Autore Redazione
martedì
7 Febbraio 2023
05:50
Condividi
Cronaca - Alessandria

Giovedì l’ultimo saluto alla commerciante ucraina Halyna: per lei si era mobilitato tutto il quartiere Cristo

Giovedì l’ultimo saluto alla commerciante ucraina Halyna: per lei si era mobilitato tutto il quartiere Cristo

ALESSANDRIA – Quando il dolore e il lutto si mischiano alla solidarietà. C’è tutto nella storia di Halyna Dmytrenko, una signora ucraina, commerciante del quartiere Cristo di Alessandria, mancata lo scorso 16 gennaio a 53 anni. Grazie alla tenacia dell’amica e collega, Simona Battista, del negozio La Castellana, finalmente sono state fissate le date per l’ultimo saluto: questo mercoledì alle 19.30 si terrà il Rosario, giovedì alle 8.30 il funerale. Entrambe le cerimonie si terranno alla chiesa di San Giovanni Evangelista, in corso Acqui 58, e saranno officiate da Don Giuseppe Bodrati.

In queste settimane è stata proprio Simona Battista a risolvere tutte le traversie burocratiche per organizzare l’ultimo saluto ad Alessandria. Nonostante vivesse ad Alessandria da quasi 20 anni, infatti, Halyna, titolare di una ditta di traslochi, non aveva parenti in città. “Voglio ringraziare la famiglia “Bagliano”, che mi è stata accanto per superare tutti i problemi che ho incontrato per ottenere la documentazione e agli uffici preposti che hanno compreso la mia posizione, di amica e collega. Abbiamo dato vita a una raccolta fondi, ho constatato grande spirito di solidarietà in tutto il quartiere” ha rimarcato Simona Battista “dai colleghi commercianti fino ai clienti. In tanti si sono presi a cuore la storia di Halyna. Vorrei infine inviare le offerte che avanzeranno a una delle figlie di Alina, che ancora vive in Ucraina, sotto le bombe, e che ha appena avuto un bambino”.

“In questo ultimo anno la mia amica aveva fatto molto per i suoi connazionali: quando è scoppiata la guerra lei era lì, era andata a trovare la madre. Una volta tornata si è sempre impegnata come interprete e promotrice di iniziative benefiche, per aiutare gli ucraini in fuga. Abbiamo collaborato con la Caritas e con l’associazione Solidarietà Internazionale Emergenze. Lei, però, supportava sua figlia ancora in Ucraina autonomamente, non ha mai voluto beneficiare di una parte dei tanti aiuti che erano arrivati. Credo che basti questo per far capire la persona che era”.

Condividi