17 Luglio 2013
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Incontro sul Brachetto e sul Moscato a Palazzo Lascaris
La scorsa settimana si sono tenute nella sede di Regione Piemonte le Commissioni paritetiche del Brachetto e del Moscato per la determinazione delle rese e del prezzo delle rispettive uve, in ottemperanza agli accordi interprofessionali che regolano il rapporto tra viticoltori e Case vinicole. Il Brachetto sta attraversando un momento di particolare difficoltà di mercato, reso ancora più evidente dalla crisi economica mondiale. Del futuro del Brachetto si è discusso, ancor prima che nella Commissione paritetica, in un’animata assemblea, promossa da Agrinsieme, il 4 luglio scorso alla Cantina Tre Secoli di Ricaldone, al termine della quale i coordinatori di Agrinsieme ed i produttori hanno concordato che è giunto il momento di invertire la rotta rispetto alle scelte compiute in questi ultimi anni, durante i quali si è mantenuto alto il prezzo delle uve e si sono ridotte drasticamente le rese ad ettaro.
I rappresentanti di Agrinsieme hanno portato all’attenzione dell’industria spumantiera nella Commissione paritetica tre punti essenziali perché il confronto sul Brachetto possa concludersi positivamente: la riduzione del prezzo delle uve Brachetto allineandole a quelle delle uve Moscato, l’aumento delle rese di uva a ettaro ed il mantenimento del reddito ad ettaro per i produttori. I tre punti sono stati accolti con interesse dai membri della Commissione, che però si sono concessi un ulteriore periodo di riflessione per approfondirne le conseguenze.
La questione del Brachetto sarà di nuovo affrontata il 22 luglio nella prossima riunione della paritetica.
Anche l’incontro sul Moscato non ha portato a sbocchi concreti, ma la discussione è stata proficua. Stabilito che il prezzo delle uve resta quello fissato lo scorso anno, è rimasta in sospeso la definizione delle rese. Stando alla lettera dell’accordo in vigore, la resa dovrebbe essere ridotta a 95 quintali per ettaro, avendo le giacenze superato il tetto dei 250.000 ettolitri.
“Noi vogliamo che si rispetti l’accordo in ogni parte – ha affermato il presidente di Confagricoltura Alessandria Luca Brondelli – La riduzione della resa potrebbe essere eccezionalmente evitata solo nel caso in cui vengano presentati piani commerciali attendibili di sviluppo delle vendite“. La discussione sulle rese delle uve Moscato verrà ripresa a fine luglio. “Gli accordi interprofessionali – ha sottolineato il direttore di Confagricoltura Alessandria Valter Parodi – consentono di mantenere il giusto equilibrio tra il valore dell’uva, del vino e della bottiglia e garantiscono a tutti gli attori della filiera quella certezza economica e finanziaria che è tra i presupposti indispensabili per qualsiasi progetto di sviluppo”.