Autore Redazione
mercoledì
21 Novembre 2018
06:00
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Eventi - Piemonte

Dalle mani in poi. Recensione di “Innocence” allo Spazio Kor

Dalle mani in poi. Recensione di “Innocence” allo Spazio Kor

ASTI – Tutto parte dalle mani, per estendersi ai corpi e all’allusione della vita nel suo scorrere, in “Innocence”, presentato da Scie du Bourgeon martedì 20 novembre allo Spazio Kor, nell’ambito della stagione PUBLIC. Lo spettacolo, con le coreografie di Dominique Dusynski,  è parte del progetto Bruxelles en Piste, che porta il circo contemporaneo belga in Italia con la coordinazione di Piemonte dal Vivo.

Elsa Bouchez e Philippe Droz interpretano il passare degli anni, in un percorso un po’ onirico che parte da un video sullo schermo di quello che sembra un televisore domestico. Le mani di un’anziana pianista suonano una tastiera e gli stessi movimenti sono copiati sul piano di un tavolo dalla protagonista, forse la stessa donna in un tempo precedente. Le mani cercano un’intesa con quelle maschili, le inseguono e le afferrano; così, poco dopo, in un crescendo di intesa, i corpi. E’ un rincorrersi armonico di totale perfezione tecnica, che spazia tra teatro-danza, esercizi di mano a mano, giocoleria, senza mai perdere una sorta di morbidezza sognante.

Sono belli i protagonisti di “Innocence”, di una bellezza che sa di armonia ed emozione. Esprimono radiosità e innamoramento, mentre compiono evoluzioni acrobatiche con assoluta naturalezza, poi delusione e incomprensione. Infine commuovono con l’amore che diventa cura dell’altro, in una coreografia finale di grande impatto, dove l’acqua gioca un ruolo di unione quasi sacrale. Il loro mondo è definito da un perimetro bianco stilizzato, a delimitare un ambiente domestico con le sue porte, e gli anni sono scanditi dai compleanni, con  candeline e musichetta benaugurante. E’ una narrazione per immagini leggere come i corpi che sembrano senza peso, dove il valore della bellezza è l’evocazione, prima ancora del lecito stupore per ciò che avviene sulla scena. Rimane la sensazione di aver assistito alla resa poetica della vita tra incanto e una continuità narrativa convincente. Un altro appuntamento azzeccato e apprezzato da un numeroso e in gran parte giovane pubblico di PUBLIC, che si conferma una stagione di gran valore. 

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