Autore Redazione
mercoledì
7 Giugno 2023
19:15
Condividi
Cronaca - Casale Monferrato

Eternit bis: Stephan Schmidheiny condannato a 12 anni per omicidio colposo aggravato

Eternit bis: Stephan Schmidheiny condannato a 12 anni per omicidio colposo aggravato

CASALE MONFERRATO – L’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny è stato condannato a 12 anni di reclusione per omicidio colposo aggravato, in violazione delle norme per la prevenzione sul lavoro nel processo Eternit bis. Lo ha deciso la Corte d’Assise di Novara al termine di oltre 7 ore di camera di consiglio.

Per lui l’accusa aveva chiesto l’ergastolo e l’isolamento diurno, le difese l’assoluzione perché il fatto non sussiste o, in subordine, non costituisce reato. Schmidheiny era accusato di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di 392 persone decedute per amianto a Casale Monferrato e dintorni. L’imprenditore aveva gestito lo stabilimento Eternit di Casale dal 1976 al 1986.

Come ha riportato AdnKronos per l’imprenditore svizzero la Corte d’Assise di Novara ha stabilito anche l’interazione per 5 anni dai pubblici uffici e fissato una provvisionale di oltre 100 milioni di euro: 50 milioni di euro per il Comune di Casale Monferrato e 30 milioni di euro per la presidenza del Consiglio dei Ministri.

11 anni fa Schmidheiny era stato condannato dal tribunale di Torino a 16 anni di carcere insieme al barone belga Louis de Cartier, anche lui imputato per disastro ambientale e omissione volontaria delle cautele antinfortunistiche negli stabilimenti della multinazionale dell’amianto. La condanna fu confermata in appello, nel giugno 2013, questa volta a 18 anni, ma solo per Schmidheiny poiché il barone morì poco prima. Poi nel 2014 la Cassazione aveva annullato senza rinvio la sentenza di condanna dichiarando prescritti i reati.

Poco dopo dalla Procura di Torino era partita un nuovo filone d’indagine, Eternit bis, e i fascicoli vennero inviati alle diverse procure competenti, tra cui uno ancora a Torino dove l’imprenditore in appello era stato condannato a un anno e 8 mesi, a Napoli dove lo scorso anno si è concluso il processo di primo grado con una condanna a 3 anni e 6 mesi per omicidio colposo e a Vercelli per le 392 vittime di amianto nel casalese.

Condividi