Autore Redazione
venerdì
31 Gennaio 2020
05:32
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Politica - Alessandria

Caso Passalacqua: maggioranza rifiuta dibattito, minoranza si alza e se ne va

Dopo la protesta di circa 150 cittadini sotto Palazzo Rosso, in consiglio Fi, Lega e SìAmo Alessandria votano no alla discussione scatenando la reazione delle opposizioni
Caso Passalacqua: maggioranza rifiuta dibattito, minoranza si alza e se ne va

ALESSANDRIA – Tutto è finito con un consiglio comunale “dimezzato“, con tutti gli esponenti di opposizione che hanno abbandonato i loro scranni per protestare contro il voto contrario di Forza Italia, Lega e SìAmo Alessandria alla richiesta di dibattito sul caso Passalacqua, successivo alle dichiarazioni del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco. Ad assistere alla seduta, sul loggione, una parte di quei 150 cittadini (tra cui anche tante Sardine) che, poco prima, avevano manifestato pacificamente sotto Palazzo Rosso per invocare le dimissioni del consigliere di Forza Italia da presidente della Commissione Cultura, a causa delle sue frasi sull’Hospice il Gelso pronunciate una settimana fa.

Insomma, la maggioranza ha serrato ancora una volta i ranghi a difesa dell’esponente di Forza Italia. Ora Pd, Movimento 5 Stelle, Insieme per Rossa, Moderati, Gruppo Dema e Italia Viva presenteranno una mozione di sfiducia nei confronti di Passalacqua, la stessa mossa attuata qualche mese fa dopo il polverone scatenato dai post su Facebook dell’esponente di maggioranza contro i partigiani Pertini e Audisio.

“Questo è il vostro concetto di democrazia” ha tuonato l’ex sindaco Rita Rossa in aula dopo l’annuncio del presidente Locci sul voto contrario alla discussione “se non si ha paura della democrazia si apre il dibatto, non si agisce in punta di regolamento. Questo è un fatto gravissimo. Passalacqua ha infangato la città, se le parole sono inaccettabili, come ha detto il sindaco, c’è solo una conseguenza: rimuoverlo da presidente della Commissione Cultura. Evidentemente Cuttica non è in grado di chiedere a Forza Italia questo atto di dignità. Il sindaco, nelle sue comunicazioni, si è arrampicato sugli specchi insaponati. Alla fine ha definito inaccettabili le parole di Passalacqua ma non ha dato conseguenza logica alle sue parole. Insomma, quello che dice è diverso da quello che fa”.

“Mi si chiede cosa intendo fare su Passalacqua? Una domanda capziosaaveva rimarcato il sindaco Cuttica poco prima in aula “non sono un giudice. In consiglio il mio voto vale uno, come quello di tutti. Diverso è il discorso su cosa intende fare la maggioranza, su questo tema. Ovvio che poi il sindaco si adeguerà ai sentiment della maggioranza stessa“.

“L’ho già detto che in questo caso il Consiglio Comunale è sovrano” ha ribadito poi Gianfranco Cuttica di Revigliasco a Radio Gold “tocca al Consiglio apportare eventuale modifiche. Non sono io a decidere. Ribadisco la negatività dell’uscita di Passalacqua ma ogni tipo di azione non riguarda il sindaco. Se Passalacqua fosse stato della Lega sarebbe cambiato qualcosa? La storia non si fa né coi se, né coi ma”.

“Una vergogna” ha attaccato invece il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serraalla fine chiedevamo solo un intervento di maggioranza e minoranza, sei minuti in tutto. Ma hanno avuto paura di confrontarsi in una seduta pubblica, davanti alla cittadinanza che chiedeva spiegazioni. Ci saremmo aspettati una presa di posizione del sindaco: la richiesta delle dimissioni. Faccio notare un importante aspetto politico: da stasera la maggioranza è nelle mani di Forza Italia”.

“Noi invece vogliamo partecipare al consiglio e continuare” ha sottolineato il capogruppo della Lega Evaldo Pavanello “c’è chi non vuole partecipare? Problema suo. Abbiamo il dovere di proseguire con l’ordine del giorno concordato nella conferenza dei capigruppo”.

“La scelta della minoranza di andare via è una cosa scandalosa” ha sottolineato il consigliere di Forza Italia Mauro Bovonee tutto questo per un problema personale. A me non passerebbe per la testa di bloccare un consiglio comunale politico per questioni personali, che non hanno nulla a che vedere con la politica o con il consiglio comunale. Questo vuol dire che le opposizioni non vogliono portare avanti i lavori. Da questo momento cambierà anche il modo di lavorare, noi che siamo sempre stati disponibili a convocare tutte le commissioni che ci venivano richieste. Questa è una rottura politica che non accetto. La città ha bisogno di andare avanti e quello di stasera delle minoranze è un rifiuto al lavoro, alla politica e alla città, un segnale di menefreghismo totale”.

“Ringrazio gli uffici per gli sforzi che hanno fatto” ha concluso il presidente del Consiglio Comunale Emanuele Loccic’è stato un cambio del software e occorreva adeguarlo. Chi ora è assente aveva richiesto la convocazione urgente del consiglio, visto che c’erano molti argomenti da trattare. Alla fine siamo riusciti ad accontentarli ma ora se ne sono andati. Mi spiace perché tutto il lavoro degli uffici ha avuto un costo: spendere i soldi dei cittadini e poi non svolgere il consiglio comunale credo che non c’entri nulla con la vicenda del collega Passalacqua. Qui stiamo utilizzando soldi pubblici per riunirci e prendere decisioni. Esprimo il mio rammarico per quello che purtroppo oggi è accaduto. Ringrazio anche il Comando della Polizia Municipale che ha richiamato più personale per garantire la sicurezza, così come gli agenti della Questura di Alessandria, anch’essi presenti e supportati anche da rinforzi del reparto mobile di Genova, e i Carabinieri. Spero che le prossime volte ci sia più rispetto verso il consiglio comunale”.

Insomma, la sensazione è che il caso Passalacqua sia tutt’altro che chiuso. Giovedì l’esponente azzurro ha assistito in silenzio a questo scontro politico deflagrato dopo le sue affermazioni.

In basso le tre dirette di ieri sera da Palazzo Rosso, postate sulla nostra pagina Facebook. 

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