Autore Redazione
venerdì
20 Febbraio 2015
08:40
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L’amore nell’arte

L’amore nell’arte

Amor, ch’a nulla amato amar perdona. (Dante)

Amore, la parola più usata e abusata al mondo, “amore sacro e l’amor profano”, il sentimento più difficile da vivere e da esprimere, il tema più ricorrente in letteratura e nell’arte.  Un patrimonio artistico che narra l’amore in tutte le declinazioni e registri possibili, che raffigura scene e gesti simbolici e suggestivi dell’amore: sguardi, baci e abbracci, dolci  o erotici,  casti o intensi, romantici o passionali, in stile classico o realista, espressionista o surreale.

Partiamo dal noto affresco di Giotto che si trova a Padova nella famosa Cappella degli Scrovegni Incontro tra Gioacchino e Anna sotto la Porta d’oro (1303-1305), l’opera  raffigura un affettuoso bacio tra i due personaggi biblici, le mani di lei sul volto e sul capo del coniuge, l’abbraccio di lui quasi protettivo. Una rappresentazione dell’amore  delicato, dolce e  puro. 

Nella splendida opera Venere e Marte (1482-1484) di Botticelli, custodita alla National Gallery di Londra, il pittore ha fissato la bellezza dai canoni rinascimentali della dea dell’amore mentre osserva con dolcezza il bellissimo corpo seminudo del dio della guerra totalmente abbandonato al sonno ristoratore. La rappresentazione fa supporre un  amore carnale appena consumato. E’ il potere dell’amore che vince su tutto, sulla guerra, sulla violenza. “Amor omnia vincit et nos cedamus amori “( Virgilio). Non é da meno Allegoria del trionfo di Venere (1545) del pittore manierista Bronzino, con la raffigurazione in primo piano di Venere mentre sta baciando Amore, all’interno di un’atmosfera  aulica. Le forme dei due personaggi sono splendide, ‘burrose’. Opera simbolica dell’amore, del potere seduttivo della bellezza in amore e della caducità del  tempo, con allusioni non solo allo sfiorire fisico ma anche all’inganno del sentimento, rappresentato dal Tempo, il vecchio raffigurato sulla destra. Rubens invece in  Sansone e Dalila (1609) ha interpretato l’amore ingannevole immortalando la nota vicenda biblica di Dalila che tradisce l’uomo amato.  La favola di Amore e Psiche (1788-1793), la famosissima scultura marmorea di Canova esprime in tutta la sua perfezione e splendore l’amore tra la bellissima Psiche e Cupido. La dolcezza di Psiche dalla bellezza perfetta, neoclassica, l’abbraccio delicato di lei, la tensione emotiva, lo sguardo di Amore perso negli occhi di lei, la dinamicità e la naturalezza del gesto é il preludio dell’amore fisico. Una raffinata rappresentazione della dolcezza e dell’ immortalità dell’amore. “Gli occhi hanno sete perché esistono i tuoi occhi. La bocca ha sete perché esistono i tuoi baci “(Pablo Neruda)

Il bacio di Hayez (1859) é l’amore romantico, il bacio appassionato all’amata del soldato che sta partendo per la guerra. Un arrivederci o un addio? Ma è anche l’amore patriottico, risorgimentale che spinge ad abbandonare la donna amata per difendere la patria, per altri valori.

L’amore de I fidanzati (1869), di Silvestro Lega, dalle delicate tonalità macchiaiole mette in risalto l’amore appena nato, l’intimità e la vicinanza di due fidanzati che si osservano e parlano, passeggiando in un paesaggio bucolico  alla luce soffusa del tramonto.  Di Previati, dalle sfumature preraffaellite, l’amore contrastato de L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo  (1889) e l’amore  tragico, eterno ed intenso dei due amanti Paolo e Francesca (1909)  che celebra l’amore cantato da Dante. “L’amore, che induce chi viene amato a ricambiare, mi prese così forte per le maniere di costui, che, come vedi, ancor non m’abbandona” Lo scapigliato Tranquillo Cremona con Attrazione (1874) raffigura lo sguardo e la complicità di un uomo e una donna, lui attratto si protende verso lei. Il dipinto si focalizza  sui volti vicini, sulla mano maschile che si avvicina alla donna.

