Autore Redazione
giovedì
11 Dicembre 2014
00:56
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Cronaca - Alessandria

Legambiente lancia l’allarme sul trasporto ferroviario in Regione: “14 linee cancellate e il 25% di risorse in meno”

Legambiente lancia l’allarme sul trasporto ferroviario in Regione: “14 linee cancellate e il 25% di risorse in meno”

REGIONE – Il prossimo 18 dicembre Legambiente lancerà Pendolaria, la campagna sullo stato del trasporto ferroviario della Regione Piemonte. Negli ultimi anni – ha sottolineato Legambiente – i pendolari del Piemonte hanno vissuto un’autentica beffa, perché oltre ad avere subito i maggiori aumenti del costo dei biglietti, hanno visto dal 2010 ad oggi cancellare ben 14 linee ferroviarie, 5 solo in provincia di Alessandria: Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Ceva-Ormea, Asti-Castagnole-Alba, Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada, Vercelli-Casale Monferrato, Novara-Varallo Sesia e Sesto Calende-Oleggio.

Dal 2010 ad oggi, infatti, si possono complessivamente stimare a livello nazionale tagli pari al 6,5% del servizio ferroviario, che in Piemonte hanno addirittura raggiunto il 7,5%. 

“I tagli degli ultimi anni alla rete ferroviaria piemontese sono una ferita aperta per le migliaia di pendolari che ogni giorno, nonostante i mille ostacoli, cercano di raggiungere il proprio posto di lavoro in treno. Una ferita che è ancor più dolorosa per chi si è trovato costretto a sostituire il treno col proprio mezzo privato, soluzione più costosa, scomoda, pericolosa ed inquinante -dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Ci auguriamo che la Giunta Chiamparino voglia bloccare la lenta agonia del trasporto ferroviario e rilanciarlo anche come strumento utile al miglioramento della qualità dell’aria in una regione che soffre endemicamente di smog. In tal senso è positivo si stia avviando l’iter per la messa a gara del servizio anche se passeranno anni prima di poter toccare con mano i relativi benefici. Nell’attesa chiediamo alla Regione che si adoperi fin d’ora per abbandonare grandi opere di cui i cittadini non sentono minimamente il bisogno, come Tav e Terzo Valico, destinando quei fondi alla riattivazione del servizio ferroviario pendolare, proprio a partire dalle 14 linee soppresse”.

Come evidenzierà nel dettaglio il Rapporto Pendolaria, rispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% e le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, in larga parte dei casi non hanno investito né in termini di risorse né di attenzioni per recuperare la situazione.

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