Autore Redazione
venerdì
30 Giugno 2017
08:00
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Eventi - Piemonte

Ultimo fine settimana in bellezza ad Asti Teatro 39

Da venerdì a domenica tanti spettacoli in programma tra teatro, musica e performance
Ultimo fine settimana in bellezza ad Asti Teatro 39

ASTI – La settimana di Asti Teatro 39, iniziato il 23 giugno e in corso fino al 2 luglio, si è rivelata innovativa, ricca di proposte e molto seguita dal pubblico che ha apprezzato la linea di nuova drammaturgia proposta dal direttore artistico Emiliano Bronzino. I due cartelloni Nuove Visioni e Asti Teatro per la città hanno raccolto molto consenso e, in particolare, gli spettacoli di Nuove Visioni hanno visto una bella partecipazione giovanile che era tra gli obiettivi del festival.

Animali da bar – Carrozzeria Orfeo

L’ultimo fine settimana di Asti Teatro sarà particolarmente intenso tra spettacoli di compagnie pluripremiate e prime nazionali assolute. Il palinsesto prevede appuntamenti preserali, in prima e seconda serata, tanto, anzi tantissimo teatro, musica e anche performance. Nel programma spicca  “Amore” di Spiro Scimmone (sabato 1 luglio alle 19 allo Spazio Kor), premio UBU 2016 per miglior novità, un dialogo sospeso in un non luogo cimiteriale dove l’amore è una situazione estrema.  Da non perdere (domenica 2 luglio alle 21 allo Spazio Kor) la Carrozzeria Orfeo, già protagonista l’anno scorso ad Asti Teatro, con l’irriverente “Thanks for vaselina”. Lo spettacolo di quest’anno, “Animali da bar” è premio Hystrio Twister 2016 e racconta degli strani avventori di un bar dai cui discorsi emergono frustrazioni, retorica, falsa morale.

Andy Warhol Superstar – Irene Serini

In prima nazionale (2 luglio alle 21 al Diavolo Rosso) “Buoni propositi” con Emanuele Arrigazzi e Alberto Mancioppi, storia a due voci, di Allegra De Mandato, di due persone che aspettano l’indefinito nell’immobilità e nell’apatia. Prima nazionale prestigiosa anche per “Andy Warhol Superstar”(2 luglio alle 22.30 alla Cascina del Racconto), ideato e diretto da Laura Sicignano e con Irene Serini. Lo spettacolo indaga la biografia intima di Andy a confronto con quella pubblica: la sua curiosità per tutto ciò che era trasgressivo ed estremo e la sua fede cattolica, il rapporto con la madre, con gli USA, con i soldi e il potere, con il sesso e la castità.

E poi “Napucalisse” (venerdì 30 giugno allo Spazio Kor) di e con Mimmo Borrelli, un canto a Napoli, terra nata dal fuoco e dal diavolo, come il Vesuvio che la leggenda vuole originato dalla caduta di Lucifero, Antonello Taurino con “Trovata una sega!” (1 luglio, Fuori Luogo ore 22.30), sulla famosa beffa delle teste di Modigliani e molti altri appuntamenti, tutti nel programma da leggere e seguire.

BIGLIETTI: Tutti gli spettacoli sono a pagamento tranne dove diversamente specificato. Biglietti:  10 euro intero  7 euro ridotto abbonati stagione Teatro Alfieri e over 65 –  5 euro ridotto studenti under 25 – 15 euro biglietto giornaliero – Abbonamento a 20 spettacoli 100 euro  – Abbonamento a 10 spettacoli 50 euro – Speciale abbonamento a 5 spettacoli riservato a ragazzi under 25: 20 euro – La speciale card “Asti Teatro under 18” dà diritto a 5 ingressi gratuiti e può essere richiesta alla cassa del Teatro Alfieri da giovani sotto i 18 anni.

Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057-399040

Biglietteria Teatro Alfieri (aperta tutti i giorni con orario continuato dalle 10 alle 16 e nei luoghi del festival un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni)

Programma completo su: www.astiteatro.it   www.comune.asti.it   www.facebook.com/AstiTeatro   www.twitter.com/astiteatro

 

PROGRAMMA DI ASTI TEATRO 39 DA VENERDI’ 30 GIUGNO A DOMENICA 2 LUGLIO

Venerdì 30 giugno

 