Tra i baci, impossibile non citare il sensuale Bacio (1882) di Rodin che ha immortalato nella scultura  l’amore di Paolo e Francesca. La posa così abbandonata di lei tra le braccia di lui, la passionalità del gesto femminile che si protende verso Paolo, la marmorea plasticità dei due corpi, la dinamicità del movimento, il tutto concorre alla rappresentazione dell’ardore, del fuoco dell’amore che brucia i due amanti. “Ora lei é mia, del tutto mi appartiene, nel bene e nel male. Del mio impetuoso ardito amare nessun angelo ti potrà salvare” ((Herman Hesse)

Completamente differente, l’amore sano, la freschezza e la joie de vivre  della coppia de Il Ballo in campagna (1883) di Renoir con la donna che tra le braccia del suo uomo sprizza la felicità del sentimento che vive. L’opera impressionista La Battaglia dell’amore (1880) di Paul Cezanne immortala invece in un contesto paesaggistico dalle tenue tonalità  la lotta dell’amore di tre coppie.  Il pittore post impressionista, Henri de Toulouse Lautrec, nel Bacio tra le lenzuola (1892), a differenza di altre sue opere colme di inquietudine, fissa nel quadro dalle tonalità calde, un bacio nell’intimità e nel calore di una stanza di una coppia. Un amore tranquillo.

L’espressionista Munch è indubbiamente uno dei maestri che ha dipinto i molti volti dell’amore, ne  Il bacio dalla finestra (1897),  la scena rappresentata  si svolge in un interno, dove vicino ad una finestra una coppia  nascosta dietro ad una tenda si bacia. Un amore nascosto, clandestino, passionale. Una rappresentazione dove l’abbraccio fonde i due corpi, i volti a mala pena si intravedono, quasi non si distinguono  le due identità. Un’opera che simboleggia  il rischio dell’ amore quando annulla la propria identità, ma anche la fugacità della passione. “Amare é così breve, dimenticare così lungo” (Pablo Neruda).  Mentre in Vampire II (1893-1894) la donna dalla capigliatura rossa, é la seduttrice, che piega con le sue malie l’uomo a sè, è l’amore erotico tormentato, che ‘divora’ e distrugge. “ “Ti odio e ti amo. Come posso fare ciò, forse ti chiedi. Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento” (Catullo)

Non può mancare in questa carrellata il famosissimo Il Bacio (1907-1908) del pittore secessionista viennese Klimt, con l’abbraccio intenso dei due amanti, il volto femminile tra le mani della figura maschile, il languido e dolce abbandono all’amore della donna su uno sfondo dorato, ricco di decorazioni di stile bizantino.“Mi sento diffuso in un bacio che mi consuma e mi calma” (Ungaretti). Sempre di Klimt anche Amore (1895), con la coppia ritratta realisticamente in primo piano colta nell’atto precedente al bacio. Gli occhi chiusi della figura femminile che si abbandona al bacio dell’amato, é l’amore fiducioso, lo sfondo scuro a significare l’intimità dell’atto. In secondo piano tre volti  rappresentano le età della vita e lo sfiorire della bellezza e dell’amore.

Il bacio degli amanti (1928) di Magritte, é l’amore tormentato, impossibile, ostacolato da eventi esterni. Il volto coperto dei due personaggi così vicini, non nasconde il desiderio dell’amore  ma il velo che li copre non permette il fluire di una vera, profonda comunicazione come l’amore dovrebbe permettere. L’incomunicabilità dell’amore. Anche Chagall, ha prodotto molte opere sull’ amore, come  Gli amanti in blu (1914), il Compleanno (1915), La passeggiata (1917-1918).  L’onirico pittore ha  immortalato l’amore colmo di poesia, di sogno,  che fa  volare, l’amore  vitale e gioioso. “…Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi” (Alda Merini) Ne Il bacio (1922) di Tamara de Lempicka, la sensuale donna con un braccio avvolge l’elegante uomo con il cilindro che la sta tenendo tra le braccia e sta per baciarla. Un amore passionale che le cromie scure del quadro rendono ancora più intense. 

In Ettore e Andromaca (1917) di De Chirico, l’abbraccio tra i due mitologici personaggi é tragico, freddo, incompiuto, é l’amore che non potrà evolversi perché il destino non lo rende possibile.

Egon Schiele, il maestro dell’amore erotico, ne L’abbraccio (1917),  nelle lenzuola spiegazzate sotto gli amanti, nella muscolatura ancora tesa degli arti evidenzia l’abbraccio affettivo dopo l’amore fisico, appena consumato. I due quadri Il bacio (1962) e Kiss (1964) di Roy Lichtenstein, immortalano nello stile grafico e fumettistico l’intensità del bacio, anche in quello bagnato dalle lacrime femminili, mentre in The Innocents (1993) del pittore scozzese Jack Vettriano, colpisce l’abbraccio affettivo e protettivo dell’uomo alla donna accanto che con il capo appoggiato sulla sua spalla si é addormentata.  Quotidianità di un amore sereno.

Maria Cristina Pesce Bettolo

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