Autore Redazione
venerdì
19 Febbraio 2021
17:25
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Cronaca - Casale Monferrato

Cerutti verso il fallimento. I sindacati rinnovano l’appello per arrivare al Mise

Cerutti verso il fallimento. I sindacati rinnovano l’appello per arrivare al Mise

CASALE MONFERRATO – “Ennesima delusione” per i 130 lavoratori del Gruppo Cerutti Srl di Casale, gelati dalla notizia del blocco della produzione con l’attivazione della cassa integrazione Covid a zero ore  e da inizio settimana in presidio tutti i giorni in azienda.

Come riportato dai sindacalisti di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil che stanno seguendo la delicata vicenda, durante la videoconferenza  con l’amministratore del Gruppo  e i curatori delle procedure fallimentari è stata comunicata la decisione di procedere con il recesso dell’affitto di ramo di azienda per una rilevata “mancanza di affidabilità verso i clienti e dalla passività nell’esercizio di impresa, che potevano essere giustificate solo da una proposta di acquisto vincolante e con cifre congrue al mantenimento dell’attività”.

Come aggiunto dai sindacati,  dalla prossima settimana tutti i lavoratori torneranno “alla situazione iniziale, quella precedente all’accordo con in mano l’ennesima delusione. Altri sacrifici in nome di quel marchio storico leader nel mercato, ma che sembrerebbe necessitare di un’operazione in discontinuità con il passato perché legato a una dirigenza non adeguata al mondo attuale. Questa forse l’unica soluzione. Nell’incontro, i curatori hanno proseguito dicendo che vogliono onorare l’accordo e quindi garantire l’incentivo, ma che per farlo è stato necessario fermare le produzioni, che creavano una perdita di esercizio non sostenibile e valutare nuove offerte”.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, i sindacati hanno chiesto la disponibilità “ad aprire percorsi di tutela per tutti i lavoratori per un periodo ampio” e ribadito la volontà di aprire un tavolo di crisi al Mise, con l’assistenza del Ministero del Lavoro. “Sanzo e Arcuri ci hanno confermato la massima disponibilità, confermando però che servirebbe uno strumento aggiuntivo. Siamo fermamente convinti che questi lavoratori abbiano ancora molto da offrire al manifatturiero in questo Paese. Come sindacato siamo a chiedere alle istituzioni di fare la loro parte per favorire la costruzione di un tavolo al Mise”, hanno concluso Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil.

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