Autore Redazione
giovedì
25 Agosto 2016
22:00
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Cronaca

Anche un radioamatore di Alessandria impegnato nell’emergenza terremoto ad Amatrice

Anche un radioamatore di Alessandria impegnato nell’emergenza terremoto ad Amatrice

AMATRICE – Ad aiutare le popolazioni colpite dal terremoto che da devastato il Centro Italia ci sono anche loro, “i figli del buon Guglielmo Marconi”. Così l’alessandrino Gualtiero Esposito ha scherzosamente chiamato i volontari della Federazione Italiana Ricetrasmissioni, uomini e donne esperti in comunicazioni radio e satellitari che lavorano durante tutte le emergenze. Il loro, ha spiegato Gualtiero, presidente territoriale dell’Associazione Radiantistica C.B. OM Alessandria e coordinatore nazionale della Federazione che è parte del Servizio Emergenza Radio della Protezione Civile è “un lavoro di nicchia” ma fondamentale in caso di eventi naturali devastanti come il sisma che ha colpito il Centro Italia o un’alluvione. Il loro compito, infatti, è garantire comunicazioni alternative di emergenza. Se una nuova scossa dovesse far saltare tutte le linee telefoniche, i soccorritori potrebbero comunque tenersi in contatto e coordinare ogni intervento proprio grazie alla rete alternativa. A poche ore dal sisma che ha devastato il Centro Italia gli esperti erano stati quindi allertati e all’alba era subito partito un “advanced team” composto da 4 persone cui si è aggiunta anche un’ulteriore squadra di circa 10 persone. Tra gli esperti al lavoro nelle aree maggiormente colpite dal terremoto ci sono anche quattro piemontesi tra cui l’alessandrino Salvatore Manganaro. Commerciante di 29 anni ma anche grande esperto di telecomunicazioni, Salvatore in questi giorni vive la durissima realtà di Amatrice. “Quando alla televisione dicono che non c’è più il paese dicono la verità, ma vi assicuro che un conto è guardare le riprese televisive, un altro è essere fisicamente qui”. Salvatore sette anni fa era stato anche a L’Aquila “ma qui la situazione è completamente diversa. Mercoledì notte i soccorritori continuavano a estrarre persone senza vita dalle macerie ma Amatrice non è L’Aquila, dove la Caserma di Coppito era stata trasformata in obitorio. Qui non c’è neppure un posto sufficientemente grande dove posizionare i corpi”. La popolazione di Amatrice è distrutta, ha aggiunto Salvatore, ma grazie alla mobilitazione nazionale “è stato riempito un palazzetto dello sport” di generi di prima necessità. “Al momento non abbiamo bisogno di nulla. Non siamo più nella situazione di estrema emergenza vissuta nelle primissime ore dopo il sisma, anche se qui la terra continua ancora a tremare. E non sono piccole scosse di assestamento ma veri e propri scossoni. Giovedì c’è stato un altro terremoto di magnitudo 4.5 che ha fatto crollare un ponticello e anche una delle ultime case di Amatrice che era rimasta miracolosamente in piedi. E’ per questo che la Protezione Civile sconsiglia ai cittadini desiderosi di dare una mano di raggiungere le zone del sisma. Per quanto sia apprezzabile la buona volontà dei cittadini, in queste aree e in questi momenti servono persone esperte e formate”.

Foto tratta dalla pagina Facebook dell’Associazione radiantistica CBOM Alessandria FIR CB SER.

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