
Inizialmente il vicesindaco e assessore alla Viabilità, Davide Buzzi Langhi, sembrava propenso a spingere per una approvazione del piano già nella giornata di ieri, appoggiato da tutti i consiglieri di maggioranza: “Prima lo approviamo e meglio è. Mi sembra un grande tranello, se si comincia a discutere su ogni singola virgola non ne usciamo più. Certo, da una parte è giusto e democraticamente corretto ampliare la discussione ma si rischia di sprecare tempo su un documento importante e atteso già da anni. Quelle delle opposizioni mi sembrano indicazioni pretestuose”.
Tuttavia, dopo un conciliabolo tra lo stesso vicesindaco e il compagno di partito Maurizio Sciaudone proprio da quest’ultimo, capogruppo di Forza Italia, è partita la proposta di “mediazione”: “Ritroviamoci in un’altra commissione (il prossimo 4 febbraio, ndr), ma tutte le forze politiche si impegnino a presentare per tempo gli emendamenti, dando così la possibilità a Trt di valutare la loro pertinenza”.
“Ok a una nuova commissione, ma che sia l’ultima” ha concluso alla fine il vice sindaco Buzzi Langhi, certificando così questo inatteso “gentleman agreement” tra partiti di diverso colore.
In questi giorni, quindi, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle prepareranno una serie di emendamenti rispetto al cosiddetto “pums”. Il PD, ad esempio, punterà a recuperare alcuni aspetti presenti nella vecchia versione del documento, redatta durante la Giunta Rossa ma poi modificata dalla attuale giunta di centrodestra (“perché emergeva un disavanzo di 6 milioni di euro” ha rimarcato l’attuale vicesindaco Buzzi Langhi), e che prevedeva un maggior ricorso alle zone a traffico limitato.
“Rispetto alla nostra versione” ha sottolineato ancora il consigliere Giorgio Abonante “l’attuale Piano urbano prevede una riduzione notevole della portata delle aree ztl è il quasi totale azzeramento delle aree pedonali urbane, oltre allo stop dell’attraversamento della città attraverso piazza della Libertà mentre prima era chiarito e specificato. Non è drastico il passaggio da ztl ad aree pedonali urbane di via Milano, via Migliara, via Trotti, via Vochieri per creare il passaggio ciclopedonale tra piazza Garibaldi-Cittadella che, di fatto, sparisce. Nella nuove versione resta un riferimento vago dell’ampliamento della ztl in via Dante ma sparisce la ztl sul quadrante ovest di piazza Libertà. Non c’è più l’area pedonale urbana davanti alla biblioteca civica e alla scuola in piazza Vittorio Veneto. Sparisce l’uso di via Plana e via Savonarola soprattutto in funzione degli autobus e da e per la zona Ospedale. Non c’è traccia della corsia preferenziale per autobus da e per Spinetta Marengo”.
“Vorremmo” ha concluso Abonante “un maggior coinvolgimento dei portatori di interesse. Ci sono poi alcune parti di vie che, a nostro avviso, andrebbero chiuse per agevolare i cittadini, come ad esempio quella che costeggia il campo Banchero, vicino al cimitero, o una parte di via 24 maggio che porta alla palestra della Scuola Saluzzo Plana. Se fossero chiuse le famiglie sarebbero avvantaggiate e potrebbero portare i figli a fare sport senza alcun rischio. Sarebbe inoltre opportuno, a nostro avviso, istituire uno sportello Mobilità a Palazzo Rosso, in modo da concentrare in un unico punto i servizi per i cittadini: dai voucher ai permessi”.
“Presenteremo emendamenti sul breve periodo come l’ampliamento delle zone 30“ ha aggiunto il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra “l’accelerazione di voci già previste dal piano come la chiusura di via Milano riguarderà il medio-breve periodo. Invece, dal punto di vista del medio-lungo periodo proporremo, per step, prima l’impedimento dell’attraversamento della città nell’asse sud-nord fino ad arrivare alla chiusura di Piazza della Libertà, nel lungo periodo. Sul trasporto pubblico proporremo emendamenti del Piano attuale sui sobborghi e, in particolare, tornare alla prima impostazione del Piano: con i 12 milioni di investimenti e un effettivo miglioramento della situazione del TPL, anche in ottica propedeutica alle proposte che abbiamo fatto sulle ZTL e sulle pedonalizzazioni. Occorre però mettere in discussione prima il Trasporto Pubblico Locale, perché senza un suo netto miglioramento non ha senso andare a proporre la chiusura di Piazza della Libertà. Non essendo vincolante, infine, il piano della mobilità sostenibile deve essere per forza ambizioso, in caso contrario c’è il rischio di non poter partecipare a dei bandi europei e perdere dei finanziamenti fondamentali per un Comune in difficoltà come Alessandria”.