Autore Redazione
venerdì
17 Dicembre 2021
05:50
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Politica - Alessandria

Cessione di Alegas, Amag: “Evitato un danno erariale”. Ma per la minoranza è una “sconfitta”

Cessione di Alegas, Amag: “Evitato un danno erariale”. Ma per la minoranza è una “sconfitta”

ALESSANDRIA – In consiglio comunale ad Alessandria le posizioni di maggioranza e minoranza sulla cessione dell’80% di Alegas a Iren Mercato restano distanti. Anche ieri durante l’ultima Commissione Bilancio la differenza è stata evidente: il centrodestra ha comunque approvato la procedura che la prossima settimana sarà votata in consiglio comunale.

“Un tema delicato e importante, sul quale si è lavorato in modo egregio” ha sottolineato il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco “la gara vinta da Iren, un soggetto qualificato. Dopo l’ufficialità della cessione scatterà la fase 2, la predisposizione del nuovo piano industriale di Amag entro tre mesi dalla cessione. Amag si integrerà meglio nel mercato, con quella duttilità necessaria rispetto alle esigenze che si sono venute a determinare. Si è fatto un lavoro strategico per dare vita e prospettive all’azienda, un passaggio importante”.

Il ragioniere capo Antonello Zaccone ha rimarcato come “negli ultimi due bilanci Alegas, valutata 14 milioni di euro corrispondenti al suo 80%, ha registrato un peggioramento della solvibilità dei crediti anche a causa del covid. Prima di consegnare il testimone ad Amag, il Comune  si è soffermato su elementi di garanzia chiesti: il mantenimento dello statuto e dei patti parasociali. Si è cercato di evitare errori del passato, che l’acquirente possa portare dentro il debito che ha contratto per pagare Alegas, come è successo con Argental. C’è poi la salvaguardia dei livelli occupazioni e di alcune componenti di ricavo della capogruppo che potevano essere compromesse: il contratto di servizio di Amag verso Alegas, sull’attività di carattere amministrativo e contabile, uno dei più importanti di Amag. Iren è stata obbligata a garantirlo per 5 anni, così come per i patti parasociali, un limite temporale massimo stabilito dalla legge”.

L’advisor ha poi sottolineato che il processo di cessione, avviato a fine luglio, è stato “fin qui molto lineare, senza particolari elementi di criticità”.

“Nel campo della luce e del gas riscontriamo un incremento delle tariffe del 50% e 35%, dati che devono farci riflettere” ha sottolineato il presidente del Gruppo Amag Paolo Arrobbioparecchie aziende medie e piccole andranno in sofferenza, oltre alle famiglie. Tanti giornali hanno già scritto della prossima ondata del caro bollette, le aziende chiederanno la rateizzazione del pagamento, per noi sarebbe un problema grosso. Alegas non riusciva a fare prezzi migliori rispetto a quelli dei grandi gruppi, eravamo in stretta linea coi loro prezzi e questo stravolgeva la forbice sui margini di vendita, lo 0.072 sulla rete e lo 0.005 sul fuori rete. Eravamo in grossissima sofferenza, con 20 milioni di crediti in sofferenza oltre i 90 giorni. L’amministratore unico Andrea Innocenti ha fatto un ottimo lavoro e oggi i crediti di difficile incasso ammontano a 15 milioni di crediti. Nel 2019 si è chiuso il bilancio con la perdita di 913 mila euro, dovuta all’accantonamento per la copertura dei crediti in sofferenza del 2010. -809 mila euro è stata la perdita del 2020, sono stati stralciati i 5 milioni di crediti recuperati. Oggi l’utile lordo è di 1 milione 271 mila euro, ma c’è da coprire i crediti in sofferenza del 2012 e con l’accantonamento di 1 milione e 100 mila euro, resta un utile di 171 mila euro. Corriamo un rischio altissimo: di chiudere per terzo anno di fila il bilancio in perdita. Ricordo che alla quarta chiusura in perdita l’azienda andrebbe in liquidazione: senza questa operazione e vedendo come sta andando il mercato, questa è una prospettiva che fa paura. Tra l’altro uno dei nostri fornitori per acquistare il gas potrà vivere ancora qualche settimana, questo ci metterebbe in fortissima difficoltà. Per noi questo rappresenterebbe un danno estremamente importante. Si creerebbe un danno erariale importante ai danni dei cittadini e del patrimonio di Alessandria. L’intero Gruppo Amag andrebbe in difficoltà. Oggi per accedere ai finanziamenti bancari rilasciamo garanzie di 8 milioni e 500 mila euro, un eventuale scossone di Alegas creerebbe problemi all’intero gruppo. Ricordo inoltre che Alegas ha debiti verso Amag Reti Gas intorno agli 8/9 milioni di euro. Per questo Amag Reti Gas non riesce a sostituire i contatori e i tubi in ghisa grigia, mancano i fondi per fare investimenti. La cessione dell’80% ci ha tolto da un rischio di mercato altissimo e ha evitato un danno erariale patrimoniale ad Alessandria, saremmo stati travolti dal mercato. Avremmo perso Alegas e messo in crisi occupazionale i lavoratori. Ora, invece, abbiamo siglato un accordo con le organizzazioni sindacali, ci siamo preoccupati della tutela e della difesa dei dipendenti. Il piano industriale è già stato scritto ma prima occorre formalizzare la vendita, altrimenti è solo un libro dei sogni”.