Asti Teatro – Nuove Visioni

Diavolo Rosso

Ore 19

I 4 moschettieri in America

Radiodramma animato

I sacchi di sabbia

testo Giovanni Guerrieri

costruzioni sceniche Giulia Gallo

disegni Guido Bartoli

con Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Giulia Solano la partecipazione di Guido Bartoli

e le voci di Marco Azzurrini, Gabriele Carli, Paolo Castellano, Enzo Illiano, Carlo Ipata, Matteo Pizzanelli, Federico Polacci, Daniele Tarini

regia Giovanni Guerrieri e Giulia Gallo con la collaborazione di Giulia Solano

Produzione: Associazione Teatrale Pistoiese/I Sacchi di Sabbia con il sostegno di Regione Toscana

 

Nell’ottobre 1934 – dieci anni dopo l’inizio ufficiale in Italia delle trasmissioni radiofoniche – andò in onda la prima puntata de I 4 moschettieri «parodia di Nizza e Morbelli con musiche di E. Storaci»: la radiorivista (così venne definita ai tempi) si impose in poche settimane come un vero e proprio fenomeno di costume, contribuendo decisamente alla diffusione e alla vendita degli apparecchi radiofonici in Italia.  Angelo Nizza e Riccardo Morbelli – i giovani autori piemontesi che la tennero in vita ininterrottamente per quattro anni – si ispirarono al famoso capolavoro di Dumas, riscrivendo in stile parodico e rivistaiolo le famose gesta di Athos, Porthos Aramis e D’Artagnan.

Ottant’anni dopo, I Sacchi di Sabbia hanno dato un sequel a I 4 moschettieri: dapprima con un radiodramma – realizzato per Radio 3 all’interno del progetto Radio Days di Santarcangelo 14 – ed ora con questo spettacolo teatrale che ripropone, in un’inedita sperimentazione visiva, le atmosfere e i personaggi del radiodramma.

I 4 moschettieri in America è ambientato nell’America degli Anni Trenta: qui, i famosi eroi di Dumas si ritrovano a inseguire – tra gangster, pupe e sparatorie –  il sogno di una nuova grandezza, che solo il cinema potrà soddisfare.

Un pastiche dunque che – alla maniera di Nizza e Morbelli – si avvale di gustose contaminazioni: dal cinema di Billy Wilder, ai testi di Jules Verne,  alle moderne graphic novel.

Restituire un radiodramma alla sua fruizione visiva, tracciare figure lasciando a chi guarda il lavoro di immaginare, è il cuore di questa avventura dedicata ai piccoli spettatori.

Complice della compagnia, il pittore Guido Bartoli, chiamato a illustrare il teatro giocattolo che costituirà il centro della scena.

 

 

Asti Teatro per la città

Sala Pastrone

Ore 19

Partitura per contrabbasso, vecchia fabbrica, voci e suoni lontani

Scritto e diretto da Fabio Grandi

Interpretato da Federico Gheduzzi

Musiche di Matteo Ravizza e Gianpiero Malfatto

Fotografie di Anna Bonnasciutti

INGRESSO LIBERO

 

La Fabbrica, dopo un secolo di attività, chiude, per sempre. I vecchi reparti ora deserti, le mura scrostate, i vetri rotti, i cancelli arrugginiti creano un ambiente surreale, i suoni e le musiche senza tempo riportano agli anni 50, quando si pensava che tutto (o quasi) sarebbe stato possibile. Storie legate alla vita di fabbrica che parlano di navi, biciclette, zucche e altro ancora; storie di jazz, di lotte per una società migliore sullo sfondo di una piccola città che vive, lavora e cresce tra i ritmi scanditi dalle sirene della fabbrica e si svaga nei fine settimana nelle sale da ballo e lungo le rive del fiume…pensando al domani.

 

 

Asti Teatro per la città

Piazza San Secondo

Ore 20-21-22 (Ogni giorno tre esibizioni della durata di circa 30 min)

AppuntaMenti

di e con Mazz Mariano

INGRESSO LIBERO SU PRENOTAZIONE

 

Mazz Mariano è un mentalista, un intrattenitore che durante i suoi spettacoli sfrutta al meglio i propri cinque sensi per dare l’illusione di possederne un sesto.

In un ambiente intimo e inconsueto accoglierà i propri ospiti nel suo gazebo/teatro itinerante, proponendo ogni giorno tre AppuntaMenti con il suo illusionismo mentale, tre mini show della durata di 30 minuti a cui potranno assistere circa 10/15 spettatori per volta.

In occasione di ogni esibizione il pubblico potrà esplorare le potenzialità della propria mente, partecipando attivamente a esperimenti di lettura del pensiero, percezione extra-sensoriale, precognizione.  Al termine dell’ultimo spettacolo le luci si spengono e il teatro viene smantellato, per spostarsi il giorno successivo in un diverso luogo della città, dove gli AppuntaMenti tornano a susseguirsi con un repertorio differente.

