Autore Redazione
mercoledì
22 Dicembre 2021
14:12
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Politica - Alessandria

Cessione Alegas, Abonante (Pd): “Dieci anni dopo il centrodestra completa il suo disastro”

Cessione Alegas, Abonante (Pd): “Dieci anni dopo il centrodestra completa il suo disastro”

ALESSANDRIA – “Non rimane quasi più nulla da vendere”. Il consigliere comunale e candidato sindaco del Partito Democratico di Alessandria Giorgio Abonante ha commentato così la cessione dell’80% dell’azienda Alegas a Iren Mercato spa. “A 10 di distanza il centrodestra completa il suo disastro. Dopo le mense e le farmacie se ne va anche una parte consistente di Amag”.

Si vende Alegas per fare cassa, sfacciatamente e maluccio pure, scrivendo nella delibera che si fa così perché è obbligatorio fare così. Detto che proprio in questi giorni il Parlamento ha posticipato il passaggio del commercio del gas al mercato libero che, comunque, di per sé non sarebbe una ragione sufficiente per motivare la vendita di Alegas, manca un piano industriale e non c’è una parola sulle prospettive dell’azienda nella delibera che andrà in Consiglio comunale. Ricordo che Alegas è la società del gruppo Amag che si occupa della vendita del gas. L’attività di vendita è separata da quella di distribuzione, come previsto dalla legge, che è stata affidata dall’ottobre del 2016 ad Amag Reti Gas”

“Ma cosa non funziona in questa operazione? Non tanto il fatto che si faccia, perché bisogna fare i conti con un mercato globale in cui tutto è rapido cambiamento e che deve fare i conti con variabili impreviste e pesantissime come quella dei costi della materia prima, in crescita per ragioni innanzitutto di natura geopolitica e poi economiche, bensì che si sia fatta così, con un socio di maggioranza, Iren, che, come prevede il Patto parasociale, sottoporrà “entro e non oltre il 30 giugno 2022 il piano economico finanziario pluriennale per gli esercizi 2022, 2023 e 2024 da redigere in conformità al Piano Strategico Industriale (Programma Operativo e Pianificazione Economico Finanziaria)” che viene indicato nell’Allegato 4.1 che però risulta tuttora una pagina bianca. Gli impegni presi nero su bianco per i prossimi cinque anni (è l’arco temporale della validità del Patto, poi si vedrà perché essere riconfermato come disdetto) prevedono che il socio di maggioranza si impegni “irrevocabilmente” a “non cambiare la denominazione sociale Alegas”, a “non svolgere attività commerciali di vendita di energia elettrica o gas in concorrenza con la società nella provincia di Alessandria” e a “mantenere i rapporti di lavoro subordinato in essere con le risorse di Alegas alla data odierna fatto salvo il caso di lavoratori interessati da provvedimenti di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo. In ogni caso, il socio di maggioranza curerà il mantenimento della formazione professionale e dello sviluppo aziendale”.

“Tutto questo sarà sufficiente? Al momento di quanto intenda fare Iren Mercato, società del gruppo Iren che si occupa di approvvigionamento e commercializzazione di energia elettrica, gas, teleriscaldamento, trading e di efficienza energetica, non si sa. La valutazione dei proponenti è sconosciuta al Consiglio comunale, sarebbe da capire se ne è a conoscenza la Giunta. Non a caso sono gli stessi Revisori dei conti del Comune (appena entrati in carica) che nel parere obbligatorio espresso sulla delibera, non potendo certo opporsi per ragioni sia di merito che di forma, non le mandano a dire raccomandando l’invio a breve del piano industriale. Al che viene il sospetto, anzi ne ricaviamo la certezza, che l’indicazione dei tre mesi di tempo per la consegna del piano industriale sia stata inserita nella delibera per salvare almeno la faccia con il parere favorevole dei Revisori. La sostanza non cambia. Una scelta pessima, che non risolverà i problemi di Amag e, purtroppo, nemmeno quelli del Comune che, ultimamente, pur essendo all’inizio del lungo cammino di rientro, secondo quanto stabilito dal piano di riequilibrio di bilancio, spende a più non posso tra luci, stagioni teatrali, bizzarre riorganizzazioni della raccolta rifiuti e varie altre. Insomma, elezioni ormai nel mirino senza risolvere strutturalmente mezzo problema, intanto mettono una toppa con la cessione di Alegas, arrivano alle elezioni e poi dopo si vedrà (vedremo se l’entrata sarà contabilizzata a rendiconto 2021 o nella previsione di bilancio 2022). Noi avevamo proposto tutt’altra strada, dall’agosto del 2020 quando fu creato l’incredibile Consorzio interno ad Amag, quello che doveva cambiare le sorti della città con Alessandria Smart City (chi l’ha vista?). Completamente ignorati, ora si vende per coprire le falle. Ma per evitare l’affondamento si devono cambiare comandante, capitani e ciurma”. 

“Analizzando la gestione aziendale, emergono aspetti preoccupanti. Alegas, società non patrimonializzata, ha un debito di quasi nove milioni nei confronti di Amag Reti Gas, società che invece può contare sul patrimonio della rete di distribuzione, e ciò impedisce a quest’ultima di fare gli investimenti previsti, dalla sostituzione dei contatori a quella delle tubazioni. Benché il mercato internazionale del gas stesse iniziando a cambiare, non c’è stata la capacità di guardare in avanti e la società ha continuato a rivolgersi a grossisti con i quali “c’è un rapporto di fiducia per il prezzo e che non chiedono garanzie”, come dicono i vertici di Alegas e di Amag. Peccato che, parole del presidente Arrobbio, uno dei fornitori “rischia di chiudere fra qualche settimana” e spostarsi su altri “significa farlo ai prezzi di oggi del mercato del gas e non di quelli concordati in primavera”. Una gestione industriale attenta avrebbe dovuto cercare di prevedere alternative, pur in presenza di un problema, come quello dell’aumento vertiginoso del costo del gas, che ha travolto tutti i mercati”. 

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