Autore Redazione
giovedì
14 Aprile 2022
08:00
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Cronaca - Tortona

Crisi alla Menci di Castelnuovo Scrivia, sindacati: “Dall’azienda un’apertura ma dica se vuole restare”

Crisi alla Menci di Castelnuovo Scrivia, sindacati: “Dall’azienda un’apertura ma dica se vuole restare”

CASTELNUOVO SCRIVIA – “Registriamo un’apertura ma su eventuali esuberi non siamo disposti a trattare”. Questa la posizione dei sindacati Fiom Cgil, Uilm Uil e le rsu della azienda Menci di Castelnuovo Scrivia, dopo il secondo incontro con la proprietà finalizzato a capire la delicata situazione dell’impresa tortonese.

La famiglia al vertice di questa realtà industriale, specializzata nella costruzioni di cisterne per carburanti, aveva infatti paventato un eventuale disimpegno a causa delle ultime problematiche emerse: il recente conflitto in Ucraina, secondo la proprietà, ha infatti aumentato i costi, ritardato i tempi delle materie prima e reso i mercati più instabili.

Per questo era subito scattato l’allarme per i 48 dipendenti e per le loro famiglie. “Nel primo incontro ci avevano detto che non c’erano le condizioni per andare oltre al mese di novembre” ha sottolineato Maurizio Cantello, segretario Fiom Cgil, presente al confronto insieme ad Antonio Bordon, della Uilm Uil “mercoledì, però, hanno messo sul tavolo una alternativa. Menci potrebbe non andare via se trovasse un altro capannone a un massimo di 30 chilometri di distanza dalla sede attuale, con una metratura simile, un carroponte e con un affitto a costi accettabili”.

Nel 2019 Menci era infatti subentrata ad Acerbi, affittando l’immobile. In Italia l’azienda ha altri due stabilimenti, nelle province di Arezzo e Treviso. “Noi vogliamo verificare il loro reale impegno a restare sul territorio” ha rimarcato Cantello “questa alternativa potrebbe non concretizzarsi e, a quel punto, secondo noi sarebbe opportuno avviare un percorso di salvaguardia dei posti di lavoro attraverso gli ammortizzatori sociali, non è necessario chiudere per forza”.

Le parti sociali hanno quindi posto un termine alle trattative: “Entro la fine di maggio occorre capire come si vuole agire, se ci sono o no delle alternative. Fermo restando che servono garanzie sulla salvaguardia occupazionale. Il Comune di Castelnuovo Scrivia si è detto disponibile ad aprire un tavolo, siamo pronti ad andare anche in Regione. Non ci auguriamo di dover coinvolgere anche la Prefettura, di solito interpellata in caso di fratture tra le parti in causa”.

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