24 Aprile 2025
05:55
Cala l’occupazione in Piemonte: ad aprile oltre 600 assunzioni in meno rispetto al 2024
PIEMONTE – Secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono circa 26.730 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per aprile 2025, valore che sale a 84.760 se si considera l’intero trimestre aprile-giugno 2025. Il trend appare, ancora una volta, negativo sia a livello mensile (-610 entrate rispetto a aprile 2024, per una variazione tendenziale del -2,2%), sia su base trimestrale (-4.420 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A livello nazionale, si osserva, invece, una crescita nella domanda di assunzioni di circa 3mila unità rispetto ad aprile 2024 (+3,0%) e di circa 29mila unità sul corrispondente trimestre (+1,9%). Questo incremento risulta il frutto di previsioni orientate alla stabilità da parte delle imprese dell’industria, grazie al contributo positivo delle costruzioni che compensano l’incertezza del manifatturiero, e della crescita delle aspettative del terziario e in particolare dei servizi alle persone e dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone.
Le entrate in Piemonte ad aprile 2025 rappresentano il 21,2% delle 125.900 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 5,8% del totale di quelle nazionali (460.000 circa). Questi dati si basano sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 19 febbraio – 6 marzo 2025.
Il 58,7% delle assunzioni programmate per il mese di aprile riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 17,8% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 20,2%
grandi aziende (250 dipendenti e oltre). L’80,6% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 12,4% lavoratori somministrati, l’1,7% collaboratori e il 5,3% altri lavoratori non alle dipendenze.
La domanda di lavoro anche ad aprile 2025 è sostenuta dai contratti a tempo determinato con il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 29% dei casi. L’apprendistato rappresenta la tipologia contrattuale prescelta per l’8% delle entrate, mentre gli altri contratti detengono una quota residuale del 4% del totale complessivo regionale.
Delle 26.730 entrate previste in Piemonte nel mese di aprile 2025 il 14% è costituito da laureati, il 29% da diplomati, le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 38% e il 17%. Considerando i dati del trimestre aprile-giugno 2025 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 58.320 entrate, il 68,8% del totale (circa 1.480 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 26.440 entrate, generando il 31,2% della domanda totale e
segnando un calo ancor più intenso pari a circa 2.940 unità rispetto al periodo aprile-giugno 2024.
Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 84.760 entrate previste nel trimestre aprile-giugno 2025 è quello del turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 14.290 ingressi (16,9% del totale), seguito dal commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 12.720 assunzioni (il 15,0%) e dai servizi alle persone con 10.830 entrate e una quota del l’12,8% del totale. All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con 7.190 entrate, l’8,5% delle previsioni di assunzioni complessive.
Il 30% delle entrate previste ad aprile 2025 nella nostra regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, un altro 26% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti. Il 21% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 15% delle assunzioni del mese. Circa un’assunzione su tre (33%) interesserà giovani con meno di 30 anni, una quota superiore rispetto a quella evidenziata a livello nazionale (30%). Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato lievemente superiore rispetto a quello italiano (19%). Per il 64,8% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 24,3% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 12,9% coordinerà altre persone.
Il 44% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio, il 20% nelle aree commerciali e della vendita e una quota del 16% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 10% circa delle assunzioni programmate per il mese di aprile 2025, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno entrambe una quota pari al 5%. Ad aprile 2025 il mismatch tra domanda e offerta di lavoro interessa il 48,4% delle assunzioni programmate in Piemonte, dato in calo di circa un punto rispetto a quello evidenziato a marzo 2025 (49,5%). La quota di aziende piemontesi che dichiarano difficoltà di reperimento è ancora lievemente superiore rispetto a quella nazionale (47,8%). Nel 31,4% dei casi le imprese segnalano la mancanza di candidati come principale motivazione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, quota in calo sia rispetto a quella osservata ad aprile 2024 (32,5%), sia rispetto a marzo 2025 (32,0%). La preparazione inadeguata dei candidati stessi è indicata come causa dal 12,7% delle aziende intervistate, dato in diminuzione sia nel confronto annuale (13,0% ad aprile 2024), sia in quello mensile (13,2% a marzo 2025).
Tra i diversi gruppi professionali, le difficoltà di reperimento sono maggiori per gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (6.900 lavoratori previsti in entrata, il 61,9% dei quali di difficile reperimento) e per i dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici (5.700 ingressi, con una difficoltà di reperimento del 52,8%). Nel primo gruppo le criticità maggiori sono legate alla ricerca di Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili, prevista difficoltosa nell’83,5% delle 820 assunzioni programmate. Nel secondo gruppo si segnalano, invece, i Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi con il 70,9% delle 370 entrate preventivate che rischia di rimanere scoperto. Tra le professioni impiegatizie, commerciali e nei servizi i problemi più rilevanti si riscontrano nel reperimento di Operatori della cura estetica (57,0%).
Nel dettaglio dei titoli di studio si rileva come la difficoltà di reperimento di personale laureato, coinvolga il 49,9% della domanda di lavoro riservata ai candidati in possesso di questo titolo; coerentemente a quanto rilevato sul fronte delle professioni, gli indirizzi per i quali si segnalano le problematiche maggiori sono quelli medico-odontoiatrico (88,7%), chimicofarmaceutico (72,3%) e insegnamento e formazione (63,5%). Le imprese lamentano elevate difficoltà anche nel reperimento di candidati con istruzione tecnica superiore (ITS Academy, 63,8%). Le imprese segnalano, poi, criticità in linea al risultato medio complessivo regionale, nella ricerca di candidati in possesso di un titolo di studio di livello secondario (48,3%). Non mancano, tuttavia, percorsi di studio più difficili da reperire sul mercato: rischia, infatti, di rimanere scoperto rispettivamente il 70,6% e il 69,1% della domanda di ingressi riservati agli indirizzi Elettronica ed elettrotecnica e Produzione e manutenzione industriale e artigianale. Problemi di reperimento superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (50,1%), con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi Riparazione dei veicoli a motore (83,0%) ed Elettrico (82,6%).