Autore Redazione
giovedì
10 Luglio 2014
00:00
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Cronaca - Casale Monferrato

Marco D?Amore e Francesco Ghiaccio presentano il film sulla tragedia dell?Eternit

Marco D?Amore e Francesco Ghiaccio presentano il film sulla tragedia dell?Eternit

Articoli di giornale, servizi e approfondimenti giornalistici, inchieste, documentari, romanzi, addirittura favole e spettacoli teatrali. Sono tanti i mezzi di comunicazione che negli anni sono stati utilizzati per raccontare una delle più tristi vicende che abbiano mai colpito la città di Casale Monferrato, ovvero il dramma dell’amianto. Ora è giunto il momento di passare il testimone anche alla pellicola cinematografica.

Mercoledì sera, nella Sala delle Lunette del Museo Civico, la giornalista Silvana Mossano ha incontrato il regista Francesco Ghiaccio e l’attore Marco D’Amore (noto soprattutto per la recente interpretazione di Ciro Di Marzio in Gomorra – La Serie Tv) per presentare il loro ultimo progetto, il lungometraggio ‘Un posto sicuro’, che avrà proprio come protagonista Casale e la sua lotta, purtroppo ancora lontana dall’essere conclusa, contro la fibra killer.

Il titolo ‘Un posto sicuro’ già di per sé è emblematico e ben sintetizza il duplice aspetto che la vicenda dell’Eternit ha rappresentato per la città: da una parte il miraggio di del posto fisso all’interno di questa «fabbrica dei sogni», dove addirittura si chiedevano raccomandazioni pur di garantire alla propria famiglia una stabilità economica. Un sogno che però si è poi rapidamente trasformato in incubo, quando ci si è resi conto che si stava portando la morte in casa. Incubo contro cui però la collettività di Casale ha deciso di non soccombere ma di combattere, affidando la propria battaglia alla speranza di tornare a essere nuovamente “un posto sicuro”, libero dalla maledizione dell’amianto.

Ambientato poco prima della sentenza del primo grado di giudizio del Processo Eternit, il film sarà raccontato attraverso gli occhi di Luca (interpretato da Marco D’Amore), un ragazzo ormai privo di sogni e speranze e con un rapporto conflittuale con il proprio padre. Sarà proprio la malattia del genitore, colpito da mesotelioma dopo tanti anni trascorsi come operaio all’Eternit, a riavvicinare i due. «Il nostro obiettivo è di partire dal particolare per raccontare l’universale – ha sottolineato durante la conferenza Marco D’Amore – Vogliamo mettere in mostra l’assurdità di accettare un posto sicuro mettendo a rischio la bellezza di tutto ciò che ci circonda».

Attraverso gli occhi di Luca sarà infatti riportato il dramma di un’intera città e il terrore di convivere con un male invisibile, impalpabile,ma che può colpire tutti quanti senza distinzioni. Lo stesso Luca, ad un certo punto della trama, rimarrà talmente ossessionato da questa paura tanto da auto-convincersi di essere lui stesso malato, rispecchiando così l’angoscia reale con cui un’intera comunità è costretta a convivere, poiché chiunque può contrarre il mesotelioma, anche chi magari non ha mai nemmeno intravisto lo stabilimento da lontano.

Ovviamente sarà la città di Casale Monferrato il set principale delle riprese, riprese che dovrebbero cominciare a cavallo tra l’autunno e l’inverno e che si protrarranno per circa un mese e mezzo. «In questo momento ci troviamo nella fase di pre-produzione – ha commentato il regista Francesco Ghiaccio e, grazie anche al supporto dell’Afeva, stiamo cercando di raccogliere il budget necessario, una cifra che si aggira attorno agli 80 mila euro».

Fondi che i due intendono raccogliere battendo una triplice via. «A settembre faremo partire un’operazione di crowdfunding – ha spiegato ancora Francesco Ghiaccio – ovvero una raccolta di donazioni online dove chiunque potrà contribuire liberamente, accompagnato da un promo che stiamo registrando in questi giorni. In seguito, ci recheremo a parlare con la Film Commission Piemonte, che speriamo decida di supportare il nostro progetto».

«E poi ci siete voi – ha proseguito Marco D’Amore, rivolgendosi non solo ai presenti in sala ma all’intera comunità casalese – Al momento non riesco a farvi una richiesta concreta, ma voglio informarvi che la troupe girerà questo film senza ricevere alcun compenso, solo un rimborso spese. Da un lato è una cosa che io ritengo sbagliata, perché il lavoro, e soprattutto il lavoro fatto bene e con fatica, è giusto che sia retribuito. Ma avevamo talmente tanto necessità di raccontare questa vicenda che abbiamo deciso di farlo ugualmente. Pertanto, avremo bisogno dell’appoggio di tutti voi, perché attorno a un set cinematografico si muovono alberghi, ristoranti, mezzi di trasporto, autorizzazioni, necessità di location e tanto altro. Per questo che chiediamo al territorio intero di volersi legare a questo progetto e di aiutarci a realizzarlo»

«Questo deve essere un film di tutti, dell’intera collettività – ha concluso l’attore – Mi piacerebbe che tutti i casalesi, andando a vedere questo film nelle sale, possano dire “Questo è anche il mio film”».

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