26 Maggio 2017
17:50
La coalizione Rossa su Clara e Buona: “No a strumentalizzazioni politiche”
ALESSANDRIA – Alla vigilia della manifestazione ad Alessandria contro la discarica di Sezzadio, le cave e il Terzo Valico, la coalizione del sindaco Rita Rossa ha voluto fare “chiarezza” su quanto fatto da Palazzo Rosso per tentare di bloccare i conferimenti dello smarino a Clara e Buona, la cava al quartiere Cristo.
Sabato i Comitati della Valle Bormida, di Sezzadio e di Predosa dalle 15 si raduneranno davanti al Teatro Comunale. Insieme ai No Tav, ai sindaci del 25 Comuni firmatari della Convenzione per la tutela delle risorse idriche e al Movimento 5 Stelle sfileranno per il capoluogo “per difendere la nostra acqua e la salute dei cittadini”. Una manifestazione che ha però anche un “bersaglio” politico dichiarato: Rita Rossa, Presidente della Provincia e sindaco di Alessandria, rea secondo i manifestanti di aver autorizzato la discarica di Sezzadio e l’utilizzo delle cave alessandrine, “oltre ad essere da sempre, insieme al Partito Democratico, una dei grandi sostenitori della realizzazione del Terzo Valico”.
Consegnato un comunicato di Palazzo Ghilini “sul ruolo” della Provincia rispetto all’autorizzazione della discarica della società Riccoboni a Sezzadio, il segretario cittadino del Pd Daniele Coloris, il consigliere Renzo Penna e l’assessore all’ambiente Claudio Lombardi si sono concentrati sulla questione cava Clara e Buona. “Senza voler alimentare scontri” e “rispettando le preoccupazioni dei cittadini e il loro diritto a manifestare”, la coalizione a sostegno di Rita Rossa ha però voluto liberare il campo da “strumentalizzazioni politiche”. Per farlo ha elencato “le decisioni forti” adottate dall’amministrazione sulla questione Clara e Buona, nonostante “deleghe di potere assai limitate sul Terzo Valico”.
In conferenza dei servizi, ha ricordato Lombardi, l’amministrazione aveva sconsigliato l’utilizzo della cava al quartiere Cristo. Vicina ai pozzi dell’acquedotto, Clara e Buona era già stata utilizzata come discarica dei rifiuti dell’alluvione del 1994 e tombare tutto con lo smarino sarebbe stato come quando si cerca di “nascondere la polvere sotto il tappeto”. Opposto anche il rischio di esondazione del fiume Bormida, l’amministrazione alla fine aveva visto il proprio parere schiacciato da quello favorevole dell’Ato, dell’Aipo e dalla Sovrintendenza. “Abbiamo comunque imposto delle prescrizioni per il rischio amianto e chiesto venisse applicato la procedura di controllo più restrittiva proposta dalle Arpa ma contro cui si era opposto il Cociv” ha ricordato ancora Lombardi.
Tra le azioni “forti” dell’amministrazione c’era stata poi l’ordinanza che aveva stoppato i camion diretti a cava Clara e Buona dopo l’alluvione di fine novembre 2016, che era stata ritirata dopo l’esclusione di rischi da parte dei tecnici. Ancora una volta l’ultima parola era stata di altri perché a regolare tutto quello che ruota intorno al Terzo Valico, ha ricordato Renzo Penna, è la famosa Legge obiettivo dello Stato che bypassa e schiaccia i poteri locali. “Il Comune ha poche competenze ma l’amministrazione ha superato i limiti imposti per tutelare i cittadini. E non mi pare che a Torino dopo il cambio di sindaco si sia fermata la Tav”.
La coalizione, non tutta dello stesso parere sull’utilità del Terzo Valico, neppure all’interno del Pd alessandrino, è però unanime nel condannare chi ingenera paura sulla potabilità dell’acqua di Alessandria. “L’acqua è soggetta a controlli e sicura e chi dice che c’è rischio per l’amianto dice una falsità”.