Cronaca - Alessandria

50 anni fa la rivolta nel carcere di Alessandria, i figli dell’agente Gaeta: “Quel giorno che ci cambiò la vita”

ALESSANDRIA – Oggi e domani Alessandria ricorda il 50^ anniversario della tragica rivolta in carcere, organizzata da tre detenuti il 9 e 10 maggio 1974. Vennero uccisi cinque ostaggi: gli agenti di custodia Sebastiano Gaeta e Gennaro Cantiello, il medico Roberto Gandolfi, il professor Pier Luigi Campi e l’assistente sociale Graziella Vassallo Giarola. Morti anche due detenuti: Cesare Concu e Domenico Di Bona.

Radio Gold ha intervistato Giuseppina e Luigi Gaeta, figli del Brigadiere Sebastiano Gaeta. “Non passo mai vicino al carcere” ha raccontato Giuseppina “sono passati 50 anni da quel giorno che ci ha cambiato la vita. Per me è come se fosse ieri. Lo vidi per l’ultima volta alle 6 di quel 9 maggio. Avevo 16 anni e mi alzavo presto per studiare”. “Io invece quando passo di fronte al carcere oggi intitolato a mio padre mi soffermo di fronte alla targa” le parole di Luigi Gaeta “avevo 13 anni. Ricordo quei giorni caotici, l’attesa e la speranza che tutto potesse finire bene”. All’agente Gaeta fu poi assegnata la medaglia d’argento al Valor Militare che, inizialmente, la vedova Raffaella Bentivegna rifiutò: “La assegnarono anche a qualche collega che rimase ferito. Lui invece ci aveva rimesso la vita. Cinque anni fa, però, abbiamo chiesto di riaverla, prima che nostra madre morisse”. Gaeta morì il 10 maggio, in seguito al blitz delle forze dell’ordine: “Quella domenica si sarebbe dovuto votare al referendum sul divorzio. Dicevano che bisognava fare tutto in fretta. In quello stesso periodo, inoltre, era stato sequestrato a Genova dalle Brigate Rosse il magistrato Mario Sossi. Lo Stato, con tutta probabilità, ha ritenuto che non bisognasse cedere. Mi chiedo come sia stato possibile ipotizzare una azione di forza all’interno di un carcere. E poi non sappiamo ancora chi abbia portato le armi o se ci fossero dei complici. È importante ricordare: soprattutto il fatto che le giovani generazioni possano essere informate su quello che è successo, nella speranza che un evento così catastrofico non possa mai più accadere”. 

Due, in particolare, le iniziative promosse in città: da sabato scorso è stata inaugurata alla Galleria Guasco in via dei Guasco, 49, una mostra documentaria mentre questi giovedì e venerdì a Palatium Vetus, in piazza della Libertà 28, si terrà un convegno frutto della collaborazione fra la città di Alessandria, l’Ordine Nazionale, Regionale del Piemonte e la Fondazione degli Assistenti Sociali, l’Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria “Carlo Gilardenghi”, il Cissaca e l’Azienda Speciale Multiservizi Costruire Insieme.

Da venerdì, inoltre, sui canali social di LaV Comunicazione e sul sito lavcomunicazione.it/memoriadimenticata sarà trasmessa la docuserie Memoria Dimenticata, realizzata da LaV Comunicazione, la casa di produzione della Diocesi di Alessandria. 

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