Autore Redazione
martedì
28 Gennaio 2020
19:38
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Cronaca - Ovada

A26: lamiera si stacca in galleria e danneggia un camion. “Tragedia sfiorata”

"Se ci fosse stata un'auto o una moto non so cosa sarebbe potuto succedere" ha sottolineato il titolare della ditta di autotrasporti
A26: lamiera si stacca in galleria e danneggia un camion. “Tragedia sfiorata”

OVADA – Un mese dopo il crollo di alcuni calcinacci nella Galleria Bertè la autostrada A26 ha registrato un altro danno che, per fortuna, non ha provocato gravi conseguenze. Intorno alle 5 di martedì mattina, infatti, un camion della ditta di autotrasporti novese Mcm stava percorrendo una galleria tra Masone e l’area di servizio del Turchino, in direzione Genova quando ha visto crollare davanti a sé un pezzo di lamiera da sopra il soffitto.

“Un pezzo di 15/20 chili, di 2 metri per 1” ha raccontato a Radio Gold il titolare dell’azienda Silvio Mazzarello “il nostro dipendente, Salvatore Oddo, non ha potuto evitarlo perché viaggiava su una sola corsia, visto che la carreggiata che va in direzione sud è chiusa per lavori”.

Per fortuna il camionista è riuscito a non perdere il controllo del mezzo, che però è stato danneggiato. “La lamiera ha tranciato i serbatoi dell’aria e l’impianto elettrico. Se al posto di un camion ci fosse stata un’auto o, peggio ancora, una moto, le conseguenze sarebbero potute essere tragiche”.

L’automezzo stava trasportando circa 25 tonnellate di solette per costruzioni: “Stava andando a Nizza e ci sono volute tre ore di lavoro per rimettere in strada il mezzo, con conseguenti ritardi nella consegna” ha aggiunto Silvio Mazzarello.

Purtroppo continuiamo a riscontrare su quel tratto problematiche legate alla sicurezza. Inoltre è difficile fare il nostro lavoro a fronte di tutti questi disagi. Il nostro dipendente, Salvatore Oddo, è ancora molto scosso, gli è subito tornato alla mente quel 14 agosto del 2018. Lui passò sul Ponte Morandi poche decine di secondi prima del crollo“. Un suo collega, invece, precipitò nel vuoto ma miracolosamente si salvò.

Tra Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna sarebbero circa dieci le gallerie a rischio e finite sotto la lente di ingrandimento della Procura di Genova. 

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