21 Marzo 2024
14:00
L’alessandrino Federico Bergo primo al concorso europeo per giovani scienziati
ALESSANDRIA – Importante riconoscimento per Federico Bergo, studente della IV B del liceo scientifico Galileo Galilei di Alessandria. Bergo si è infatti aggiudicato il primo premio al concorso scientifico, organizzato dalla Federazione delle Associazione Scientifiche e Tecniche su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione Europea. I selezionati accedono al 35° Concorso dell’Unione Europea dedicato ai “giovani scienziati” e volto alla valorizzazione delle eccellenze che ogni anno si tiene in un luogo diverso. Nell’ultima edizione si è svolto a Bruxelles, ora sarà in Polonia. Vengono messe a disposizione diverse borse di studio dall’Unione Europea. Il progetto presentato è teso a indagare una proteina che consente di resistere alle radiazioni.
Federico Bergo è seguito da docenti dell’Università del Piemonte Orientale fin dall’età di undici anni, quando risultò primo con un lavoro sulla fusione nucleare in un concorso promosso da 3i “Energia in Energia”, al Disit di Alessandria, dove aveva presentato un modello di reattore che sfrutta la fusione nucleare IEC. In quell’occasione vinse il primo premio. Nella giuria c’era il professor Paolo Trivero, ordinario di fisica all’Università del Piemonte Orientale, che l’ha seguito negli anni successivi con lezioni di matematica e fisica ogni settimana. Ha proseguito con lo studio delle precedenti discipline a livelli piuttosto alti, seguito oltre che dal professore Trivero, dal professore Leonardo Castellani, ordinario di fisica teorica dell’UPO.
Ad un certo punto le diverse discipline si sono incontrate evolvendo in un percorso multidisciplinare grazie al quale si è arrivati al progetto DSUP con cui si è presentato al concorso ‘I Giovani e le Scienze’, vincendo il primo premio e ottenendo l’accreditamento al concorso dell’Unione Europea. Inoltre, il progetto è stato anche quello più votato dagli altri concorrenti. Il progetto riguarda la DSUP, una proteina unica in natura di un invertebrato microscopico, il tardigrado detto anche orsetto d’acqua, che grazie ad essa resiste a bassissime e altissime temperature, ad agenti chimici e soprattutto alle radiazioni ionizzanti. Il progetto è finalizzato a trovare un sistema in grado di rendere le cellule umane resistenti alle radiazioni ionizzanti. Il suo utilizzo sarebbe molto ampio: per esempio, la protezione degli astronauti, dei piloti d’aereo (stando molto in alto per tanto tempo sono sottoposti a radiazioni provenienti dallo spazio) e dei pazienti durante le radioterapie. Per questo lavoro è stato aiutato oltre che dal professore Trivero, dal Professore Francesco Dondero, docente di ecologia molecolare dell’UPO e dal dottor Davide Loreggia di INAF che lavora presso l’Osservatorio di Pino Torinese dove sta svolgendo uno Stage. Si apre ora una nuova fase di questo promettente progetto che può portare a un notevole beneficio per voli spaziali e per le radioterapie. La sua realizzazione richiede finanziamenti ad hoc per la ricerca in laboratorio e per complesse simulazioni computerizzate.
Anche il Tg2 si è occupato di questa importante iniziativa: