Autore Redazione
mercoledì
17 Gennaio 2024
15:21
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Sanremo 2024: cosa diranno le 30 canzoni in gara

Sanremo 2024: cosa diranno le 30 canzoni in gara

SANREMO – Sanremo 2024 promette di essere una fucina di hit per il 2024, con un’altissima rotazione radiofonica. “Le radio sono il polso immediato del brano che funziona“, dice al termine dell’ascolto in anteprima dei brani Amadeus, al suo quinto festival da conduttore e direttore artistico. I brani uptempo prevalgono sulle ballad, per un Sanremo tra i più ritmati degli ultimi anni. “Non è una scelta a tavolino, io scelgo i brani senza pensare alle quote, né sui generi, né sui temi“, sottolinea.

La prima impressione è che molti dei brani scelti, nonostante 15 artisti su 30 siano all’esordio in gara, siano potenziali hit radiofoniche. Diversi brani rimangono in testa con i loro ritornelli al primo ascolto, dai The Kolors ad Annalisa, da Mahmood a Emma, che rispolvera anche sonorità anni ’80, ad Angelina Mango, che ci fa ballare a ritmo di cumbia. Anche il brano di Geolier arriva subito, forte e chiaro, nonostante sia scritto e cantato in slang napoletano strettissimo. E il suo ‘I p’ me, tu p’ te’ si candida a diventare una delle frasi tormentone del festival, come fu lo scorso anno per “ma io lavoro per non stare con te” di Colapesce e Dimartino. Stesso dicasi per “un ragazzo incontra una ragazza, la notte poi non passa, la notte se ne va“, dei The Kolors, che l’ascoltatore ripeterà a memoria dopo la prima serata del festival.

Rimane impresso subito (e molte donne di mezza età ci si identificheranno facilmente) anche ‘Pazza’ di Loredana Bertè che le darà delle soddisfazioni, se la veterana del rock italico non si farà tradire dall’emozione sul palco della Ariston. Un brano in cui Loredana dice in sostanza: dopo aver cercato l’amore di altri per tutta la vita, ora sto bene perché “sono pazza di me”. L’empowerment femminile lo ritroviamo anche nel brano neofemminista di Fiorella MannoiaMariposa‘: “Sono stata tua e di tutti di nessuno di nessun altro/con le scarpe e a piedi nudi. Nel deserto e anche nel fango/una nessun centomila“, canta Fiorella citando anche il titolo del concerto-evento contro la violenza sulle donne di cui è promotrice e protagonista insieme a molte colleghe.

Come già accennato, tra i 30 titoli, si nota una certa prevalenza della cassa dritta, dell’up tempo e perfino dei sorprendenti Ricchi e Poveri, in ‘Ma non tutta la vita‘, propongono un elettropop che inizia con un autocitazione: “Che confusione“, lo stesso incipit di Sarà per ché ti amo’ del 1981. Ma le citazioni di questo Sanremo sono parecchie: Alessandra Amoroso nel suo ‘Fino a qui‘ cita Sally di Vasco Rossi mentre i Negramaro omaggiano il Battisti delle bionde trecce, solo per citarne due esempi.

L’amore felice ma soprattutto quello tormentato la fanno ancora da padroni, anche in chiavi musicali molto diverse, dallo struggentissimo brano di Irama ‘Tu no’ al disperato ‘Il cielo non ci vuole’ di Fred De Palma, da Sangiovanni che dedica la sua ‘Finiscimi’ alla ex fidanzata Giulia Stabile, ballerina di amici, a ‘Pazzo di te’ di Renga e Nek. Anche l’ispirata ballata di Diodato ‘Ti muovi’ sembra rivolgersi ad un amore al tramonto. Parla d’amore anche Click Boom di Rose Villain. Così come ‘L’amore in bocca’ dei Santi Francesi, che si muove in un mix di generi tra cassa dritta, soul e funky. Anche La Sad parla di un amore ‘Autodistruttivo’ dove si sente la firma di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, mentre un Gazzelle innamorato propone in ‘Sinceramente’, una sorta di serenata di Roma Nord.

E se Il Volo sembra virare su un pop più fresco e un po’ meno tradizionale con ‘Capolavoro’, i Negramaro portano all’Ariston Negramaro in purezza con ‘Ricominciamo tutto’, una ballata che farà impazzire i fan della band salentina e che permetterà a Giuliano Sangiorgi di divertirsi con i suoi vocalizzi nella versione live con orchestra sul palco dell’Ariston.

Ma i brani di Sanremo 2024 cantano anche tanta fragilità, da Mr Rain con ‘Due altalene’ a Il Tre che porta al festival un brano pieno di speranza intitolato proprio ‘Fragile’. Con Big Mama poi fa irruzione all’Ariston a ritmo di hip hop la riscossa sul bullismo di un’artista che ha affrontato tanta sofferenza e ha trovato la forza di reagire e che oggi non ha più paura di mostrarsi così com’è.

E non manca neanche quest’anno qualche graffio politico, come nel brano ‘Casa Mia’ di Ghali, che potrebbe scatenare qualche polemica perché immagina il suo mondo visto da un Alieno ed ha un passaggio contro la guerra che fa riferimento a confini disegnati a tavolino e a ospedali bombardati che sembra prendere una posizione precisa sui bombardamenti israeliani su Gaza più che sul conflitto tra Russia e Ucraina. Ma l’impegno politico fa capolino anche nel brano di Dargen D’Amico, dove l’Onda Alta del titolo è quella che affrontano i migranti nel Mediterraneo. “Siamo più dei salvagenti sulla barc/sta arrivando l’onda alta”, canta Dargen. E ancora: “Abbiamo cambiato le idee/Abbiamo cambiato leader/Ma la madre e le altre donne/Non hanno niente da ridere“.

Ma tutto sommato nei 30 brani sono pochissimi quelli che parlano di temi politici o sociali. Una scelta? “Assolutamente no“, replica Amadeus che spiega: “Purtroppo alcuni artisti propongono il tema forte pensando che sia una scorciatoia per essere scelti ma io scelgo un brano se a mio avviso è una bella canzone. Il tema sociale importante per me vale se è associata ad una canzone forte. Sennò farei un danno“, spiega.

Un Sanremo dove tranne il brano della Bertè è praticamente assente il rock, nonostante l’effetto Maneskin: “Delle 400 proposte che ho ricevuto nessuna era un rock alla Maneskin“, dice Amadeus.

Non manca qualche parolaccia, come sempre: Sangiovanni nel dialogo con la ex si scusa per aver “fatto un po’ il coglione”, Emma si fa sfuggire un “non ho capito un cazzo di te“, Dargen D’Amico inizia la sua ‘Onda alta’ con “c’è chi mi chiama figlio di puttana“. “Non ho mai toccato i testi in cinque anni, mai cambiata una parola. Per me la canzone è un’opera d’arte. A un pittore non chiederei mai di modificare un quadro: la provocazione, la parola forte fa parte dell’opera. Certo, se mi proponessero un testo con contenuti eccessivamente violenti lo farei presente all’artista“, conclude Amadeus che settimane fa ha già assicurato un momento di riflessione sulla piaga dei femminicidi al festival.

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