Autore Redazione
mercoledì
10 Maggio 2023
05:13
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Alessandria Calcio - Calcio - Alessandria

L’Alessandria che verrà, Laudicino rassicura: “I nuovi acquirenti entusiasti e io mi sento già grigio dentro”

L’Alessandria che verrà, Laudicino rassicura: “I nuovi acquirenti entusiasti e io mi sento già grigio dentro”

ALESSANDRIA – Ormai mi sento grigio dentro. Le parole di Maurizio Laudicino, direttore generale di Pistoia Basket non lasceranno indifferenti i tanti tifosi e appassionati di Alessandria Calcio. Per il popolo grigio quelli che stanno trascorrendo sono giorni cruciali, in attesa del ritorno del playout contro il San Donato Tavarnelle (coi ragazzi di mister Lauro che potranno contare sull’incoraggiante 2-1 ottenuto in trasferta, ndr) e, in parallelo, le indiscrezioni rispetto a probabili novità sul fronte societario. Sembra infatti molto vicino il passaggio di proprietà tra Luca Di Masi e gli imprenditori Alain Pedretti ed Enea Benedetto. Radio Gold ha intervistato una delle possibili figure chiave dell’Alessandria del futuro: esperto di marketing sportivo, Laudicino sta infatti lavorando a fianco di un altro fondamentale attore protagonista di queste settimane, caratterizzate da incontri e colloqui: Ideale Grigio, l’associazione che da inizio marzo ha portato avanti una possibile partecipazione popolare di tifosi, enti del terzo settore e associazioni nel capitale sociale dei grigi, col coinvolgimento anche di imprenditori del territorio. Sabato scorso Laudicino era in tribuna al Brilli Peri di Montevarchi. 

“Io sono un responsabile marketing. In Europa è un ruolo non ancora considerato centrale ma il fatto che si parli anche della mia figura mi soddisfa molto. Significa che anche qui sta nascendo una sensibilità che oggi ancora non c’è in grandissime piazze, anche più importanti di Alessandria. Questo è già un presupposto molto importante. Sabato ero a Montevarchi e sabato prossimo sarò al Moccagatta di Alessandria, perché ormai mi sento grigio dentro”.

  • Come è iniziato il suo impegno per i Grigi?

Dal convegno di Ideale Grigio dello scorso 4 marzo. Io ero un semplice relatore ma poi sono stato coinvolto in questo progetto. Mi ha fatto molto piacere. Lavoro, in un certo senso, con una materia viva, ancora più viva se applicata allo sport. Quando poi si parla di piazze così importanti come quella di Alessandria, con una storia lunga 111 anni, sono molto felice di dare il mio contributo”.

  • Possiamo definirla il trait d’union tra Ideale Grigio e questa ipotetica nuova proprietà?

“Io ho conosciuto quasi contemporaneamente sia Luigi Gastini (presidente di Ideale Grigio, ndr) che Enea Benedetto. Di sicuro credo da sempre nel progetto di Ideale Grigio. Il cambio di proprietà di una società è sempre un momento molto cruciale per tutti i club, ammesso che questo passaggio si possa concretizzare. Al momento non c’è nulla di ufficiale ma a questo punto, però, lo auspico. Mi sembra che la proprietà abbia manifestato a più riprese l’intenzione di voler uscire dall’Alessandria Calcio. Se posso essere funzionale all’una o all’altra parte lo faccio volentieri. Non conosco personalmente Alain Pedretti. Sono entrato in contatto con Enea Benedetto perché anche lui ha recepito i temi del convegno. Qualche giorno dopo ci siamo confrontati e abbiamo visto che ci sono tanti punti che combaciano”. 

  • Qual è, al momento, la situazione a livello societario?

“Non lo so. Ad oggi l’Alessandria Calcio è del presidente Di Masi. Ci sono figure che stanno continuando a fare il loro lavoro e lo faranno fino in fondo. In un momento così cruciale non saprei aggiungere dettagli, se non che mi auguro che sabato ci sia un epilogo positivo perché ne va anche nel futuro imminente dell’Alessandria. Finire in Serie D sarebbe secondo me paradossale”.

  • Il risultato di sabato sarà dirimente rispetto all’impegno di queste nuove figure nell’Alessandria Calcio?

“Con certezza non lo saprei dire. Credo che poter entrare in una Alessandria Calcio che milita in un campionato professionistico o dilettantistico faccia molta differenza, però questa è una mia idea. So che Ideale grigio continuerà comunque per la sua strada, indipendentemente dal risultato sportivo. Non so sugli acquirenti”.