AppuntaMenti è pensato per soddisfare il desiderio di meraviglia degli spettatori, uscendo dagli spazi chiusi tradizionali per liberarsi attraverso la città come fosse un microspettacolo viaggiante.

 

 

Asti Teatro – Nuove Visioni

Spazio Kor / Teatro Giraudi

Ore 21

Napucalisse

Mimmo Borrelli

Scritto e diretto da Mimmo Borrelli e con musiche dal vivo di Antonio Della Ragione

 

Alla Napoli condannata e alla Napoli innocente, Borrelli dedica un canto di struggente intensità e alta poesia. Per tutto il tempo, la bravura dell’attore, ipnotica ed esplosiva nell’utilizzo del ritmico dialetto della nostra cara Napoli, è supportata dalle impeccabili, avvolgenti e a tratti assai commuoventi musiche, eseguite dal vivo da Antonio della Ragione.

L’autore-attore interpreta e racconta la storia dell’amato e odiato Vesuvio, un vulcano dormiente che sogna il pericolo costante, ma che è destinato a svegliarsi.

Creatore di vita ed esecutore di giustizia, quella spietata che Dio stesso non può concepire poiché inevitabilmente coinvolge anche gli innocenti, il Vesuvio è “doppio” e, secondo un’antica leggenda locale, la sua “terrificazione” è Lucifero, l’angelo cacciato da Dio e sprofondato sulla terra.

Destato da un vecchio saggio, ironico ed estroverso, simile a un Pulcinella senza maschera, il Vesuvio/Lucifero è Napoli stessa, terra nata dal fuoco e dal diavolo.

Solo dinanzi all’innocenza, il vulcano momentaneamente si placa, allietato dal vecchio artista di strada con “un’Apocalisse divertente”: il matrimonio di quartiere partenopeo.

Ecco poi l’amaro. L’Assassino. Il Killer, assoldato dalla camorra, che dell’innocenza ha perso l’amore. Emblema di una Napoli feroce che più non crede ad un futuro.

 

Asti Teatro per la città

Cascina del racconto

Ore 22.30

Abebech – Fiore che sboccia

Saba Anglana

 

di Fabio Barovero
regia Saba Anglana
arrangiatore delle musiche, alla fisarmonica, piano e live electronics Fabio Barovero
percussioni Mattia Barbieri
contrabbasso Federico Marchesano

produzione Assemblea Teatro

 

La storia vera di Abebech (in amarico “Fiore che Sboccia”) una donna etiope strappata dalla sua terra natale nel periodo della colonizzazione italiana. Deportata nella vicina Somalia, la donna attraversa le difficili fasi della sua vita sorretta dalla dolcezza di una fede intima, che tramanda alla sua discendenza, i figli e i nipoti che nasceranno lì, sullo sfondo di una Mogadiscio che diventa un laboratorio in cui si consuma in modo ineluttabile la storia del fallimento della pace tra gli esseri umani, dell’identità e del culto liberi. Abebech arriva a somatizzare questa grave situazione con una paralisi alle gambe, proprio nel momento in cui deve abbandonare la sua nuova patria. Invoca l’Arcangelo Gabriele, figura chiave della religione copta ortodossa etiopica, affidandogli quesiti sul suo destino e interrogandolo sui piani di Dio. Come mandato dalla Provvidenza, sarà proprio un santone etiope, un forestiero lì di passaggio davanti alla casa della donna, che le restituirà l’uso delle gambe con un rito di guarigione fatto di preghiera e radici roventi, simbolicamente spinte nella carne della donna. Così guarita, Abebech, la nonna di Saba, si riconcilia con le sue origini, ed è pronta a ritornare in Etiopia con la sua famiglia.

 

Sabato 1 luglio

Asti Teatro per la città

Piazzetta dei Varroni

Ore 20-21-22 (Ogni giorno tre esibizioni della durata di circa 30 min)

AppuntaMenti

di e con Mazz Mariano

INGRESSO LIBERO SU PRENOTAZIONE

 

Asti Teatro – Nuove Visioni

Spazio Kor / Teatro Giraudi

Ore 19

Amore

di Spiro Scimone

con Francesco Sframeli e Spiro Scimone

Gianluca Cesale, Giulia Weber

regia Francesco Sframeli

scena Lino Fiorito

disegno luci Beatrice Ficalbi

regista assistente Roberto Bonaventura

produzione  compagnia Scimone Sframeli

in collaborazione con Théâtre Garonne Toulouse

Premio Ubu 2016

Miglior novità o progetto drammaturgico

Miglior allestimento scenico

Nomination Miglior spettacolo

 

Dai, amore, dammi un bacio sulle labbra!
Dammi un bel bacio sulle labbra!…(pausa)
Come da giovani, amore… Come quando eravamo giovani, amore!

