Autore Redazione
domenica
6 Ottobre 2019
05:00
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Calcio - Alessandria

90 anni di passione: tanti auguri caro vecchio Mocca

Da Toni Colombo a Gigi Manueli, passando per Scazzola. Ecco i ricordi di chi ha legato la propria storia allo stadio Giuseppe Moccagatta di Alessandria.
90 anni di passione: tanti auguri caro vecchio Mocca

ALESSANDRIA – Novanta anni di passione e di tifo. Novanta anni di gioie e di dolori. Novanta anni di calcio con le sue vittorie e le sue sconfitte. Insomma, novanta anni di Mocca. Il 6 ottobre lo stadio cittadino festeggia il suo compleanno che reca con se momenti indimenticabili del mondo pallonaro alessandrino. E in particolare quello dei grigi che dal 6 ottobre 1929 giocano al suo interno le gare casalinghe tra sogni di A e B, certezze di C e quell’inferno passato tra i dilettanti.

E in questi lunghi novant’anni tante cose sono cambiate. “Sì, ma non il tifo“, ci spiega Toni Colombo uno di quelli che – dopo 15 anni con la stessa maglia – i grigi gli sono entrati nel sangue. “Ricordo la festa promozione e i tifosi. Ricordo quella voglia di calcio che si respirava e si respira ancora oggi ad Alessandria“, aggiunge. Poi una precisazione che fa da filo conduttore a tutti quelli che il Mocca l’hanno vissuto da calciatori. “Tra la fine degli Anni ’60 e l’inizio degli Anni ’70 c’erano spesso 10/12 mila persone. Sbucavano da ogni parte. C’era gente a momenti arrampicata anche sugli alberi. Ora ci sono regole sulla sicurezza che una volta non esistevano. Si stava tutti in piedi uno a fianco all’altro“, ha aggiunto Colombo. Ecco che diventava normale che il Moccagatta diventasse “una bolgia. In B o in C 10 mila persone che tifano e urlano ti dà una grande carica. Era un tifo che ci condizionava. Lo stadio di Alessandria metteva soggezione a tutti“. Anche a quel Parma, come ricorda Colombo, che per “la partita in casa ha fatto registrare poco più di 18 mila persone. Una cosa straordinaria“.

Mister Cristiano Scazzola ricorda il Moccagatta da calciatore

Parole queste che fanno eco a quelle di mister Scazzola che, alla vigilia della gara con il Pontedera, ha ricordato come “lo stadio di Alessandria dà tante emozioni. Ho visto foto in cui dentro c’erano anche 15 mila persone. Non so ancora adesso come potevano starci dentro“. Il ‘segreto’ per conquistarlo sta tutto “nell’impegno. Far vedere al pubblico la determinazione e la voglia di giocarsela sino in fondo è importante. L’atteggiamento e la prestazione messa in campo conta sempre moltissimo“, ha aggiunto.

Aneddoto curioso invece quello che ci ha raccontato Gigi Manueli sul suo primo incontro con il Moccagatta. “Appena penso a quello stadio mi viene subito in mente quando ero ancora un ragazzino“. Sì perché Manueli, classe ’53 di ruolo centrocampista, quando aveva “13 anni mi fecero fare un provino per giocare con l’Alessandria. Lo feci nel retro dello stadio dove c’erano le gradinate. Quando mi parlano del Mocca mi torna alla mente quel ricordo“.  Poi il ricordo delle “12 mila persone che tifavano e ci spingevano a superare i nostri limiti e ogni ostacolo“. Non poteva mancare un elogio al lavoro di Di Masi e della società che “ha regalato ad Alessandria un gioiellino. Il Moccagatta ha il suo fascino ma rimesso a nuovo così non ha nulla a che vedere con la categoria“.

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