Autore Redazione
mercoledì
18 Febbraio 2015
00:00
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Politica - Novi Ligure

Nuova legge sugli agriturismi in Piemonte

Nuova legge sugli agriturismi in Piemonte

PIEMONTE –  Il Consiglio Regionale martedì ha approvato la Proposta di Legge,  primo firmatario Gian Luca Vignale, “Nuove disposizioni in materia di agriturismo” resa necessaria per innovare la vecchia legge regionale del 1995 e  recepire alcune disposizioni contenuta nella legge nazionale del 2006. Obiettivo della riorganizzazione della materia sono la promozione dell’agricoltura piemontese e l’individuazione dell’attività agrituristica come uno strumento di sviluppo delle aree rurali e montane. Secondo i dati del censimento dell’agricoltura 2010, in Piemonte l’agriturismo si sviluppa  capillarmente sull’intero territorio. Nelle otto province le aziende agrituristiche sono 1068.  Di queste 689 sono collocate in zone collinari, 206 in zone montane e 166 in pianura. A  guidare la classifica per provincia è Cuneo, con 344 agriturismi seguita da Torino, con 206,  Asti con 176, Alessandria con 174, Novara con 57, Biella con 41, Vercelli e il Vco con 35 a testa.

La superficie agricola utilizzata (SAU) è di 19.544 ettari su 24.704 ettari totali (SAT). Nelle  aziende  agrituristiche  sono  allevati  quasi 10  mila capi  di  bestiame.  il  totale  della  produzione delle aziende agrituristiche vale oltre 76 milioni di euro.

La nuova legge regionale dà indirizzi e garanzie importanti a un settore significativo della  nostra  realtà  economica,  introducendo  importanti  elementi  di  semplificazione  e  trasparenza”, ha commentato   l’assessore  regionale  all’agricoltura Giorgio  Ferrero. “Mi  piace sottolineare l’importanza che assumono nel provvedimento la qualità e la valorizzazione  dei prodotti agricoli della azienda, e il suo legame con il territorio circostante”.  “Valorizzare  qualità  ed  eccellenze  locali  è  di  importanza  fondamentale  se  ci  si  vuole  confrontare con buone prospettive con il mercato agroalimentare e l’offerta turistica”.

“La nuova legge regionale dà indirizzi e garanzie importanti a un settore significativo della nostra realtà economica, introducendo importanti elementi di semplificazione e trasparenza – commentano i consiglieri regionali Pd Domenico Ravetti e Walter Ottrianel provvedimento grande importanza è riservata alla qualità e alla valorizzazione dei prodotti agricoli delle aziende, al loro legame con il territorio e alla capacità di attrarre turisti”. Valorizzare qualità ed eccellenze locali  – concludono – è di importanza fondamentale se si vuole puntare ad uno sviluppo  del mercato agroalimentare e diversificare l’offerta turistica”.

La nuova legge regionale sugli agriturismi nasce con finalità ben precise. Tra le altre:  favorire  lo  sviluppo e il  riequilibrio  del  territorio  agricolo;  agevolare  la  permanenza  dei produttori  agricoli,  incrementando  l’occupazione  e migliorando le  loro  condizioni  di  vita;  valorizzare i prodotti agricoli locali tipici, il biologico e l’agricoltura integrata, tutelando le  tradizioni  e  la  cultura  del  mondo  rurale;  favorire  i  rapporti  tra  città  e  campagna,  aumentando l’offerta turistica regionale.

La legge riserva una attenzione particolare alle zone cosiddette svantaggiate, in special  modo  della  montagna,  e  ai  soggetti  diversamente  abili.  Garantisce  inoltre  la  piena  trasparenza sulle regole , compreso il ribadire che l’agriturismo é complementare all’attività  agricola,  e che la  ristorazione  può  essere  praticata  esclusivamente  con  prodotti  dell’azienda e del territorio (fatti salvi caffè, sale, pepe e pochi altri alimenti). Per questo  rappresenta una grande opportunità di valorizzazione dei prodotti del territorio, soprattutto  per le attività che non praticano la ristorazione agrituristica.

La legge prevede infatti che del costo dei cibi e delle bevande servite in ogni agriturismo,  almeno il 25% sia coperto dalla produzione propria, e almeno il 60% da prodotti di aziende  agricole piemontesi e che negli agriturismi ci sia la prevalenza dell’attività agricola su  quella alberghiera e di ristoro, e fissa i criteri per la sua misurazione. Viene anche istituita  la  possibilità  di  esercitare  negli  agriturismi  una  forma  ridotta  di  ospitalità,  la  Ospitalità  rurale familiare, e di utilizzare spazi per il campeggio.

Per l’avvio di una attività agrituristica è sufficiente la SCIA, la Segnalazione certificata di  inizio attività.

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