Autore Redazione
giovedì
14 Aprile 2016
22:00
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Cronaca - Alessandria

Confindustria: le imprese alessandrine continuano a credere nella ripresa

Confindustria: le imprese alessandrine continuano a credere nella ripresa

ALESSANDRIA – Si è “raffreddata” l’aspettativa di ripresa della domanda interna ed è ancora l’export a trainare le industrie dell’alessandrino e, in particolare, quelle del distretto orafo valenzano che in quanto ad appeal oltre i confini nazionali si confermano area di eccellenza, con un peso percentuale vicino al 35% sul totale provinciale. In un quadro generale ancora critico e instabile, i risultati della 166° Indagine Congiunturale trimestrale di Confindustria Alessandria sono comunque “incoraggianti o meglio, di moderato ottimismo ha sottolineato il presidente dell’Unione degli industriali, Luigi Buzzi, affiancato dal direttore, Fabrizio Riva. “Gli imprenditori – ha evidenziato Buzzi – operano avendo contemporaneamente a che fare con costanza e cambiamento. Se vogliamo interpretare in modo positivo questa attuale congiuntura, possiamo sempre ricordarci che la costanza è una virtù, e che il cambiamento è una opportunità da saper cogliere”.

Un pensiero che in qualche modo sembrano condividere anche gli industriali della provincia intervistati per l’ultima indagine. I dati relativi al trimestre aprile-giugno 2016, illustrati da Giuseppe Monighini dell’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, infatti, confermano un clima di ottimismo tra gli imprenditori. Anche per questa primavera rimane positivo a +8 l’indice di previsione dell’occupazione (era a +10 tre mesi fa). Tra le 90 aziende campione solo il 6% prevede il ricorso alla cassa integrazione per i prossimi tre mesi, quindi la metà rispetto al precedente trimestre e per l’80% degli intervistati l’occupazione da aprile a giugno rimarrà invariata.

Rimangono poi positivi anche gli altri principali indici che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti: la produzione (+8 rispetto al +14 della precedente indagine), gli ordini totali (oggi a +10 rispetto al +13 di tre mesi fa) e addirittura rafforza il suo segno positivo la voce degli ordini export che sale dal +18 del precedente trimestre al +20 previsto per il periodo da aprile a giugno 2016.  Tra principali indicatori dell’indagine di Confindustria anche questo trimestre c’è però il segno meno davanti la voce sulla redditività, che dal -2 di tre mesi fa scivola ora a -7, tornando ai livelli del secondo trimestre 2015.

Secondo le previsioni degli industriali dell’alessandrino nei prossimi tre mesi aumenterà l’utilizzo degli impianti (76% rispetto al 74% del primo trimestre) e salirà di tre punti percentuali anche chi avrà lavoro per più di un mese (oggi 82% rispetto al 79 di tre mesi fa). Rimane sostanzialmente stabile, passa dal 39 al 40%, il numero di intervistati che segnala ritardi negli incassi.

Per quanto riguarda i principali settori, tutti mostrano segnali confortanti. Confermano il trend positivo dei mesi passati le imprese metalmeccaniche, che rappresentano il 35% delle aziende intervistate e che prevedono occupazione +5, produzione  +9, totale ordini + 8, ordini export +27.

Andamenti positivi anche per le aziende del settore chimico, pari all’11% del campione, che possono contare anche sul segno più  davanti all’indicatore della redditività, negativo invece nell’indagine generale.

Nel settore gomma-plastica, pari al 9% degli intervistati, dopo tre mesi torna positiva anche l’occupazione che passa da -15 della precedente indagine al +17 previsto per il prossimo trimestre.

Come sempre legati alla stagione sono poi i dati delle aziende alimentari (il 17% del campione) che per i prossimi tre mesi prevedono occupazione a +18 (era a +22 tre mesi fa) e ordini export  a +50 (erano a 0). Nessuna variazione nei prossimi tre mesi, invece, per produzione e ordini totali.

Meno ottimismo si registra infine nel settore dei servizi alle imprese  che per il prossimo trimestre prevedono occupazione a –6, il livello di attività  a –7 e i nuovi ordini a –14 e resta negativo il dato per la redditività. Permane però alto l’utilizzo delle risorse così come il portafoglio degli ordini acquisiti.

Tatiana Gagliano

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