Autore Redazione
lunedì
21 Dicembre 2020
05:55
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Cronaca - Alessandria

Caso tamponi Piemonte. Assessore Marnati: “Nessun mistero, ecco perché”. Lettera di Icardi a Speranza

Caso tamponi Piemonte. Assessore Marnati: “Nessun mistero, ecco perché”. Lettera di Icardi a Speranza

PIEMONTE – Ai microfoni di Radio Gold l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid Matteo Marnati ha risposto ai dubbi del consigliere del Pd Valle sulle anomalie emerse nel bollettino nazionale riguardo il numero dei tamponi, il brusco abbassamento a distanza di 24 ore del numero degli esami effettuati nella nostra regione.

“Non c’è alcun mistero, né caos ha rassicurato Marnati “si tratta di un riallineamento dei numeri della Protezione Civile che tutti i gironi crea il bollettino nazionale, per ora la Protezione Civile considera solo i tamponi molecolare ma la distinzione coi rapidi è più che altro tecnica. La circolare del Ministero Salute equipara entrambi gli esami, molecolare e rapido. La Protezione Civile è in ritardo con l’aggiornamento di queste procedure e mette solo i molecolare. Ad oggi, quindi, sembra che abbiamo 255 mila tamponi in meno ma è solo una questione di comunicazione. I tamponi sono stati fatti e hanno permesso di contenere il contagio a novembre, il Piemonte è completamente a posto. Per fare capire questa differenza di numeri ancora in atto basta vedere il numero di positivi di domenica nella nostra regione: per il bollettino diramato dal Piemonte sono 890, per quello complessivo della Protezione Civile invece sono 829“. 

Tra l’altro, ha ancora rimarcato Marnati, “nello stabilire il colore delle regioni l’Istituto Superiore di Sanità somma già i molecolari e rapidi, l’errore non è nostro, tutte le regioni fanno così, è un problema meramente temporale che sarà risolto. Nel nostro bollettino, tra l’altro, il totale era sempre evidenziato, non c’è stato alcun abbassamento. Quello messo nel bollettino della Protezione Civile, invece, è un dato parziale, a un certo punto la cifra verrà riaggiornata. Ripeto, noi usiamo i rapidi come tante regioni, poi magari noi li usiamo di più ma quello che conta è il totale dei tampone. Abbiamo seguito la circolare del Ministero della Salute che spiega i contesti dove vanno usati i molecolari e i rapidi. Al massimo siamo stati più scrupolosi, non certo più blandi, visto che i rapidi permettono di individuare più positivi. Questi metodi non sono stati inventati da noi, in tutta Europa è così, sono stati scritti dal Centro di Prevenzione Europea e dal Ministero Salute. Tra l’altro gli aspetti importanti da considerare per cambiare il colore della regione sono altri: il numero dei guariti, dei ricoverati che cala ogni giorno e delle terapie intensive. In questo momento siamo in buona salute rispetto alle altre regioni, il Piemonte sta molto bene, chi ha scritto altre cose non conosce come funziona il conteggio dei tamponi e come vengono decretati i colori delle regioni”. 

Nel frattempo, proprio su questo tema, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha scritto una lettera indirizzata al Ministero per sollecitare “l’allineamento del Bollettino nazionale alle disposizioni europee sui tamponi rapidi“. Icardi scrive di “una anomalia nell’acquisizione dei dati da parte del Ministero, che nel conteggio nazionale per il Bollettino quotidiano della Protezione Civile non considera i test antigenici. Tale decisione determina uno scostamento dalla realtà nei numeri dei nuovi contagi, poiché non possono essere computati tra i positivi quelli che, secondo le indicazioni ministeriali, non necessitano di conferma con test molecolare. Si tratta di un elemento particolarmente critico, perché nei fatti produce una rilevante sottostima del numero effettivo di soggetti positivi presenti nelle regioni e sul territorio nazionale e, di conseguenza, della reale diffusione del virus”.  Per questo Icardi ha chiesto un immediato allineamento dei dati del Bollettino nazionale con quanto previsto sui test antigenici a livello europeo, al fine di rendere possibile anche un confronto tra i dati epidemiologici dell’Italia e quelli degli altri Paesi d’Europa”.

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