Autore Redazione
martedì
22 Febbraio 2022
16:56
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Cronaca - Alessandria

Emergenza sangue in Piemonte: pronto un progetto pilota per superare l’emergenza

Emergenza sangue in Piemonte: pronto un progetto pilota per superare l’emergenza

PIEMONTE – Per mitigare il problema del calo di donazioni del sangue la Regione Piemonte sta attivando un progetto pilota che ha visto l’adesione delle Aziende sanitarie piemontesi. Come spiegato dall’assessore regionale alla sanità, Lugi Genesio Icardi, il progetto prevede di coinvolgere medici e infermieri dipendenti di ASL, aziende ospedaliere e aziende ospedaliere universitarie in attività aggiuntive a tariffe orarie predefinite. Per far fronte alla carenza di personale inoltre si prevede il reclutamento di medici laureati non specializzati nell’ambito dei Servizi trasfusionali oltre alla sensibilizzazione dei direttori delle scuole di specializzazione in modo che favoriscano la disponibilità degli specializzandi a partecipare alle attività di selezione del donatore. La Regione vuole anche supportare, attraverso le Università, il percorso formativo per medici da dedicare alla Medicina trasfusionale, incrementando i posti a disposizione nelle scuole di specializzazione in ematologia e in patologia clinica e biochimica clinica.

Icardi ha risposto al consigliere Pd, Mauro Salizzoni, che, nell’ambito dei question time, ha interpellato l’assessore per avere informazioni sull’emergenza sangue. Salizzoni ha spiegato che “l’emergenza sanitaria prima e l’attività vaccinale successivamente, meglio retribuita e prestata in sedi fisse, hanno sottratto medici e infermieri alla raccolta e alla trasfusione di sangue“. Per questo motivo ha proposto di “retribuire meglio gli operatori del sangue, equiparandone il trattamento a quello dei vaccinatori. Un loro miglior trattamento economico costituirebbe un investimento lungimirante dal momento che l’alternativa è acquistare il sangue dall’estero a prezzi più elevati. Tuttavia – ha concluso – non è solo una questione di migliore retribuzione: per i medici, ad esempio, l’attività di raccolta di sangue è incompatibile con la specializzazione“.

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