Autore Redazione
lunedì
7 Novembre 2016
06:49
Condividi
Eventi

“Human”, tra umano e non. Marco Baliani e Lella Costa al Sociale di Valenza e all’Alfieri di Asti

“Human”, tra umano e non. Marco Baliani e Lella Costa al Sociale di Valenza e all’Alfieri di Asti

VALENZA – Il confine tra umano e disumano è il punto di partenza di Human, spettacolo di e con Marco Baliani e Lella Costa, con una riga sulle lettere della parola che significa il concetto e il suo contrario. Human sarà in scena al Teatro Sociale di Valenza, nell’ambito della Stagione APRE, martedì 8 novembre alle ore 21, e al Teatro Alfieri di Asti, mercoledì 9 novembre, sempre alle 21.

Il tema della scelta e della perdita dell’integrità è vastissimo e nello spettacolo è trattato in rapporto al fenomeno delle migrazioni, attuale, ma anche antichissimo e ben radicato nella memoria collettiva. La narrazione è sfaccettata e non rinuncia a momenti ironici e ad un racconto per immagini e movimento con la musica, dove la parola scompare. Le musiche sono originali e portano la firma prestigiosa di Paolo Fresu, jazzista dalla fama internazionale, non nuovo ai progetti misti che fondono il jazz ad altri stili, come quello etnico.

E’ una cosa difficile trattare a teatro temi così vicini ai fatti quotidiani. Abbiamo tentato di non cadere nella trappola della cronaca di tutti  i giorni o della retorica dell’indignazione, lavorando sulle contraddizioni e i conflitti che il fenomeno delle migrazioni genera in noi occidentali”, racconta Marco Baliani, “La domanda iniziale è quella dei pescatori che vedono un barcone e si chiedono cosa fare, se tornare in porto perché il pesce si scongela o fermarsi. Il quesito resta in sospeso e un attimo dopo Lella Costa, seduta di fianco a me nello spettacolo, mi chiede se il barcone si è fermato. Comincia così la discussione su quand’è che possiamo salvare qualcuno e perché”.

Human è un arazzo di situazioni che generano domande e non danno risposte certe. E’ nato come work in progress, come tutti i lavori di Baliani, da testi e canovacci da cui ne sono nati altri che li hanno arricchiti o, talvolta, sostituiti e ha diversi piani temporali che si fondono con i miti legati al Mediterraneo. Non è, precisa Baliani, un teatro civile, poiché non vuole fornire una forte documentazione della memoria per dare un giudizio sui fatti. “Il teatro civile lavora sul giudizio e non sul conflitto, esplora dal punto di vista informativo e giornalistico, mentre per me e Lella Costa il teatro deve spaventare, non  indicare,  per questo ne siamo lontani…Ci sono registri linguistici completamente diversi, partiamo dalla storia di Ero e Leandro (narrata da Ovidio), che si amano dalle due sponde opposte dell’Ellesponto. Lui a nuoto va tutti i giorni a trovare lei che è una vergine vestale del tempio. Non ce la fa, affoga e  la sua voce, in quel momento molto forte dello spettacolo, diventa quella registrata di tanti che non ce l’hanno fatta

Il mito è un’immagine che fonde poesia e situazione reale e, nel caso delle migrazioni, le leggende antiche sono tante e conosciute. Nello spettacolo si parla anche di Enea che profugo parte da Troia, di Giuseppe e Maria che fuggono verso l’Egitto, ma anche di una ragazza che nel 1907 parte per le Americhe, a seguito di quel flusso di italiani emigranti in fuga dalla miseria.

“C’è un continuo rimando spazio-temporale che un po’ spiazza gli spettatori ma li rimanda alla realtà di questo Mediterraneo che è sempre stato luogo di profughi e spesso i profughi siamo stati noi.”

In scena ci sono altri quattro giovani attori: David Marzi, Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu, che hanno momenti insieme e da soli, facendosi portatori di racconti.

Al Teatro di Valenza l’ingresso costa €20 ( ridotto 15).  Novità della stagione, gli aderenti al programma FIDATY della grande catena di distribuzione ESSELUNGA avranno accesso alle repliche della stagione grazie allo speciale coupon verde (del valore di 12 euro) a loro riservato.

Per info e prenotazioni: 0131.942276 – biglietteria@valenzateatro.it www.valenzateatro.it

Al teatro Alfieri di Asti ingresso a 18€  (13 euro loggione). Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057 – 399040.

Nicoletta Cavanna

Condividi