Cgil, Cisl e Uil in piazza per difendere la sanità pubblica. Armosino (Cgil): “Le scuse non reggono più. I soldi ci sono ma si spendono male”
ALESSANDRIA – “La sanità pubblica non si vende, si difende”. Cgil, Cisl e Uil sabato 15 aprile scenderanno in piazza per difendere il diritto di tutti i cittadini ad avere assistenza e cure adeguate, e in tempi congrui. La manifestazione unitaria prenderà il via in piazza Don Soria. Alle 10 del mattino, a pochi passi dall’ingresso di via Venezia dell’Ospedale Civile, si muoverà il corteo fino in piazzetta della Lega. L’obiettivo di Cgil, Cisl e Uil, ha spiegato il Segretario provinciale della Camera del Lavoro di Alessandria, Franco Armosino, è di dare “un forte scossone” rispetto a un tema fondamentale, che riguarda tutti. La sanità, ha ricordato, deve essere in grado di dare risposte ai cittadini ma oggi chi sta male e ha bisogno di sottoporsi a visite, esami o interventi, è costretto a lunghe attese. Il personale medico e infermieristico continua a diminuire ma soprattutto in un territorio come l’Alessandrino, seconda provincia più “anziana” del Piemonte dopo Biella, strutture sanitarie, ospedaliere e case di riposo devono essere in grado di dare risposte di qualità e in tempi ragionevoli. La sanità privata per il segretario Cgil non può sostituirsi a quella pubblica, che ha il dovere “costituzionale” di assicurare cure e assistenza medica a tutti, e soprattutto a chi è in difficoltà economica, ha ricordato Franco Armosino. Per “difendere la sanità pubblica” servono però investimenti, a partire da quelli della Regione Piemonte, per stabilizzare e implementare il personale che opera nelle strutture. “Oggi le scuse non sono più accettabili” ha puntualizzato Armosino, ricordando l’impennata del costo dei gettonisti, nell’ultimo anno salito da 2 a oltre 5 milioni di euro: “Questo dimostra che non è un problema di risorse perché il denaro c’è. Tutto dipende da come si spendono questi soldi e secondo noi si stanno spendendo veramente male”.