Autore Redazione
mercoledì
22 Marzo 2023
19:41
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Cronaca - Casale Monferrato

Siccità: il vescovo di Casale promuove una preghiera al Santuario di Crea per invocare la pioggia

Siccità: il vescovo di Casale promuove una preghiera al Santuario di Crea per invocare la pioggia

CASALE – Contro l’emergenza siccità il vescovo di Casale, Gianni Sacchi, ha organizzato per il prossimo martedì 28 marzo un momento di preghiera al Santuario di Crea per invocare il dono della pioggia. “Con tutte le associazioni di categoria legate all’agricoltura, con i sindaci del nostro territorio e tutti i fedeli che desiderano, ci troveremo alle 18 al parcheggio del Santuario di Crea per formare una piccola processione verso la Chiesa e là faremo, davanti alla Madonna, una preghiera particolare per invocare la tanto attesa pioggia. Non è un rito magico, non è la danza della pioggia, ma un momento speciale per riaffermare una tradizione di preghiera che si è sempre fatta nelle necessità” ha sottolineato monsignor Sacchi “desideriamo vivere insieme questo momento di invocazione corale. Auspico che in ogni parrocchia, soprattutto nelle messe di questa domenica, si prepari un’intenzione particolare nella preghiera dei fedeli”.

“Mai come in questi ultimi tempi, ho captato tanti allarmi per la situazione di siccità che si sta verificando ormai da mesi nel Nord Italia e soprattutto in Piemonte” ha aggiunto il pastore della Diocesi monferrina “l’anno scorso con grandi difficoltà ce l’abbiamo fatta a superare la crisi idrica, ma l’inverno appena trascorso, poverissimo di precipitazioni nevose e piovose, ci ha messi nuovamente in ginocchio. La situazione è davvero difficile e drammatica sotto tanti punti di vista. Le sorgenti, i pozzi, i nostri fiumi, i torrenti, i laghi, le riserve d’acqua, le nostre colline asciutte, i nostri campi, le nostre risaie… Aspettano l’acqua che non arriva. L’uomo super tecnologico non sa far fronte a queste emergenze perché dà tutto per scontato, come se mai nulla dovesse cambiare nei cicli della natura. I nostri padri avevano un legame speciale con la creazione, e soprattutto con il Creatore in cui riponevano fiducia nel suo sguardo provvidente. Dobbiamo ritornare a metterci nelle sue mani, come hanno fatto nel passato generazioni e generazioni di contadini, agricoltori e tutti i credenti che ritmavano le stagioni con preghiere, rogazioni e processioni particolari”.

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