Con Amore la Compagnia Scimone Sframeli prosegue il proprio percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e sono “tutti vecchietti”.
In scena due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Quattro figure che si muovono tra le tombe. La scena è, infatti, un cimitero.
Il tempo è sospeso, forse, stanno vivendo l’ultimo giorno della loro vita.
Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano.
L’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna.

 

 

Asti Teatro – Nuove Visioni

Diavolo Rosso

Ore 21

Gli uccelli migratori

Teatrodilina

 

scritto da Francesco Lagi
con Anna Bellato, Francesco Colella, Leonardo Maddalena, Mariano Pirrello
regia Francesco Lagi
produzione Teatrodilina, Progetto Goldstein

Una casa in mezzo a una pineta.

E in quella casa il tempo è sospeso in un’attesa.

C’è una persona che sta per arrivare e delle persone che la stanno aspettando.

C’è una tutina azzurra e l’invenzione di un’app.

Un ricordo di bambini e Yoda che è sparito e non si trova più. L’arrivo di un padre, il linguaggio degli uccelli, una bussola rimasta in tasca.

La paura di cambiare e la vita che bussa alla porta e improvvisante si rivela.

I personaggi ruotano intorno a un centro, si affaticano distrattamente cercando di sintonizzarsi sulla frequenza del loro motivo di stare la mondo. Cercando di trovare una grammatica emotiva, una lingua comune che possa svelare loro un modo di stare al mondo.

 

Asti Teatro – Nuove Visioni

Fuori Luogo

Ore 22.30

Trovata una sega!

di e con Antonello Taurino
Produzione Associazione Culturale Musicale Negrimusic Varese

 

Livorno, estate 1984. A cento anni dalla nascita di Modigliani, la città che gli diede i natali decise di organizzare una mostra a lui dedicata e dragare il Fosso Reale alla ricerca di alcune sue sculture che, secondo la leggenda, l’artista avrebbe gettato via nel 1909 in un moto d’ira. Dopo giorni di vane ricerche, con tanto di proverbiale sberleffo del Vernacoliere, che titolava “Trovata una sega!”, ecco la pesca miracolosa di tre teste scolpite che portò a Livorno le Televisioni di tutto il mondo. I maggiori critici d’arte non ebbero dubbi a sancire dinanzi al mondo: “Sono dei capolavori, sono di Modigliani!”
E dopo un mese venne fuori che… non erano proprio di Modiglioni.

Asti Teatro per la città

Palazzo Ottolenghi

Ore 23

Festa finale:

Tutta roba di marca

Losburla dj set

INGRESSO LIBERO

 

Rockabillly, musica indie italiana, grande rock internazionale, un percorso musicale divertente e originale. Si balla e si ascolta. Si ascolta senza ballare e si può addirittura ballare senza ascoltare nulla. Parola di Losburla, cantautore piemontese che promette, in questo caso di non proporre le sue canzoni.

Domenica 2 luglio

Asti Teatro per la città

Puazza San Martino

Ore 20-21-22 (Ogni giorno tre esibizioni della durata di circa 30 min)

AppuntaMenti

di e con Mazz Mariano

INGRESSO LIBERO SU PRENOTAZIONE

 

Asti Teatro – Nuove Visioni

Diavolo Rosso

Ore 19 PRIMA NAZIONALE

Buoni propositi

Emanuele Arrigazzi

di Allegra de Mandato

Regia di Emanuele Arrigazzi

Con Emanuele Arrigazzi e Alberto Mancioppi

Scene di Maurizio Agostinetto

Voce off di Lorenza Zambon

Tecnica a cura di Matteo Catalano

Produzione Casa degli Alfieri

Con il sostegno di Manifattura K

 

Una storia a due voci, un’attesa lunga una notte, una veglia, una serie di rivelazione, forse solo l’eterno rimandare a domani le nostre vite.

Due personaggi maschili, diversi eppure vicini, si confrontano in una notte che per uno dei due potrebbe essere l’ultima un’occasione di azzeramento, un buon proposito per l’indomani, un limbo che va distrutto o preservato ad ogni costo.

