Autore Redazione
giovedì
31 Gennaio 2013
00:00
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Cronaca - Alessandria

L’appello dell’Informagiovani ai cittadini

L’appello dell’Informagiovani ai cittadini

AGGIORNAMENTO : I lavoratori di Aspal questo giovedì pomeriggio hanno fatto scattare un nuovo presidio sotto Palazzo Rosso. I dipendenti  della partecipata si sono radunati sotto il Comune per avere risposte dal sindaco, Rita Rossa, dopo l’improvvisa notizia della sospensione di 10 servizi a partire da lunedì, e le conseguenti ferie forzate per 35 dipendenti della partecipata. Insieme ai lavoratori e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, questo pomeriggio, c’erano anche alcuni genitori dei bambini iscritti alla Ludoteca e un gruppo di donne allarmate dalla notizia della sospensione dello sportello di mediazione culturale. Le signore, salite al primo piano di Palazzo Rosso per fissare un appuntamento con il sindaco, sono state poi accompagnate fuori da due agenti della Polizia Municipale “Ci hanno mandate via senza neanche lasciarci prendere un appuntamento – ha spiegato Radia, appena scese le scale di Palazzo Rosso – Noi volevamo solo fissare un incontro  per spiegare al sindaco che chiudere lo sportello vuol dire togliere la voce a tutti i cittadini stranieri di Alessandria”. La notizia della sospensione dei 10 servizi di Aspal ha infatti amareggiato anche una parte dei cittadini, ora pronti a mobilitarsi insieme ai lavoratori, determinati, invece, ad andare avanti a oltranza finchè non arriveranno risposte dall’amministrazione.

 

AGGIORNAMENTO ORE 16.45: I lavoratori di Aspal si sono di nuovo radunati sotto il Comune di Alessandria, in attesa di essere ricevuti dal sindaco. Insieme a loro anche alcuni genitori del bambini che usufruiscono del servizio Ludoteca.

NOTIZIA E’ stato un piacere e un onore lavorare con voi“. Suonano come un addio carico di amarezza le ultime parole della lettera pubblicata sulla pagina facebook dell’Informagiovani di Alessandria. In poche righe le lavoratrici hanno racchiuso 20 anni di storia, due decenni di attività fornite gratuitamente alla città che, da lunedì prossimo, rischiano di sparire. L’Informagiovani è infatti proprio uno dei 10 servizi che Aspal ha deciso di sospendere per contenere i costi e rimanere entro i rigidi paletti fissati nei bilanci di Palazzo Rosso. “Siamo sconvolti, non ci aspettavamo una fine così – ha spiegato giovedì mattina una lavoratrice – Proviamo una grande amarezza nel veder sparire una serie di servizi che per anni sono stati un punto di riferimento per i giovani. Non credo che nel territorio ci sia qualcun altro in grado di sostituirci. Avevamo un sacco di progetti in ballo, la redazione giovani, le 10 borse finanziate dalla Provincia. Ancora ieri è partito un ragazzo per il servizio di volontariato europeo. Ora ci chiediamo dove andranno a finire tutti questi progetti“. Nelle parole delle lavoratrici dell’Informagiovani c’è poi anche la preoccupazione per la decisione dell’azienda di mettere in ferie forzate 35 dipendenti di Aspal. “Abbiamo un’età in cui è difficile ripensarsi da un’altra parte – ha aggiunto un’altra lavoratrice – Nessuno di noi ha ingenti patrimoni da parte. Ognuno ha la propria situazione familiare, c’è chi ha figli da mantenere, chi il mutuo da pagare”. Paradosso di questa vicenda è che proprio chi, da anni, è impegnato ad aiutare i giovani in cerca di occupazione, ora rischia di perdere il proprio posto di lavoro. “L’orientamento professionale – ha spiegato un altro dipendente di Aspal – è  quello su cui abbiamo investito di più.  Dopo la chiusura della Fondazione Centro Orientamento, noi eravamo rimasti quasi l’unica realtà in città a offrire un orientamento scolastico e professionale. In un momento di grave crisi come quello che stiamo vivendo, una delle ricette per farcela è puntare sull’orientamento. Uccidendo questo servizio, si uccide anche questa importantissima opportunità”.
Tra i servizi sospesi da Aspal a partire dal prossimo 4 febbraio ci sarà però, salvo cambiamenti, anche  lo sportello di mediazione culturale. “Momentaneamente rimarrà solo una operatrice, rispetto alle 4 normalmente presenti – ha spiegato un’altra lavoratrice – I cittadini che si rivolgono a noi sono tantissimi, non solo stranieri. C’è chi viene perché cerca lavoro e chi ha bisogno di informazioni, ad esempio, per regolarizzare le badanti. Siamo sempre stati un punto di riferimento per tutta la provincia, abbiamo siglato protocolli d’intesa con la Questura, la Prefettura, il Ministero dell’Interno. Ora mi chiedo come potrà una sola ragazza gestire tutta questa mole di lavoro”.
In ansia per il destino dei lavoratori di Aspal ci sono però anche i genitori dei bambini che frequentano la Ludoteca, un altro dei servizi destinato a essere sospeso. “Ogni giorno, dal 1998, apriamo le porte ai bambini da 0 a 11 anni – ha raccontato un lavoratore – Oggi abbiamo più di 400 iscritti e prima che arrivasse l’annuncio della chiusura eravamo impegnati anche a formare nuovi animatori socio-educativi. La notizia ha colto di sopresa anche i genitori dei bambini che si sono subito detti disponibili a mobilitarsi per salvare il servizio”.
Anche la pagina facebook dell’Informagiovani si è riempita di messaggi di affetto misto a incredulità. I dipendenti di Aspal hanno quindi da subito cominciato a ricevere risposte da un parte della città. Gli occhi dei lavoratori addetti ai 10 servizi prossimi alla sospensione, quindi anche quelli del Punto D, dell’ufficio scambi internazionali, del teatro delle scienze, del museo del cappello Borsalino, dell’ufficio di informazione turistica, del servizio di cooperazione allo sviluppo e del servizio di caricamento verbali e contravvenzioni della Polizia Municipale, sono quindi ora tutti puntati a Palazzo Rosso, in attesa di “risposte dalla politica“.
Pensavamo che l’amministrazione ritenesse tutti questi servizi importanti“, hanno concluso questo giovedì mattina i dipendenti di Aspal, raccontandosi a Radio Gold.
La lettera dei lavoratori dell’Informagiovani e le dichiarazioni di alcuni dei lavoratori Aspal suonano come un addio, ma intanto la speranza è l’ultima a morire. Per questo, domani, venerdì, in via Guasco 19, i dipendenti dell’Informagiovani, alle 12, aspettano tutti i cittadini per chiedere “un aiuto e impedire la chiusura dei servizi” e ricevere un segno di solidarietà.

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