“Alegas è una piccola azienda sul mercato e, per quanto ci sforziamo, le dinamiche di mercato vanno più veloci di noi, già a inizio 2021 avevo espresso preoccupazione” ha sottolineato l’amministratore unico di Alegas Andrea Innocenti “la concorrenza stava erodendo margini e ci stava alle costole. Facciamo una fatica impari a stare dietro a questo mercato, mi aspetto che questo partner importante porti del know how e ci aiuti a essere più veloci. Alessandria è piazza molto ambita, gli operatori promettono qualunque cosa per accaparrarsi i clienti, noi invece siamo una azienda seria e ci mettiamo la faccia”. 

Oggi si celebra una sconfitta per la nostra città ha però rimarcato il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra “ho sentito parlare di dinamiche di mercato, ma in altre città società più piccole sono riusciti a gestirle. Questa è una sconfitta che parte da lontano, ma resta una sconfitta. Le dinamiche di mercato erano chiare da decenni, è triste vedere come alla fine si alza bandiera bianca, Alegas poteva essere profittevole ma negli ultimi due anni non lo è stata. Resta una domanda: cosa si farà coi soldi della vendita? Qual è il piano industriale di Amag? Per fare un paragone è come se un fruttivendolo vendesse il suo camioncino che gli permette di lavorare senza sapere cosa ne farà dei soldi che riceverà, tutto questo è sintomatico del fatto che manca una visione del futuro”

“Una operazione a beneficio della nostra città, sono orgogliosa e ringrazio i dirigenti dell’azienda” ha sottolineato Chiara Buzzi, consigliere della Lega “Alessandria viene prima di tutto”.

“Non entro nel merito dei numeri ma Amag ha avuto la possibilità di salvarsi e lo ha fatto” ha invece replicato il capogruppo di InsiemeAlCentro Maurizio Sciaudone “una sconfitta? Anche se fosse così, questa sconfitta ci farà vincere la guerra, si faranno gli investimenti che prima non si sono fatti, l’azienda tornerà a un livello competitivo sul mercato, creando meno disagi possibili ai cittadini. Alcune aziende sopravvivono? Bisogna vedere chi hanno alle spalle e a che prezzo acquistano il gas. A mio avviso la strada intrapresa è la migliore che si poteva prendere, ricordo che già nel 2015 la precedente giunta pubblicò un avviso per cercare un partner per la gestione di calore e gas”.

“Non è una bandiera bianca” ha concordato Vincenzo Demarte, del Gruppo Dema “è un successo della strategia della holding. Anzi, forse si è anche aspettato troppo. Chiudere tutta la procedura in tre mesi con questa trasparenza è stato un bel traguardo raggiunto”. 

“Non è una sconfitta” ha replicato il presidente Amag Paolo Arrobbioabbiamo fatto una disamina attenta e approfondita. Stiamo entrando in un mercato incontrollabile. Le aziende chiederanno rateizzazione pagamento delle bollette e questo caricherà ulteriormente queste società di contenziosi. Andremo incontro a un mercato libero: dal 1 gennaio 2023 i nostri 25 mila clienti ancora su mercato tutelato dovranno scegliere, che fine faranno? Non sono un nostalgico ma ooggi bisognerebbe tornare alle tariffe amministrate, tariffe stabilite dal governo”. 

“Del futuro non c’è certezza” ha ribattuto Enrico Mazzoni, consigliere del Partito Democratico, molto critico con la giunta Cuttica “il consiglio comunale aveva chiesto all’unanimità e con una mozione vincolante che fosse presentato un quadro futuro dell’azienda. Il consiglio comunale rappresenta i cittadini e ha il diritto di sapere la bontà totale dell’operazione prima di farla, non è stato così. Speriamo che vada tutto bene ma oggi chi vota sì non ha alcuna certezza. L’azione del centrosinistra nel 2015? In quel caso si voleva portare un partner finanziario, non cedere l’80%. Il tempo ci dirà se è stata fatta la cosa giusta, oggi non lo sappiamo, voteremo senza certezze. Questa è di sicuro una sconfitta del consiglio comunale, che aveva votato all’unanimità una cosa poi disattesa. L’aula è stata umiliata. L’anno scorso sono state vendute le farmacie, quest’anno Alegas, si poteva avere meno fretta. Ai posteri l’ardua sentenza su come finirà”. 

Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “La mozione approvata a settembre indirizzava l’attenzione sulla tutela dei dipendenti, l’operazione Alegas risale a gennaio. Da parte nostra non ci sono state omissioni, il piano industriale è fondamentale ma, ripeto, la mozione è successiva all’avvio della procedura. Anche il piano industriale sarà ovviamente vagliato dal consiglio ma prima occorre fare la gara e poi stilarlo, non si può conoscere prima”. 

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