Una coppia di persone che vive aspettando, perché il presente è bruciato, il futuro è senza speranza forse l’unica speranza è che succeda qualcosa che ci scuota, forse l’unica speranza è sapere che prima o poi qualcosa dovrà succedere, ma siamo immobili, siamo apatici, siamo morti dentro. E allora cosa ci resta da aspettare se non la morte?

Chiusi in un’eterna immobilità non possiamo che stare immobili, chiuderci nel cinismo di un non lavoro, di una non esistenza, una vita senza un futuro programmabile, senza più la voglia di programmare, senza figli, senza rapporti stabili, a volte se va bene con una persona con cui condividere la panchina, ma senza più neanche aspettarlo Godot.

 

Asti Teatro – Nuove Visioni

Spazio Kor / Teatro Giraudi

Ore 21

Animali da Bar

Carrozzeria Orfeo

uno spettacolo di Carrozzeria Orfeo
drammaturgia Gabriele Di Luca

regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti
con Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi
voce fuori campo Alessandro Haber

musiche originali Massimiliano Setti

produzione Fondazione Teatro della Toscana
in collaborazione con Festival Internazione di Andria | Castel dei Mondi

Premio Hystrio Twister 2016

 

Un bar abitato da personaggi strani: un vecchio malato, misantropo e razzista che si è ritirato a vita privata nel suo appartamento; una donna ucraina dal passato difficile che sta affittando il proprio utero ad una coppia italiana; un imprenditore ipocondriaco che gestisce un’azienda di pompe funebri per animali di piccola taglia; un buddista inetto che, mentre lotta per la liberazione del Tibet, a casa subisce violenze domestiche dalla moglie; uno zoppo bipolare che deruba le case dei morti il giorno del loro funerale; uno scrittore alcolizzato costretto dal proprio editore a scrivere un romanzo sulla grande guerra. Sei animali notturni, illusi perdenti, che provano a combattere, nonostante tutto, aggrappati ai loro piccoli squallidi sogni, ad una speranza che resiste troppo a lungo. Come quelle erbacce infestanti e velenose che crescono e ricrescono senza che si riesca mai ad estirparle. E se appoggiati al bancone troviamo gli ultimi brandelli di un occidente rabbioso e vendicativo, fatto di frustrazioni, retorica, falsa morale, psicofarmaci e decadenza, oltre la porta c’è il prepotente arrivo di un “oriente” portatore di saggezze e valori… valori, però, ormai svuotati e consumati del loro senso originario e commercializzati come qualunque altra cosa. Tutto è venduto, sfruttato e contrattato in “Animali da Bar”. La morte e la vita, come ogni altra merce, si adeguano alle logiche del mercato.

 

Asti Teatro – Nuove Visioni

Cascina del racconto

Ore 22.30 PRIMA NAZIONALE

Andy Warhol Superstar

Ideazione e regia di Laura Sicignano

Testo di Laura Sicignano e Alessandra Vannucci

Scene di Emanuele Conte

Con Irene Serini

Coproduzione Teatro della Tosse – Fondazione Luzzati / Teatro Cargo

 

A trent’anni dalla scomparsa del grande artista americano, uno spettacolo dedicato  ad Andy Warhol (Pittsurgh, 1928 – New York, 1987).

Con lui si apre l’epoca dell’arte contemporanea, così come la intendiamo oggi. Se nel calendario della musica pop c’è un ante e un post Beatles, l’unico fenomeno culturale e mediatico degli anni Sessanta in grado di rivaleggiare con Warhol, allo stesso modo in quello dell’arte dobbiamo parlare di un “Before Andy” e di un “After Andy”. Soprattutto, Andy Warhol è stato capace di intuire e anticipare i profondi cambiamenti che la società contemporanea avrebbe attraversato a partire dall’era pop, da quando cioè l’opera d’arte comincia a relazionarsi quotidianamente con la società dei mass media, delle merci e del consumo. Nella Factory, a New York, non solo si producevano dipinti e serigrafie: si cambiava la storia del costume, si faceva cinema, musica rock, editoria, si attraversavano nuovi linguaggi in una costante ricerca d’avanguardia.

Lo spettacolo indaga la biografia intima di Andy a confronto con quella pubblica: la sua curiosità per tutto ciò che era trasgressivo ed estremo e la sua fede cattolica, il rapporto con la madre, con gli USA, con i soldi e il potere, con il sesso e la castità. La sua vita è una fiaba sinistra in cui un bambino povero è trasformato in un principe delle tenebre che soccombe alla solitudine e alla tristezza, in mezzo ad una folla stravagante di cortigiani pazzi. Oppure Andy fu uno straordinario self made man capace di costruirsi un’immagine pubblica in grado di vendere milioni di dollari?

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