Autore Redazione
giovedì
6 Marzo 2025
18:05
Condividi
Cronaca - Alessandria

Arrivano al cimitero il giorno del funerale e scoprono che il loculo era già stato venduto

Arrivano al cimitero il giorno del funerale e scoprono che il loculo era già stato venduto

ALESSANDRIA – Stava affrontando uno dei giorni più difficili e dolorosi: il funerale del padre. Una nostra lettrice, Licia, il giorno dell’ultimo saluto al papà si è trovata a fronteggiare non solo il lutto ma anche l’amarezza e la rabbia per non essere riuscita a dire addio al padre come avrebbe voluto e, soprattutto, come era stato programmato.

Dopo la morte del padre Gilberto, la donna ha affrontato la sofferenza come molti altri: cercando di organizzare l’ultimo saluto con dignità e rispetto. Insieme ai famigliari aveva scelto anche un loculo per la sepoltura di suo padre nel Cimitero di Alessandria. Da qualche anno non è più possibile acquistare un posto con anticipo e alla morte dell’uomo i loculi disponibili non erano molti. La donna si è affidata al personale del cimitero e due giorni prima del funerale ne ha scelto uno tra quelli proposti che, seppur non vicino a quello di altri parenti, era comunque sullo stesso piano dell’edificio. Nulla lasciava presagire ciò che è poi successo il giorno del funerale.  Al termine della funzione religiosa, quando il feretro era già pronto per essere tumulato, la famiglia è stata informata che il loculo che credevano di aver acquistato era già stato venduto anni fa ad altri. La donna, nel giorno dell’ultimo saluto al padre, si è così trovata a dover affrontare l’impensabile.

La responsabile del servizio avrebbe giustificato l’accaduto come un “errore umano”, causato dall’inesperienza di un’impiegata che non avrebbe aggiornato correttamente i registri. L’aver “scaricato la responsabilità” su una persona appena assunta è suonato particolarmente sgradevole alla famiglia del defunto e, soprattutto, non ha alleviato la rabbia e il forte disagio. La famiglia mercoledì mattina ha dovuto passare “ore” alla ricerca di un altro loculo e ha avuto la sensazione che si stesse cercando “un posto qualunque per scaricare un pacco”. Anche per il genero del defunto è difficile descrivere lo stato d’animo della moglie, e il suo, in quelle ore. “Sconforto, smarrimento, incredulità e ira” sono le parole scritte nella lettera per far comprendere quanto vissuto.  Dopo l’attesa e ulteriori giri alla ricerca di un loculo disponibile, solo in tarda mattinata è stato possibile tumulare la salma di Gilberto, ma non senza ulteriori disguidi legati alla gestione del personale e degli orari. L’uomo era molto amato e in tanti mercoledì avevano partecipato al funerale. Molti avevano anche raggiunto il cimitero di Alessandria ma, con il passare delle ore, hanno poi dovuto lasciare il cimitero senza salutare per l’ultima volta l’amico.

Licia solleva domande legittime di fronte alla situazione vissuta: “Perché i loculi già venduti non sono segnalati in modo chiaro? Perché la comunicazione e la gestione delle disponibilità sono demandate a personale poco formato e non supervisionato? E perché un errore umano, pur comprensibile, non è stato comunicato tempestivamente, ma solo all’arrivo della salma al cimitero?”.
Licia fa notare come, in questo caso, la solerzia sia stata impiegata solo per inviare la fattura poco dopo la tumulazione, ma non per affrontare il problema nel momento in cui la famiglia aveva più bisogno di supporto e attenzione. In un servizio che riguarda un momento così intimo e doloroso della vita, le risposte dovrebbero essere rapide ed efficaci e, soprattutto, non dovrebbero mai amplificare il dolore di chi si trova in un momento di estrema vulnerabilità.
La lettera di Licia è un appello che va oltre la singola vicenda. È una riflessione su come “l’umanità e la civiltà” debbano sempre essere presenti nei servizi pubblici, specialmente in quelli legati alla gestione dei momenti di lutto, e un monito affinché quanto successo nel giorno dell’ultimo saluto di Gilberto non accada più.

Contattata da RadioGold, Gestioni Cimiteriali srl, a nome del Presidente Andrea Panelli, “si scusa e nel comprendere perfettamente il disagio e il dolore, è disponibile ad incontrare i famigliari quanto prima per manifestare anche personalmente le proprie scuse e trovare anche  soluzioni. Nello stesso tempo comunica che farà più approfonditi controlli nel comprendere la genesi di un errore che mai fino ad oggi era stato compiuto in modo che non si verifichi più”.

Condividi