Autore Redazione
mercoledì
24 Luglio 2019
10:43
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Cronaca - Alessandria

Troppo caldo anche per le api. Sos per il miele Made in Piemonte  

Le torride temperature stanno fiaccando anche le api
Troppo caldo anche per le api. Sos per il miele Made in Piemonte  

PIEMONTE – Le torride temperature di questa estate stanno fiaccando anche le api. Come sottolineato con allarme da Coldiretti, i preziosi insetti hanno smesso di volare e trasportare nettare e polline. “In pericolo”, ha sottolineato l’associazione agricola, ci sono anche le nuove covate, con le operaie stanno facendo il possibile per salvarle dalla disidratazione ed evitare che le temperature interne alle arnie superino i 33-36 gradi.

Gli effetti del caldo si sono già fatti sentire sulla produzione nazionale di miele di acacia e agrumi, secondo Ismea “crollata del 41% rispetto alle attese”. Coldiretti ha quindi lanciato un “sos” per il miele Made in Piemonte, territorio specializzato nella produzione di miele d’acacia, uno dei più richiesti. Soffrono, però, anche le produzioni di miele di ciliegio e tarassaco.

Il settore apistico piemontese, negli ultimi cinque anni, ha avuto uno sviluppo sia per il numero di alveari allevati, sia per il numero di aziende attive. Dal 2001, anno in cui si registravano 2.701 aziende con 88.276 alveari allevati, si è passati nel 2017 a 5.612 aziende che conducono 18.982 apiari con 199.315 alveari.

L’ondata di caldo africano rischia di dare il colpo di grazia agli alveari – hanno spiegato Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale – Lo stato di sofferenza delle api, che sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente, è rappresentativo in realtà dello sconvolgimento provocato dal clima sulla natura, animali e piante. L’ondata di calore africana è la punta dell’iceberg delle anomalie di questa pazza estate con la prima metà di luglio segnata dal maltempo con 10 grandinate al giorno dopo un giugno che si è classificato al secondo posto dei più bollenti dal 1800 con una temperatura superiore di 3,3 gradi rispetto alla media. Il rischio è quello di incrementare l’arrivo di miele estero se la nostra produzione sarà scarsa. A far, infatti, concorrenza al miele Made in Piemonte non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Per questo ai consumatori ricordiamo di leggere con attenzione l’etichetta, poiché l’indicazione d’origine è obbligatoria per il miele, e di privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta Campagna Amica in azienda o nei mercati”.

Photo By Boris Smokrovic  on Unsplash

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