Autore Redazione
martedì
28 Marzo 2023
05:24
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Politica - Alessandria

L’attacco di Rossa al ministro Piantedosi spacca il consiglio comunale: centrodestra non vota sulle donne in Iran

L’attacco di Rossa al ministro Piantedosi spacca il consiglio comunale: centrodestra non vota sulle donne in Iran

ALESSANDRIA – Una discussione che lasciava presagire un voto bipartisan si è invece improvvisamente incendiata, facendo così deflagrare posizioni inconciliabili, anche di fronte a un argomento che avrebbe suggerito un voto unanime. Nel consiglio comunale di lunedì sera, ad Alessandria, infatti, l’ordine del giorno del Partito Democratico a sostegno delle donne iraniane, in lotta contro “un regime totalitario che vuole negare la libertà e la garanzia di diritti fondamentali” presentato da Irene Molina è stato infatti votato solo dai gruppi di maggioranza. 

Tutta la minoranza, infatti, non ha partecipato al voto, in dissenso rispetto alle dichiarazioni della capogruppo Pd Rita Rossa. A conclusione del suo intervento incentrato sulle donne in Iran, infatti, l’ex sindaca ha fatto riferimento alla tragedia di Cutro, attaccando il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi:Non possiamo girarci dall’altra parte rispetto alla dignità nei confronti della vita umana. Nel paese di Cutro non possiamo assolutamente pensare di trovare l’unitarietà in azione giuste, come il sostegno a questo ordine del giorno, senza considerare che ancora oggi ci sono atti vili, perpetrati con decisioni, norme e leggi che impediscono di salvare la gente in mare. La dignità e il diritto alla vita si esprimono sempre, non solo quando comodamente possiamo sostenere una battaglia giusta ma anche quando occorre prenderci la responsabilità rispetto alle vite altrui, forse il Ministro che rappresenta il Governo italiano e che prende queste decisioni dovrebbe riflettere perché si sta parlando di vite umane”. 

Immediata la replica del gruppo della Lega, prima col presidente Mattia Roggero e poi con l’ex sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “Trovo questa uscita fuori luogo, in un momento dove stiamo cercando di approvare un atto presentato dal Pd, non vedo perché tirare fuori un discorso di divisione, di diatriba politica che non c’entra. Occorre capire cosa stanno facendo le ong, ci sono delle regole che vanno rispettate. Uccidono le persone coloro che le fanno partire su barchette ridicole con false aspettative e speranze. Il ragionamento della consigliera Rossa è sbagliato, non fa onore alla sua intelligenza. Attaccare un ministro che fa rispettare le leggi è una follia. Aggiungo poi che ad Alessandria, invece, si rispetta chi occupa abusivamente degli immobili” ha a sua volta contrattaccato Roggero, facendo riferimento alla vicenda della Casa delle Donne “chiederei quindi a Rossa di rettificare il suo intervento, così da permettere all’aula di avere un voto unanime su un ordine del giorno giusto. Se prevarranno il suo orgoglio o la necessità di mettersi una stelletta al petto saremo costretti a non partecipare al voto, a causa della sua volontà di buttare in caciara un tema così importante”. 

“Quello della consigliera Rossa è stato un intervento estremamente inopportuno, perché tocca un tema che conosciamo bene e che è stato oggetto di polemiche con chiarimenti definitivi rispetto alle responsabilità del ministro. Perché averlo fatto? A che serve? Magari a una proiezione di ruolo di un soggetto come Rossa che richiede un riposizionamento all’interno di un percorso di scissione di un partito? le parole di Cuttica di Revigliasco.

“Fino all’intervento della capogruppo c’era massima condivisione tra tutte le forze politiche” ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Davide Buzzi Langhi “l’intervento di Rossa ha acceso una macchia su questo percorso, un attacco politico, mi aspettavo da qualche altro consigliere Pd una mezza rettifica rispetto a quello che Rossa ha detto”.

“La consigliera Rossa tenta sempre di dividere, ha un atteggiamento polemico” ha aggiunto il consigliere di Fratelli d’Italia Maurizio Sciaudonedeve sempre fare la capo ultrà, la prima della classe, cercando di coinvolgere altri suoi colleghi, buttandola in polemica”.

“Sono perplesso dalla dichiarazione della presidente Rossa” ha aggiunto Luigi Sfienti del gruppo Cuttica Per Alessandria “chiedo alla consigliera Molina di prendere le distanze dalla sua capogruppo”.

Inutili i successivi tentativi di mediazione dello stesso presidente del Consiglio Comunale Giovanni Barosini che aveva auspicato “condivisione” sull’ordine del giorno a favore delle donne in Iran e della stessa proponente, Irene Molina: “Vi chiederei di concludere in bellezza questo percorso di discussione. La capogruppo Rossa ha voluto esprimere una sua opinione ma l’ordine del giorno non riporta quello che ha espresso, era un suo ragionamento. Il voto è sull’ordine del giorno” ha detto, invano, l’esponente Pd.

Alla fine i gruppi di centrodestra non hanno partecipato al voto.

“Un centrodestra alessandrino scandaloso” ha quindi attaccato il Movimento 5 Stelle “una kermesse a dir poco vergognosa. All’Ordine del Giorno, riguardante la solidarietà nei confronti delle donne iraniane, presentato in aula, la minoranza ha risposto picche. I rappresentanti della minoranza a Palazzo Rosso si sono dichiarati a favore dei diritti delle donne e hanno ritenuto vergognoso, a parole, la libertà lesa delle donne iraniane. A parole, appunto. Al momento del voto, laddove ci si aspettava l’unanimità per l’importanza del tema trattato, la minoranza ha fatto dietro front e non ha votato. Il M5S condanna la violenza, esprime piena solidarietà e totale vicinanza a tutte le donne iraniane e a tutti coloro che in questi mesi protestano contro il regime instaurato nella repubblica Islamica dell’Iran”. 

“L’astensione, o meglio l’uscita dall’aula, dei colleghi di minoranza su un tema come il sostegno alle donne iraniane, portato all’attenzione del Consiglio Comunale da parte della consigliera Molina tramite un ordine del giorno, che avrebbe dovuto trovare il sostegno di tutti coloro che vivono in un prese democratico, e hanno a cuore i diritti umani, lascia senza parole, tanto più considerando che fra i banchi di minoranza siede, anche, una donna. Umanità e buon senso dovrebbero venire prima dei diversi colori politici” ha concluso il capogruppo di Azione, Massimo Arlenghi. 

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