Autore Redazione
sabato
10 Novembre 2018
15:40
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Cronaca - Novi Ligure

Oltre 12mila firme online per i lavoratori Pernigotti di Novi e Ciocca protesta in Turchia

Giovedì il confronto al Mise
Oltre 12mila firme online per i lavoratori Pernigotti di Novi e Ciocca protesta in Turchia

NOVI LIGURE – La petizione online a sostegno dei lavoratori della Pernigotti ha sfondato quota 12mila e si aggiunge alle molte iniziative in difesa dello stabilimento novese. La proprietà ha comunicato in settimana la decisione di fermare le attività per esternalizzare in Italia l’attuale produzione a Novi. Il 15 è stato convocato un tavolo al Mise alle 10 per cercare di recuperare una situazione che segna pesantemente la vita di 100 lavoratori e l’immagine del polo dolciario novese.

Angelo Ciocca PernigottiIntanto, tra le iniziative si segnala quella dell’europarlamentare della Lega, Angelo Ciocca. Il politico ha raggiunto la Turchia venerdì dove ha “manifestato fuori dalla Toksoz per chiedere il rispetto del lavoro e della storia del marchio italiano Pernigotti e per la salvaguardia degli oltre 200 dipendenti. Un cambio di atteggiamento da parte della proprietà si inizia già a vedere con la partecipazione al tavolo di crisi del Ministero dello Sviluppo Economico di metà novembre“. “Esternalizzare le produzioni in Italia è un escamotage che consente alle grandi aziende di liberarsi dei lavoratori e spostare le produzioni altrove“, replica il politico alla proprietà che ha affermato di non voler delocalizzare. A Novi Ligure invece ha annunciato la sua presenza anche il Capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, per parlare con i lavoratori e manifestare solidarietà. Sul posto inoltre gli esponenti del Movimento 5 Stelle, la Senatrice Susy Matrisciano, l’Europarlamentare Tiziana Beghin, e il Consigliere comunale di Novi Ligure, Fabrizio Gallo.

Lunedì ci sarà, alle 21, un consiglio comunale aperto al Museo dei Campionissimi a Novi, per dare massima visibilità a una vicenda emblematica per un intero Paese. Gran parte del mondo politico si è infatti schierato in difesa del made in Italy ma ora dovranno arrivare i risultati.

 

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