Autore Redazione
sabato
8 Febbraio 2020
09:53
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Politica - Alessandria

Stipendi, Locci alla Giunta: “Capisco la vostra rabbia ma non querelate Serra”

"Credo nella buona fede del consigliere" ha detto il presidente del Consiglio Comunale "e chiedo alla Giunta un atto di distensione".
Stipendi, Locci alla Giunta: “Capisco la vostra rabbia ma non querelate Serra”

ALESSANDRIA – Sull’infuocato botta e risposta divampato ad Alessandria tra Movimento 5 Stelle e l’amministrazione sugli stipendi di sindaco e assessori, il presidente del Consiglio Comunale di Alessandria, Emanuele Locci, ha invitato i componenti della Giunta a non querelare il consigliere del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra. 

Pur facendo propria la ricostruzione dei fatti degli assessori, espressa durante una conferenza stampa venerdì a Palazzo Rosso, in un post sulla sua pagina Facebook Locci ha definito tutto quello che è successo “una polemica stucchevole“: “Capisco la rabbia della Giunta nel vedersi attribuito un aumento che, in Alessandria, credo non avvenga dal 2000 ma” ha aggiunto l’esponente di Alessandria Migliore “la nostra città ha bisogno di una classe politica che guardi ai problemi della città, che discuta delle prospettive di sviluppo per la città, che agisca prima di tutto per costruire coesione sociale e condivisione”. 

“Io penso che il collega Serra del M5S, non avendo verificato gli emolumenti degli anni precedenti, abbia erroneamente scambiato per un aumento quella che era solo una determina dirigenziale tecnica e non un atto politico” ha aggiunto Locci “Ciò premesso, credendo nella buona fede del consigliere comunale Serra ed auspicando una maggiore attenzione e comprensione degli atti dell’ente in futuro (specialmente quando vengono diffusi con finalità di “riflessione politica”), ritengo che la Giunta non debba querelare il consigliere Serra”.

“Da sempre credo che la politica debba essere fatta nei luoghi della politica attraverso gli strumenti della dialettica. Il ricorso ai palazzi della giustizia non può diventare strumento della competizione politica anche in casi, come questi, dove una parte politica può ritenersi legittimamente penalizzata dalle azioni o dalle parole di un’altra parte politica. Il giustizialismo, la minaccia di ricorso alla magistratura come strumento di pressione politica, il voler portare lo scontro politico nelle aule di tribunale penso siano sintomi di debolezza della politica ed uno dei mali che stanno lacerando questo Paese. Invito pertanto i colleghi amministratori della Giunta a fare un atto di distensione scegliendo di non procedere con la querela nei confronti del consigliere comunale. Non sarebbe un segno di debolezza ma un atto di forza, come sempre lo è il perdono e la comprensione. Sono convinto che questo contribuirebbe a creare i presupposti per un miglior clima politico nella città a beneficio della serenità del confronto e, soprattutto, della comunità che siamo tutti chiamati ad amministrare”.

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