Autore Redazione
mercoledì
10 Maggio 2023
05:00
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Cronaca - Alessandria

La morte di Ylenia che aveva scelto la bici per muoversi e le “troppe le strade dove non c’è spazio per i ciclisti”

La morte di Ylenia che aveva scelto la bici per muoversi e le “troppe le strade dove non c’è spazio per i ciclisti”

QUATTORDIO – La morte di Ylenia Caputo, la donna di 33 anni di Felizzano investita mentre pedalava verso casa lungo la provinciale che da Castello di Annone porta a Quattordio, ha riproposto nel modo più drammatico il tema della sicurezza delle strade per chi le percorre in bicicletta.

La vita di Ylenia è stata spezzata lungo una strada provinciale dedicata alla famosissima gara di ciclismo “Monsterrato”, ha sottolineato Elena Giardina, fondatrice di Bike Therapy e membro della Fiab di Asti e Monferrato, a “neanche 100 metri di distanza” dai cartelli turistici che promuovono quel  percorso  per “il ciclismo e il cicloturismo” dove però mancano segnali stradali che evidenzino la presenza di persone in bicicletta e anche una banchina fuori dalle linee bianche” che garantisca la sicurezza di chi percorre quel tratto in bici, anche per andare o tornare a casa da lavoro come faceva Ylenia, una giovane donna che “utilizzava la bicicletta come stile di vita, che non aveva mai voluto prendere la patente perché credeva nella sua scelta ecologica di spostarsi per andare a lavorare con questo mezzo”.

Le strade della provincia sonoinsicure” e “ancora non c’è spazio per tutti gli utenti della strada” ha sottolineato a RadioGold anche Claudio Pasero della Fiab di Alessandria. Anche la ex statale 10 tra Alessandria e Spinetta Marengo o il tratto tra Solero e Felizzano “non offrono alternative per chi ha come unico mezzo di trasporto la bicicletta e deve raggiungere quei paesi” e in tutti quei tratti andrebbero subito adottate delle soluzioni per tutelare i ciclisti: “Va ripensata la distribuzione dello spazio, bisogna mettere in sicurezza quelle strade o creare delle alternative”.


Sulle strade provinciali il transito delle biciclette è previsto dal codice della strada”: “E, oggi come non mai, questi mezzi di trasporto devono essere tutelati e protetti da chi queste strade le gestisce”, ha esortato Elena Giardina, parlando anche a nome anche dell’associazione Fiab Alessandria.

Lungo la provinciale tra Castello di Annone e Quattordio, ha raccontato, l’illuminazione è inesistente” e spesso gli automobilisti percorrono quel tratto a velocità superiore al limite previsto di 70 Km/h. A rendere più pericolosa la strada per i ciclisti è anche il frequente passaggio di mezzi pesanti che viaggiano lungo la provinciale che attraversa Quattordio, Castello di Annone e Quarto fino allo svincolo di Asti. “Un rettilineo” dove molti spingono il piede sull’acceleratore e dove “non ci sono dissuasori di velocità” e sono “pochi” gli autovelox.

Saranno le indagini ancora in corso a chiarire con esattezza quanto successo la notte del 3 maggio ma quanto accaduto a Ylenia “non deve più succedere. Le associazioni Fiab Asti, Fiab Monferrato, Fiab Alessandria e Bike Therapy, nell’esprimere tutta la loro vicinanza ai famigliari e agli amici di Ylenia, chiedono che sia fatta “chiarezza e giustizia” sulla morte dell’operatrice socio-sanitaria e sollecitano “attenzione e controllo” da parte delle istituzioni e autorità competenti per salvaguardare la sicurezza di tutti gli utenti della strada, con cartelli che comunichino la presenza di ciclisti, controlli, e “interventi strutturali” per ridurre la velocità dei mezzi.

La bicicletta non è di intralcio alla circolazione e bisogna dare “spazio e sicurezza a chi si muove in bici” hanno sottolineato le associazioni. “Bisogna pretendere un impegno politico e un rafforzamento delle forze dell’ordine per prevenire e così ridurre i rischi principali come l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe e soprattutto la distrazione dovuta all’uso del cellulare. Bisogna incrementare gli investimenti e i fondi nelle infrastrutture dedicate ai ciclisti, la legge sulla distanza di sorpasso a 1,5 metri. La velocità, la distrazione e il mancato rispetto delle regole da parte degli automobilisti sono tra le prime cause d’incidente stradale” ha ricordato Elena Giardina.

(in copertina foto di Marina Castilho su Unsplash)

 

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