Autore Redazione
lunedì
22 Maggio 2023
05:38
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Politica - Alessandria

Alessandria a rischio alluvione, appello di Abonante a Stato e Regione: “Servono 50 milioni per gli interventi”

Alessandria a rischio alluvione, appello di Abonante a Stato e Regione: “Servono 50 milioni per gli interventi”

ALESSANDRIA – Già sei mesi fa il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante aveva sottolineato la necessità di fondi, oltre 20 milioni di euro, per gli interventi di messa in sicurezza idrogeologica della città. Una cifra destinata però ad aumentare. Lo ha sottolineato giovedì scorso lo stesso sindaco nella risposta all’interpellanza firmata dal consigliere di Fratelli d’Italia Fabrizio Priano rispetto al nuovo Piano di Assetto Idrogeologico dopo che, già lo scorso novembre, aveva rimarcato le novità che emergevano dal testo: “Come riportano le carte, in caso di piena contemporanea dei fiumi Tanaro e Bormida si allagherebbe tutta la città”. 

“Così com’è il nuovo Piano di Assetto Idrogeologico pone una spada di Damocle su chi vuole costruire qualcosa e mette in discussione il fatto che la città sia in sicurezza” aveva chiesto lo stesso consigliere Priano “questo Piano di Assetto Idrogeologico ha rivisto le risultanze del piano precedente. Se non cambierà dovremo mettere mano al nostro piano regolatore e, in base a questo piano, avremmo dei grossi problemi in caso di piena straordinaria. La città non sarebbe più in sicurezza. Ci viene prescritto di alzare l’argine del Tanaro, mentre sul Bormida non si capisce se si tiene conto dell’argine che c’è, se sono stati considerati i fornici. Chiedo all’amministrazione di attivarsi per arrivare a una possibile revisione o se è possibile apporre qualche modifica, la prima cosa che viene in mente è la sicurezza. O i calcoli sono correggibili oppure occorre fare gli interventi per mettere in sicurezza la città”.

“Nell’ultima riunione di mercoledì tra il Comune e i tecnici della Regione e dell’Autorità di Bacino la situazione non è cambiata” ha spiegato Abonante “circa un mese fa l’assessore regionale Gabusi ci chiamò per sollecitare una riunione di questo tipo e arrivare a un abbassamento delle quote del franco idraulico delle difese, una visione meno restrittiva. Ero molto ottimista ma nella riunione di mercoledì scorso non è stata data alcuna speranza dai tecnici della Regione e dell’Autorità di Bacino. La Regione non riuscirà a convincere l’Autorità d’ambito a cambiare questi decreti che, secondo gli enti competenti, non si possono toccare. Al Comune spetta quindi l’obbligo di andare in consiglio comunale facendo le modifiche richieste al piano regolatore. Non c’è alternativa. Gli interventi da fare per mettere in sicurezza l’area est sono la chiusura dei fornici nell’area Pam-Panorama, l’argine della Stortigliona, e almeno il primo lotto del secondo ponte sul Bormida, oltre che alzare le difese spondali dal lato dell’ex Zuccherificio”.

“Il Comune di Alessandria è pronto, ha già la progettazione” ha comunque rassicurato il sindaco che, però, ha fatto un appello: “In questi mesi sono stati molti gli incontri con gli Onorevoli Fornaro e Molinari, siamo andati a Roma a incontrare il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi e i vertici di Anas. Alla Regione e allo Stato chiediamo di darci una mano. Ad oggi le risorse mancanti si attestano intorno ai 50 milioni di euro: servono aiuti dalla Regione, da più ministeri competenti dello Stato, dall’Anas, sennò difficilmente si potrebbe andare avanti. Per questo, quando la Regione Piemonte aveva fatto emergere l’ipotesi della cosiddetta area Borsalino per il nuovo ospedale, essendoci poche centinaia di metri di distanza con l’Area Pam Panorama, nella nostra idea c’era di fare un intervento unico nella zona Europista, tra nuovo ospedale e nuovo ponte. Così sarebbe costato meno l’intervento sulla viabilità, avremmo avuto un progetto di riferimento che sarebbe intervenuto sulla sicurezza idrogeologica e sulla viabilità, dando una collocazione urbanistica più sensata al nuovo ospedale. Per questo nasceva l’idea del nuovo ospedale in area Pam. Nelle prossime settimane, comunque, ragioneremo in commissione e in consiglio per arrivare anche a una soluzione su quella vicenda. Insomma, purtroppo non cambia nulla: i problemi sono tutti nostri e dobbiamo risolverli”. 

“Chiaramente nessuno è soddisfatto sul fatto che dobbiamo tenerci questo Piano. Chiunque voglia ristrutturare una attività deve firmare una manleva, se le quote restano queste. Occorrerà rivedere le arginature a tutti i livelli. Dobbiamo fare tutti la nostra parte, si trovino le risorse per fare i lavori” la conclusione dalla minoranza Fabrizio Priano.

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