Autore Redazione
sabato
5 Marzo 2022
05:57
Condividi
Cronaca - Alessandria

Rapisardo Antinucci e suoi due figli russi: “Grazie a loro ho scoperto un popolo buono che non merita Putin”

Rapisardo Antinucci e suoi due figli russi: “Grazie a loro ho scoperto un popolo buono che non merita Putin”

ALESSANDRIA – Si chiamano Alexander e Anastasia. Sono i figli di origine russa adottati da Rapisardo Antinucci, segretario cittadino del Partito democratico. “Ale è entrato a far parte della nostra famiglia 13 anni fa, mentre Anastasia 10“, ci racconta. Grazie a loro il politico romano, ma da tempo qui ad Alessandria, ha conosciuto “la cultura, la disponibilità e la simpatia di un popolo fiero e generoso che certamente non si merita di avere Putin a guidarlo“.

Oggi i due ragazzi di Rapisardo Antinucci e della moglie Silvia Fasolo “si sono fatti una vita in Italia dove studiano e sono completamente integrati“. Non per questo hanno dimenticato le loro origini russe “anche se si sentono italiani al 100%“. Ecco che allo scoppio della guerra “sono rimasti profondamente colpiti e rattristati. Forse anche più di noi a causa di quel vincolo di sangue che li lega a quella terra così lontana ma allo stesso tempo così vicina“. In particolare ad aver accusato ancora di più il colpo dell’invasione è stata “Anastasia. Lei arriva da Ivanovo, una città a Nord-Est di Mosca. Nella sua storia personale l’Ucraina è molto presente così come la Russia. I suoi nonni, infatti, erano ucraini e per questo si sente doppiamente colpita da questa immane tragedia“.

Per completare l’adozione Antinucci e la moglie sono andati sei volte in Russia, fermandosi per diverso tempo. “Erano anni diversi. Putin non era ancora il dittatore che è adesso“, spiega il segretario cittadino dei dem. In quegli anni così ha conosciuto “un popolo splendido che ora è stato schiavizzato da un dittatore“. E anche se ora il contesto è cambiato “dopo 10 anni da quelle mie visite, la cortesia, la simpatia, la disponibilità di quel popolo la ricordo e la porterò sempre nel cuore. Era ed è un popolo che aveva fame di libertà dopo la fine del Comunismo“. Ecco che in una decina d’anni “tutto poi è degenerato con Putin che ha iniziato a far uccidere o imprigionare i suoi oppositori sino a cambiare la costituzione per diventare presidente a vita“.

Eppure quella voglia di libertà vive ancora nei cuori dei russi: “Hanno un grande coraggio. Anche in queste ore manifestano e attuano azioni di opposizione nei confronti del suo presidente che ha iniziato una guerra fratricida contro l’Ucraina. Le sanzioni imposte dall’Europa che stanno duramente danneggiando l’economia russa serve anche a far aumentare questo sentimento di ribellione e opposizione nella speranza di una sua destituzione“.

Condividi