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Norma anti-rave. Il presidente della Camera Penale di Alessandria: “Solita risposta irrazionale a episodi che indignano l’opinione pubblica”

ALESSANDRIA – Il Governo “non è partito con il piede giusto” nell’ambito della legislazione penale. Il Presidente della Camera Penale di Alessandria, l’avvocato Roberto Cavallone, boccia la discussa norma anti-rave. L’articolo 434-bis che introduce il reato di “invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica” continua ad alimentare lo scontro politico e il dibattito pubblico. Nell’area casalese, in passato teatro di feste non autorizzate, il “pugno duro” del Governo è visto da alcuni amministratori come un deterrente per nuovi rave in zona.

Di diverso avviso il penalista alessandrino. L’articolo 434-bis, per l’avvocato Cavallone, è  “la solita risposta irrazionaledei Governi  a fronte di condotte che “indignano” o “preoccupano” l’opinione pubblicaLa politica, ha aggiunto il penalista, fa spesso forza sulla “leva penale” quasi fosse “la panacea di tutti i mali”. Nel nostro ordinamento, però, esistono anche altri strumenti, ad esempio in sede amministrativa, con sanzioni altrettanto ferme e rigorose con cui si potrebbe affrontare il problema dei rave.

La norma, oltretutto, “è stata scritta male“, ha bacchettato il Presidente della Camera Penale di Alessandria. L’articolo pecca di unagenericità così marcata che non permette di qualificare adeguatamente la condotta che si voleva sanzionare: E viene quindi meno a uno dei principi fondamentali del diritto penale, perché un cittadino deve sapere con certezza cosa è consentito fare e cosa no”.

Per il Presidente della Camera Penale di Alessandria vanno fissati dei “paletti che garantiscano anche il rispetto del diritto dei cittadini di riunirsi e manifestare pacificamente: “Per come è stata scritta, si potrebbero sanzionare anche condotte ordinariamente garantite dalla Costituzione e questa è la censura più forte che credo porti a riscriverla. Mi sembra, comunque, che anche la stessa maggioranza l’abbia compreso e si vada verso una revisione, anche delle pene previste”.

 

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