  • Ha avuto risposte positive dal territorio rispetto al progetto di Ideale Grigio?

“Sì, io tra l’altro sono ligure ma vivo in Toscana e in questo momento sto parlando dell’Alessandria con imprenditore e addetti ai lavori. Posso dire che un po’ in tutta Italia che questo progetto sta suscitando curiosità e molto interesse, potrebbe essere un passo quasi storico. Dal Piemonte partirebbe un messaggio significativo a tutto il resto della penisola. Creare cioè uno zoccolo duro su cui contare sempre, non parlo solo a livello economico, ma anche di supporto. Succede ovunque all’estero e non vedo perché non debba accadere anche in una una realtà come Alessandria”.

  • In che ruolo si vede nella possibile Alessandria Calcio del futuro, con Pedretti e Benedetti nuovi proprietari? Responsabile marketing?

“Non so fare altro” ha precisato Laudicino sorridendo “ad oggi non lo so perché non abbiamo mai parlato di dettagli. Ora mi definisco un volontario che lavora a una causa comune. È ovvio che l’idea di poter contribuire a far parte di un progetto di questo tipo mi piacerebbe molto, sarebbe una cosa nuova per l’Italia. Ma, ripeto, ad oggi non ho mai parlato con nessuno di un mio eventuale futuro ruolo. Ora mi sto muovendo solo in funzione della mia passione e della voglia di dare una mano. Qualora la situazione si concretizzasse ci metteremo attorno a un tavolo per capire quanto io possa effettivamente lavorare in questo progetto. Il 30 giugno terminerà un felice rapporto di 4 anni con Pistoia Basket. L’idea di tornare al mio primo amore, il calcio, mi piacerebbe molto”.

  • Qualora il risultato di sabato dovesse essere positivo è stata stabilita una sorta di tabella di marcia?

“Ancora è prematuro ma, in quel caso, bisognerebbe agire nel più breve tempo possibile. Chi vuol far bene calcio deve lavorare con programmazione perché, se le cose andranno come spero, già dal giorno dopo sarebbe opportuno mettersi subito a lavorare per recuperare tempo. Subito occorrerà organizzarsi per partire e rilanciare la scommessa. Il progetto è estremamente ambizioso e richiede un lavoro intenso e full time”.

  • Insieme a lei in tribuna a Montevarchi c’era anche il direttore Mauro Facci. Potrebbe essere lui il referente dal punto di vista sportivo?

“Non mi occupo della parte sportiva. Ho avuto modo di conoscere il ds Facci a Livorno, abbiamo fatto due stagioni straordinari. Nella prima stagione abbiamo ottenuto la promozione, nella seconda abbiamo ottenuto la salvezza in serie B. È un conoscitore di calcio incredibile, un almanacco vivente. Sabato stavamo guardando la partita insieme, conosceva a menadito tutti i giocatori. Col Latina ha sfiorato il miracolo di portare della promozione in A partendo anche lì dai dilettanti. A mio avviso ad Alessandria farebbe molto bene. Ad oggi, però, è semplicemente un amico che ho coinvolto per vedere insieme qualche partita. Mi auguro poi che chi dovrà decidere i ruoli a livello sportivo ne possa tenere conto”.

  • Il suo impegno nel progetto di Ideale Grigio, però, prescinderà dal risultato di sabato?

“Assolutamente sì, il progetto di Ideale Grigio deve prescindere dalla categoria. Nel caso che nessuno di noi si augura bisognerà semplicemente aspettare un anno in più per tornare in serie B”.

  • Se la sente di rassicurare i tifosi rispetto alla bontà delle intenzioni degli imprenditori Pedretti e Benedetto?

“Io posso garantire solo per me stesso. Però ho percepito in questi potenziali nuovi acquirenti grande entusiasmo e grande voglia di fare, questi sono sempre elementi molto importanti. Non ho percepito l’idea di voler speculare ma, al contrario, di voler far bene in una piazza importante come Alessandria. Per farlo serve sempre un atteggiamento molto responsabile. Ai tifosi dico anche di continuare a stare accanto alla squadra come hanno fatto sabato, sostenendola dal 1^ al 95^ minuto. Questa è la loro forza ed è l’aspetto che devono continuare a tenere, magari cercando anche di essere ancora più ‘contagiosi’ verso le giovani generazioni che spesso sfuggono, ma non solo ad Alessandria, anche a livello nazionale”.

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