Autore Redazione
domenica
16 Luglio 2017
10:03
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Eventi - Piemonte

Dall’appartenenza, l’innovazione. Recensione di “Il Cantiniere gentiluomo” a Paesaggi e oltre

Presentato il nuovissimo spettacolo del Teatro degli Acerbi. Oggi nuovo appuntamento pomeridiano della rassegna con Emanuele Arrigazzi a Coazzolo
Dall’appartenenza, l’innovazione. Recensione di “Il Cantiniere gentiluomo” a Paesaggi e oltre

COSTIGLIOLE D’ASTI  – “Paesaggi e oltre”, rassegna alla sua sedicesima edizione promossa dalla Comunità Collinare tra Langa e Monferrato, con il contributo di Regione Piemonte, Fondazione C.R. Asti e Fondazione C.R.T,  è un viaggio in luoghi da scoprire con gli occhi ma anche con le emozioni, con il gusto e con la riscoperta della tradizione.

Sabato 15 luglio, nel cortile del Castello di Costigliole d’Asti,  si è svolta la seconda tappa dell’itinerario teatrale ed emozionale nelle terre dell’Unesco con “Il cantiniere gentiluomo”, spettacolo in prima assoluta del Teatro degli Acerbi (loro anche la direzione artistica della rassegna), che hanno festeggiato così la loro millesima rappresentazione in 18 anni di attività.

La serata è stata preceduta dalla degustazione guidata dei vini, del Consorzio Barbera d’Asti e  Vini del Monferrato e della Cantina Comunale dei Vini, e da una “Pillola di territorio”, da parte del paesaggista Roberto Cerrato, dell’Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. Notevoli la tenacia e la convinzione con le quali, come spiegato, è stato ottenuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità dell’Unesco, affermando a livello internazionale la bellezza e ricchezza di tradizioni di questi luoghi.

“Il cantiniere gentiluomo”, scritto e diretto da Fabio Fassio, anche in scena in più ruoli, è un titolo desunto dalla parafrasi de “Il borghese gentiluomo” di Molière. Come quest’ultimo desidera modificare il suo status e uniformarsi ai modi della nobiltà, così il cantiniere/Dario Cirelli consulta, su consiglio della moglie/Patrizia Camatel, dei professionisti per presentare e pubblicizzare il suo vino in modo accattivante. Da qui una carrellata di personaggi stravaganti con le proposte modaiole più insulse ed esose, del tutto incuranti della qualità del prodotto e volte solo alla commercializzazione sfrenata. Sarà un sogno (mutuato dalla letteratura più tradizionale, ovvero da Dickens) che indurrà il protagonista a ritornare alle radici, alla passione per il lavoro che diventa arte e all’affinità con chi condivide gli stessi valori (la vicina/Elena Romano, innamorata del vino come può esserlo chi lo vede nascere).

Lo spettacolo si gioca su più piani narrativi, uniti da uno stile decisamente umoristico e dalla parlata astigiana che emerge a sottolineare appartenenza e ilarità. Tutto è incastrato nel racconto del nipote del protagonista (Andrea Caldi), una sorta di cantastorie che alterna brani cantati in rima a flashback della sua infanzia, a commenti su vicende e persone. All’interno della cornice descrittivo-canzonettistica c’è la commedia affollata di personaggi  che appaiono e si dileguano, aprono sipari comici alle lacrime e ondeggiano da improbabili atmosfere western al grammelot simil-russo o nippo-partenopeo, in un vortice che mescola surreale, parlata nostrana e giochi linguistici.  Su tutto una terza chiave che suggerisce l’importanza della conservazione del territorio, dei suoi doni e della qualità dei suoi prodotti. Tutto torna al fulcro dei luoghi che ospitano Paesaggi e oltre, quelle Langhe e quel Monferrato che meritano di essere riscoperti in tutta la loro generosità.

Da sottolineare l’ecletticità dei protagonisti, impegnati in più ruoli, sempre in linea con un ritmo rapido da commedia degli equivoci e in godibile sintonia con la narrazione fuori campo  e talvolta in tempo reale del nipote/cantastorie.  Uno spettacolo che diverte rivelando un contenuto originale e che conferma lo stile degli Acerbi, innovativi sulla base di una forte appartenenza.

“Il cantiniere gentiluomo” ha debuttato di fronte ad una platea affollatissima che ha tributato addirittura un’ovazione finale ai protagonisti, una dimostrazione di apprezzamento veramente notevole. La prossima tappa della rassegna sarà oggi , domenica 16 luglio, alle 18, con una passeggiata teatrale nei sentieri di Coazzolo. Emanuele Arrigazzi per la casa degli alfieri sarà in scena con lo spettacolo “Groppi d’amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa. La partecipazione alla passeggiata teatrale è gratuita, con possibilità, al termine, di cena alla Madonna del Carmine (a pagamento). Ritrovo in Piazza Vittorio Emanuele III alle ore 17,30.

Il programma completo del festival sui siti www.teatrodegliacerbi.it  – www.langamonferrato.it e su fb teatro.degli.acerbi.

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